Allo choc dei fan che fino all’ultimo hanno tentato di supportarlo perché riuscisse a ribaltare l’esito del suo match di Us Open 2018 contro John Millman, in conferenza stampa Roger Federer oppone una grande dose di realismo. A fornire i motivi di una sconfitta che per molti potrebbe essere l’inizio della (sua) fine è lo svizzero in persona, che con la leggerezza che lo contraddistingue ammette cosa non è andato nella sua nottata newyorchese. Come riportato da Eurosport, King Roger ammette:”Ho avuto problemi con le condizioni: il clima era molto caldo e soprattutto molto umido. Era una di quelle serate in cui avevo l’impressione di non trovare aria. E’ una delle prime volte che mi accade. Non riuscivo a stare bene in campo, sudavo tantissimo e perdevo subito le energie. John ha saputo reagire meglio di me a queste condizioni, probabilmente perché arriva da uno dei luoghi più umidi della terra, ovvero Brisbane (sorride)”. C’è una frase, però, a spaventare più di tutti gli appassionati, perché pone un punto interrogativo sulla voglia di tennis e vittorie di Roger Federer: “So che è brutto dirlo, ma a un certo punto speravo che la partita finisse”. (agg. di Dario D’Angelo)



ROGER FEDERER ELIMINATO DAGLI US OPEN 2018

New York si risveglia sotto choc, incapace di realizzare quanto accaduto all’Artur Ashe Stadium: Roger Federer è stato eliminato dagli Us Open per mano di John Millman, illustre sconosciuto, numero 55 delle classifiche Atp, buon gregario ma nient’altro, capace di far fuori Re Roger in 4 set (3-6, 7-5, 7-6, 7-6). Un Federer che sembrava avere in mano la partita: sopra di un set e di un break, nonostante la fluidità dei movimenti, il feeling con la palla, non fossero quelli dei giorni migliori. Un trend che già nella prima settimana a Flushing Meadows era apparso evidente: non era il Federer formato Re Roger, ma questo non gli aveva impedito di presentarsi all’avvio della seconda settimana da ultra-favorito, soprattutto contro il modesto Millman. Eppure ad un certo punto qualcosa si è inceppato: lo svizzero ha perso i colpi, lasciato spazio a troppi gratuiti, smarrito anche i vincenti e il servizio che tante volte lo avevano tenuto a galla. Ne ha beneficiato Millman, bravo se non altro a credere che anche il Re potesse ad un certo punto decidere di scendere dal trono. Così, inspiegabilmente, in una notte di settembre a New York.

MILLMAN INCREDULO

Ma a dare la dimensione della sorpresa registratasi negli ottavi di finale degli Us Open 2018 con l’eliminazione di Roger Federer basta leggere le parole del vincitore, John Millman, l’australiano evidentemente incredulo per la vittoria che è e resterà la più bella e importante della sua carriera:”Ho battuto il mio eroe”. Inutile evitare l’argomento, però: i dubbi adesso riguardano tutti Roger Federer, ed è inevitabile considerando i 37 anni del campionissimo elvetico. Due uscite di scena “strane”, negli ultimi due Slam giocati: a Wimbledon per mano di Kevin Anderson dopo essere stato in vantaggio di 2 set, a New York dopo aver avuto la partita in pugno. Cali di concentrazione che forse incidono più del fisico e dell’età che avanza, quasi come se la fame di vittorie non fosse tale da garantire quella tenuta mentale necessaria a portare a casa dei match al meglio dei 3 su 5. Ci sono poi dei numeri a spaventare i fan di King Roger: per la prima volta in 14 anni Federer non è nei primi 8 a Flushing Meadows; di più, per la prima volta perde a New York perde da un giocatore fuori dai top 50. Brutti segnali di sicuro, ma non sarebbe la prima volta che Federer sembra imboccare il viale del tramonto e poi torna indietro…

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