Anche Lorenzo Sonego si qualifica al secondo turno degli Us Open 2018: è grande Italia a New York, il torinese recupera un set di svantaggio a Gilles Muller e lo elimina dopo 4 ore e 16 minuti con il risultato di 7-6 6-7 5-7 7-6 6-2, dominando il quinto e decisivo parziale. Il break recuperato nel quarto set è stato dunque decisivo; Sonego adesso sfiderà Karen Khachanov, giovane russo che rappresenta sicuramente una sfida più ostica di quanto non sia stato il veterano lussemburghese. Nel frattempo Andy Murray conduce per due set a uno su James Duckworth, e si avvicina a vincere il primo match in uno Slam dopo oltre un anno; il campo centrale vede Venus Williams avanti 5-3 su Svetlana Kuznetsova, ricordiamo che la vincente sfiderà Camila Giorgi al secondo turno. Qualificata anche Garbine Muguruza, partita male ma poi in grado di dominare contro Shuai Zhang; in campo adesso Andreas Seppi che se la vede contro il difficile americano Sam Querrey, lui pure rinato dopo un periodo negativo. Il risultato al momento è 3-3, ma siamo soltanto nel primo set… (agg. di Claudio Franceschini)



STREAMING VIDEO E DIRETTA TV: COME SEGUIRE IL TORNEO

Gli Us Open 2018 sono trasmessi in diretta tv su Eurosport: l’emittente manderà in onda di volta in volta le partite principali, cercando per i primi turni di dare risalto agli italiani, e potrete assistere alle immagini del torneo avendo un abbonamento a Sky o a Premium. In assenza di un televisore è disponibile la piattaforma Eurosport Player, alla quale ci si può registrare (a pagamento) per attivare la diretta streaming video su dispositivi mobili come PC, tablet o smartphone; ricordiamo inoltre il sito ufficiale della manifestazione, www.usopen.org, ma anche le rispettive pagine che trovate sui social network, in particolare facebook.com/usopentennis e, su Twitter, @usopen.



GIORGI OSUIGWE 6-4 6-1

Agli Us Open 2018 continua il bel momento per i tennisti italiani: Lorenzo Sonego combatte e riesce a recuperare il break di svantaggio che aveva nel quarto set: sale 4-4 e si prende il vantaggio, costringendo Muller a inseguire. Il lussemburghese è comunque bravo a non disunirsi e raggiungere il terzo tie break di giornata, a conferma del grande equilibrio in campo: Sonego vince il tie break e siamo così al quinto e decisivo parziale. Camila Giorgi invece svolta nel secondo set: l’italo-argentina sale immediatamente a un break di vantaggio, poi ottiene anche il secondo e in men che non si dica si porta sul 5-0, lasciando ben poche speranze alla giovanissima Whitney Osuigwe (16 anni). Il risultato è 6-4 6-1 che riassume benissimo la differenza di potenziale in campo, per la Giorgi adesso appuntamento contro Venus Williams o Svetlana Kuznetsova. Intanto Stan Wawrinka chiude i conti con Grigor Dimitrov: finisce 6-3 6-2 7-5, cade la testa di serie numero 7 ed è comunque una sorpresa, anche se chiaramente la wild card dello svizzero – e la sua attuale posizione di classifica – inganna. Sta di fatto che per il bulgaro è la seconda eliminazione consecutiva, contro Wawrinka, nel primo turno di uno Slam dopo quella subita a Wimbledon. (agg. di Claudio Franceschini)

