Nella lunga intervista che Mauro Tassotti ha concesso alla Gazzetta dello Sport c’è stato spazio anche per un amarcord sul Milan dei suoi tempi, quello con una formidabile difesa formata dallo stesso Tassotti, da Paolo Maldini, Franco Baresi, Alessandro Costacurta e Filippo Galli. Ricordi eccezionali per l’ex difensore rossonero, che ha descritto così quel reparto difensivo: “Abbiamo segnato quell’epoca perché oltre alle capacità individuali avevamo un’intesa che ci aiutava a nascondere i difetti. Il segreto era che riuscivamo a leggere le situazioni di gioco tutti nello stesso modo”. Una successiva esperienza è stata quella da vice allenatore, anche di Leonardo: “Sa fare un sacco di cose, è uomo di mondo e di comunicazione. Da allenatore era alal prima esperienza, il suo credo sia stato più che altro un tentativo, non so se davvero volesse fare quello. Amava di più l’aspetto gestionale dei giocatori, la preparazione mentale rispetto alla tattica”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

LA FIDUCIA DI TASSOTTI NEL NUOVO MILAN

Il Milan è entrato in una nuova era: parole di Mauro Tassotti, uno dei giocatori più rappresentativi dello straordinario ciclo rossonero che negli anni Ottanta e Novanta ha fatto piazza pulita degli avversari, in Italia e in Europa. Prima terzino destro nella storica difesa di Arrigo Sacchi, poi vice di Carlo Ancelotti e di tanti altri che si sono succeduti in panchina come allenatori, Tassotti oggi non fa più parte della società ma, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato del nuovo Milan come di un club che è tornato a essere normale: “Ci sono facce riconoscibili, le capacità economiche e le figure cui si è affidato sono importanti”. Tassotti la chiama “rimpatriata”, ed è una cosa che gli piace: ha anche ammesso di seguire le sorti del Milan con molto più affetto di quanto facesse nel passato recente. A proposito: i volti noti sono ovviamente quelli di Leonardo e Paolo Maldini, e per questo Tassotti non potrebbe essere più felice. “Hanno l’intelligenza per avere successo, hanno l’aura dei campioni e sono persone rispettate ovunque, non solo nel mondo milanista”. Ovviamente c’è anche Gennaro Gattuso, che già lo scorso anno aveva mostrato di meritare la panchina del Milan: “Non si può dimenticare come in poche giornate abbia dato un’identità precisa alla squadra ed era giusto dargli un’altra possibilità”. Riguardo Maldini, Tassotti ha detto a chiare lettere come fosse un delitto non inserirlo in società, ma lo ha anche appoggiato nella scelta di non accettare un ruolo nella gestione precedente: un presidente che non ci metteva la faccia e, “posso dirlo? Troppa gente arrivava dall’Inter…”.

TASSOTTI E IL NUOVO MILAN

Adesso invece il Milan convince un grande ex come Tassotti, che naturalmente ha espresso il suo parere anche sulla squadra: c’è ottimismo intorno alla rosa costruita, addirittura il terzino destro è convinto che i rossoneri possano giocarsi l’accesso in Champions League. “Finalmente lo vedo nel gruppo di testa” ha detto l’ex terzino, inserendo il suo Milan nel gruppetto che insieme a Juventus, Napoli, Roma e Inter andrà a caccia delle prime quattro posizioni in Serie A. Tuttavia, ci sono dei consigli utili come quello di non sbagliare le prime giornate, come accaduto l’anno scorso. A proposito: sabato i rossoneri fanno visita al Napoli del già citato Carlo Ancelotti. “Tiferò anche per lui e i partenopei” ha rivelato Tassotti, che ha parlato degli azzurri come di una squadra bella da vedere. “In bocca al lupo a tutti senza escludere nessuno” ha detto l’ex laterale, che ovviamente ha anche rivelato come nelle due sfide dirette il suo favore andrà al Milan. E sul ritrovo tra Ancelotti e Gattuso, che hanno lavorato insieme per anni e vinto tutto quel che si poteva vincere? “Dubito che Carlo si aspettasse di trovare Gennaro da avversario in così pochi anni…”. E dunque, ha concluso Tassotti, la cosa più probabile sabato sera al San Paolo è che ad entrambi, prima di affrontarsi in una sfida delicata e importante, scapperà da ridere. Come ai vecchi tempi, insomma.