Il CT dell’Italia, Roberto Mancini, ha parlato di Serie A e di giovani in una intervista concessa ai microfoni di Radio Deejay. “Ci sono sempre meno italiani in campo? E’ un po’ un problema, effettivamente. Spero che riescano a giocare più italiani, quelli in panchina – ha commentato – sono bravi e possono migliorare”. Tra gli attaccanti in rampa di lancio, Bernardeschi è sicuramente uno degli elementi più interessanti: “Ha qualità enormi, ma le ha messe in evidenza anche a Firenze. È ovvio che alla Juve si giochi per vincere ogni gara. Ha migliorato la qualità e la personalità, non può fare altro che fare sempre meglio”. Mancini ironizza sull’approdo di Cristiano Ronaldo in Serie A: “Io ho vissuto l’altro Ronaldo (ride, ndr). Chi avrebbe fatto panchina tra me e CR7? Non avremmo occupato la stessa posizione in campo. E’ comunque un peccato che sia arrivato solo ora in Italia, avrebbe potuto farlo 15 anni fa quando era allo Sporting quando tutti i migliori volevano la Serie A. Certamente, anche adesso, alza la qualità del campionato”.
Roberto Mancini vuole lanciare i giovani
L’Italia riparte dai giovani, Roberto Mancini ha le idee molto chiare e la strada è tracciata: “Io penso che i ragazzi più giovani debbano giocare, se ne giocano pochi diventa un problema. Credo che ci siano elementi con qualità enormi, in questo momento storico non c’è il calciatore come Baggio e Totti ma possono emergere elementi con queste qualità. In passato mancavano i difensori, poi sono tornati, ora mancano altri ruoli”. Balotelli poteva tornare in Italia, alla fine però ha deciso di restare a Nizza. Una decisione saggia secondo Mancini: “Per lui c’erano chance di andare a Marsiglia, per Mario è importante giocare”. Un altro giocatore dal caratterino difficile è Antonio Cassano, ancora indeciso sul suo futuro imminente. “Antonio al Bologna? Ha qualità, se dovesse allenarsi con intensità può fare bene ovunque”.