LORENZI ELIMINA EDMUND

Grande risultato per Paolo Lorenzi nel primo turno degli Us Open 2018: con il risultato di 4-6 6-4 7-5 6-1 il romano elimina la testa di serie numero 16 Kyle Edmund, permettendosi anche di dominare nel quarto set. Dopo 3 ore e 12 minuti dunque Lorenzi si qualifica al secondo turno dello Slam, dove aveva già fatto bene in passato: il prossimo ostacolo sarà Guido Pella che ha eliminato Casper Rudd, avversario sulla carta più morbido ma comunque molto insidioso. Lorenzo Sonego sta ancora combattendo contro Gilles Muller: dopo aver perso anche il terzo set (5-7), il torinese sta facendo match quasi pari nel quarto parziale ma è sotto nel punteggio, e dunque sta fronteggiando una possibile eliminazione pur avendo dato tutto. Bene invece Camila Giorgi: la maceratese ha vinto il primo set contro Whitney Osuigwe per 6-4, anche se ha dovuto penare per chiudere visto che si è fatta rimontare da 5-1 a 5-4, cancellando anche due possibilità che la statunitense ha avuto per portarsi in parità. Intanto Andy Murray ha un break di vantaggio nel secondo set ma James Duckworth gli ha portato via il primo; Grigor Dimitrov si è ripreso ma potrebbe essere troppo tardi, visto che sul centrale di Flushing Meadows Stan Wawrinka rimane avanti due set a zero e potrebbe chiudere a breve. (agg. di Claudio Franceschini)

LORENZI EDMUND 4-6 6-4 7-5

Un grande Paolo Lorenzi è avanti 2-1 nei confronti di Kyle Edmund, nel primo turno degli Us Open 2018: il risultato è 4-6 6-4 7-5, e non è scontato perchè nel terzo set il romano era finito sotto di un break ma è stato bravissimo a rimontare e chiudere strappando ancora una volta il servizio al britannico, potendo dunque iniziare il quarto parziale alla battuta e mettendo pressione all’avversario. Sta facendo molto bene anche Lorenzo Sonego, che ha risposto alla grande al tie break perso: il torinese è sotto 6-5 contro Gilles Muller che ha il servizio per chiudere il parziale, ma in ogni caso è ampiamente in partita e potrebbe regalarci altre emozioni. Stan Wawrinka è vicino ad un’altra vittoria su Grigor Dimitrov: è 6-3 6-2 il punteggio in favore dello svizzero che sta tornando su grandi livelli, ma in questo risultato c’è anche tanto (in negativo) del bulgaro, che non riesce a scrollarsi di dosso la discontinuità). Andy Murray sta lottando alla grande con James Duckworth: tie break del primo set per lo scozzese, che come sappiamo non è ancora al 100% della condizione ma vuole fortemente portare a casa la vittoria nel primo turno, che rappresenta anche il ritorno in uno Slam che non gioca da Wimbledon dello scorso anno. (agg. di Claudio Franceschini)

LORENZI EDMUND 4-6 6-4

Agli Us Open 2018 abbiamo in campo anche Andy Murray: lo scozzese ha vinto qui il primo dei tre Slam messi in bacheca ma di fatto non gioca da oltre un anno, a parte qualche sporadica apparizione. Sprofondato in classifica, se la vede con l’australiano James Duckworth e al momento conduce 3-2 nel primo set, quello che ha già archiviato Stan Wawrinka (6-3) nei confronti di Grigor Dimitrov, con lo svizzero che sta provando a far fuori il bulgaro come era già accaduto nel primo turno di Wimbledon – curiosamente i due sono stati sorteggiati contro nel secondo Major consecutivo. Situazione italiani: Paolo Lorenzi ha vinto il secondo set contro Kyle Edmund (anche lui per 6-4), ottima la reazione del romano che adesso può giocare ad armi pari almeno dal punto di vista dell’inerzia della partita. Lorenzo Sonego invece ha accarezzato l’idea di salire 2-0 nei confronti di Gilles Muller ma, raggiunto un altro tie break, ha dovuto cedere al lussemburghese per 11-9 e così adesso siamo in parità. Tra i match conclusi, da segnalare il brillante 6-3 6-2 6-3 di Karen Khachanov su Albert Ramos-Vinolas – occhio al russo che è in particolare forma – e l’eliminazione di un’altra testa di serie femminile, precisamente Magdalena Rybarikova, sconfitta 6-2 6-2 da Qian Wang, cinese in ascesa. L’ottimo momento del tennis bielorusso è confermato dal 6-3 6-3 con cui Vera Lapko ha battuto Kateryna Bondarenko; alla fine qualificazione ottenuta anche per Elina Svitolina, grazie al 6-3 1-6 6-1 su Sachia Vickery. (agg. di Claudio Franceschini)

HALEP ELIMINATA AL PRIMO TURNO

Ecco il completamento del primo, grande upset agli Us Open 2018: cade il primo giorno la prima testa di serie del tabellone femminile. Simona Halep, forse la grande favorita per la vittoria del titolo, perde in 75 minuti contro Kaia Kanepi, risultato 6-2 6-4. L’estone conferma la sua pericolosità, la rumena fallisce un altro appuntamento con la gloria: e dire che nel secondo set aveva recuperato il break di svantaggio e si sarebbe potuta portare sul 5-4 con il servizio, ma è nuovamente caduta nella trappola della sua avversaria che ora giocherà contro Jil Teichmann, potendo avere un cammino eventualmente semplice e provare ad arrivare quantomeno alla seconda settimana. Per la Halep, si tratta di una sconfitta che segna un record poco invidiabile: la rumena diventa la prima numero 1 Wta, nell’era Open (iniziata nel 1968) a cadere al primo turno a Flushing Meadows. Il rischio lo stava correndo anche Elina Svitolina, sorpresa da Sachia Vickery nel secondo set perso con un netto 1-6; poi l’ucraina si è ripresa e adesso conduce 4-0 nel terzo. Mentre Stan Wawrinka e Grigor Dimitrov hanno inaugurato il campo centrale e stanno giocando il big match del primo turno, Paolo Lorenzi ha perso il primo set contro Kyle Edmund (4-6) ma adesso conduce per 4-3 e può provare a prolungare l’incontro; bravissimo invece Lorenzo Sonego, 7-6 nel tie break per prendersi il vantaggio nei confronti di Gilles Muller, che adesso è 4-3 nel secondo set. (agg. di Claudio Franceschini)

LORENZI EDMUND (3-5), HALEP SOTTO DI UN SET

Potrebbe succedere qualcosa di incredibile nella giornata di apertura degli Us Open 2018: la testa di serie numero 1 Wta, Simona Halep, ha già perso il primo set (risultato 2-6) contro l’estone Kaia Kanepi, una veterana del circuito e sempre un’avversaria tostissima da affrontare, ma che certo non si pensava potesse dare tanto fastidio alla rumena. La quale, invece, ha già subito il break anche in apertura di secondo parziale e rischia seriamente di venire eliminata al primo turno (non sarebbe la prima volta da quando è una delle favorite per vincere gli Slam); sta andando non troppo meglio a Paolo Lorenzi, sotto 3-5 nel primo contro Kyle Edmund che ha un break di vantaggio, e presto potrebbe andare a chiudere il parziale prendendosi il vantaggio. Lorenzo Sonego invece è 5-4 contro Gilles Muller, in un match al momento davvero equilibrato: il lussemburghese è ormai lontano dai vertici che aveva toccato a Wimbledon lo scorso anno, e ovviamente su questo incide anche l’età (a maggio ha compiuto 35 anni). Bene Elina Svitolina che è avanti 6-3 su Sachia Vickery, mentre Milos Raonic può chiudere il parziale contro un coriaceo Carlos Berlocq (5-4). (agg. di Claudio Franceschini)

INIZIANO LE PARTITE

Ci siamo: terminata la grande attesa, è arrivato il momento di dare la parola ai campi degli Us Open 2018, dove si comincia a giocare. Nel torneo femminile gli Stati Uniti hanno dominato non solo in passato ma anche nel presente: alla tripletta di Serena Williams (tra il 2012 e il 2014) si è aggiunta la grande vittoria di Sloane Stephens lo scorso anno. Stati Uniti che hanno vinto 11 titoli consecutivi tra il 1973 e il 1984 (vale la pena ricordare che fino al 1977 si giocava a Forest Hills e il torneo era disputato sull’erba): sei con Chris Evert (quattro consecutivi, due con una Martina Navratilova già naturalizzata, due con la giovanissima Tracy Austin e uno con la leggendaria Billie Jean King). Estendendo il discorso, dal 1970 al 1987 il tennis di casa al femminile ha esultato in ben 15 occasioni, capaci di spezzarne il dominio solo Margaret Court (con uno dei suoi quattro titoli) e Hana Mandlikova; poi la serie di Lindsay Davenport e le sorelle Williams, tra il 1998 e il 2002; ma anche un periodo difficile con la sola Serena a vincere per gli USA tra il 2003 e il 2011, quando Kim Clijsters (tre volte) e Justine Henin (due) hanno reso grande il Belgio. Trattandosi poi dell’ultimo Slam della stagione, qui tanti giocatori hanno conosciuto il loro ultimo match in carriera: nel 2012 la stessa Clijsters oltre a Andy Roddick, prima ancora Chris Evert e, tre anni fa, Flavia Pennetta che si è presa la grande soddisfazione di lasciare il tennis con il trofeo degli Us Open tra le mani. Ora non c’è più tempo per parlare: finalmente a Flushing Meadows si gioca! (agg. di Claudio Franceschini)

LA GRANDE ALTERNANZA

Discorso legato all’astinenza di Roger Federer, a poche ore dall’inizio degli Us Open 2018, è sicuramente quello dell’alternanza nell’albo d’oro: infatti dopo i cinque titoli dello svizzero ci sono stati ben sei giocatori capaci, nell’arco di nove anni, di vincere lo Slam di New York. Lo ha fatto per tre volte Rafa Nadal (2010, 2013 e 2017) e in due occasioni Novak Djokovic (2011 e 2015), ma gli Us Open hanno anche consegnato il primo Major in assoluto a Juan Martin Del Potro (2009, rimasto l’unico), Andy Murray (2012) e Marin Cilic (2014, anche per lui solo uno Slam), mentre Stan Wawrinka (2016) aveva già messo in bacheca Australian Open e Roland Garros. Per di più, dal 2008 e dal filotto di Federer nessuno ha più vinto gli Us Open per due volte di seguito; pratica invece riuscita sia agli Australian Open (Djokovic, tripletta), al Roland Garros (Rafa Nadal ne ha messi prima cinque e poi altri due) e a Wimbledon, con Nole in grado di fare il bis. Gli Us Open sono insomma lo Slam dell’alternanza: le finali di Kei Nishikori e Kevin Anderson, per citare due che hanno perso, sono state anche le prime in assoluto per loro – il sudafricano è poi tornato a giocarsi uno Slam a Wimbledon, perdendo contro Djokovic. (agg. di Claudio Franceschini)

FEDERER E NEW YORK

Iniziano gli Us Open 2018, e naturalmente una delle grandi domande degli appassionati di tennis riguarda quello che riuscirà a fare Roger Federer (che farà il suo esordio domani, sfidando il giapponese Yoshihito Nishioka) in questo torneo. Lo Slam di New York è quello che lo svizzero non vince da più tempo: 10 anni, contro i 9 del Roland Garros mentre sono già state frantumate le stagioni di attesa per gli Australian Open (7) e Wimbledon (5). Curiosamente Federer non ha più trionfato dopo il pokerissimo del decennio scorso: cinque titoli in serie battendo in finale ogni volta un avversario diverso (Lleyton Hewitt, Andre Agassi, Andy Roddick, Novak Djokovic e Andy Murray), poi è arrivato Juan Martin Del Potro che lo ha sconfitto in cinque set e una finale epica e, da quel momento, il Re non ha più conquistato Flushing Meadows. Non solo: da quel 2009 Federer è tornato a giocare la sfida per il titolo soltanto nel 2015, quando è stato battuto da Djokovic. Gli Us Open rischiano di diventare una maledizione? E’ difficile metterla in questi termini se pensiamo ai cinque trofei sollevati sotto il cielo di New York, ma certamente dieci anni di astinenza appaiono strani per un campione del calibro di Federer. (agg. di Claudio Franceschini)

ORARIO E PRESENTAZIONE DEL TORNEO

Lunedì 27 agosto iniziano gli Us Open 2018: alle ore 17:00 di casa nostra, le 11:00 a New York, sui vari campi di Flushing Meadows scatta finalmente l’appuntamento con l’ultimo Slam nella stagione del tennis. Ci si arriva da un’estate appassionante e ricca di eventi, ma anche da Wimbledon che non è affatto distante nel calendario; i campioni in carica qui sono Rafa Nadal, che sarà ancora la testa di serie numero 1 del tabellone, e Sloane Stephens che ha stupito tutti prendendosi il titolo senza essere nel seeding. Tanto altro ci aspetta, naturalmente: da Serena Williams, che ha trionfato in sei occasioni agli Us Open, a Roger Federer che non vince qui addirittura dal 2008, dopo il sensazionale pokerissimo frenato da un ventenne Juan Martin Del Potro. Poi gli italiani, che negli ultimi Major si sono ben comportati: sotto il cielo di New York il tricolore ha sventolato tre anni fa (con Flavia Pennetta), oggi in campo ne troviamo cinque tra cui Paolo Lorenzi, che ha pescato male nel sorteggio trovando subito il britannico Kyle Edmund, e Camila Giorgi che non ha giocato male nei tornei precedenti e che ha un primo turno agevole contro la sedicenne statunitense Whitney Osuigwe (a completare il quadro Andreas Seppi, Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego che è stato riammesso nel main draw come lucky loser).

IL TORNEO ATP

Rafa Nadal è il campione in carica, e dunque difende tanti punti nel tentativo di chiudere la stagione al numero 1 del ranking per il secondo anno consecutivo; lo spagnolo si presenta agli Us Open 2018 forte della vittoria a Toronto (Master 1000 numero 33), anche se poi ha saltato Cincinnati per trovare la forma migliore. Percorso inverso per Roger Federer, che non ha giocato in Canada ma ha raggiunto la finale del Western & Southern Open, venendo demolito da Novak Djokovic. Il serbo è il giocatore da battere: avendo completato il circuito dei Masters è diventato l’unico tennista nella storia a vincere tutti i grandi tornei, e soprattutto da giugno in avanti ha dato nuovamente quella sensazione di onnipotenza che ne aveva caratterizzato almeno due stagioni in passato. Gli altri outsider sono i soliti: attenzione sempre a Del Potro che ha vinto il titolo nel 2009 – lo abbiamo ricordato – e che ci arriva da numero 3 Atp, Marin Cilic nei Major rappresenta sempre una minaccia (due finali nell’ultimo anno) mentre Alexander Zverev e tutta la truppa dei giovani devono dimostrare di aver fatto il reale salto di qualità, in un periodo nel quale i veterani sono tornati a splendere come nei giorni migliori. Gli italiani ovviamente sono i soliti noti: Fabio Fognini va a caccia della Top Ten, Marco Cecchinato spera di ripetere a Flushing Meadows quanto fatto al Roland Garros, dopo aver già messo in bacheca un altro titolo Atp.

IL TORNEO WTA

Un nome si tutti, ovvero quello di Simona Halep: ormai la numero 1 sta giocando consapevole del proprio ruolo e, anche se a Cincinnati ha perso malamente la finale contro Kiki Bertens, l’ha comunque raggiunta facendo il bis rispetto a Montréal, dove invece aveva catturato il titolo. La vittoria al Roland Garros sembra aver definitivamente sbloccato la rumena, che adesso rappresenta davvero la grande favorita; tuttavia sarà curioso scoprire quale sarà la forma con cui Serena Williams si presenterà allo Slam di casa, lei che da queste parti ha dominato. Naturalmente Sloane Stephens, che è la campionessa in carica, non va sottovalutata e parte per fare il bis; poi ci sono tutte le altre, a cominciare da una Petra Kvitova ritrovata e passando per la solidità di Caroline Wozniacki, mentre tenniste come Garbine Muguruza, Jelena Ostapenko e Karolina Pliskova non sono state brillantissime nella seconda parte della stagione. Come sempre, nel tabellone femminile bisognerà fare attenzione alle tante giovani presenti: Aryna Sabalenka ha giocato benissimo i tornei del Nord America, alcune sono in netta crescita (come Maria Sakkari) e poi ci sono le generazioni ancora successive, per esempio Amanda Anisimova che al Western & Southern Open ha raggiunto il terzo turno eliminando le avversarie in maniera netta. Sicuramente sarà un torneo sorprendente, anche perché – a differenza di quanto succede con gli uomini – le gerarchie non sono troppo definite.