Alla notizia del ritiro di Francesca Schiavone non potevano mancare i saluti del mondo del tennis: le colleghe ed ex giocatrici hanno come sempre utilizzato i social network (pubblicamente: non è affatto escluso che qualche chiamata o sms sia arrivato alla Leonessa in forma privata) per esprimere affetto nei confronti di quella che è stata una grande atleta. “Grazie per tutti i momenti indimenticabili” ha twittato Barbara Schett, austriaca mai davvero vincente sul campo ma oggi conduttrice di successo per Eurosport (insieme a Mats Wilander); “Nessuno potrà mai rimpiazzare questa guerriera unica, questa persona divertente che ha dato così tanto al tennis” è il messaggio di Alizé Cornet. Andrea Petkovic, che ha avuto innumerevoli infortuni ma è comunque riuscita ad arrivare tra le prime dieci al mondo, dice di stare piangendo “lacrime dorate piene di ammirazione”; Marion Bartoli, vincitrice a Wimbledon 2013, ricorda le battaglie sul campo tra lei e l’azzurra e afferma che “mi mancherai”. Il messaggio più bello arriva forse da Samantha Stosur, cui la Schiavone ha tolto il Roland Garros nel 2010: l’australiana ha postato una foto “in tempo reale” avendo incrociato Francesca a Flushing Meadows, e ha twittato “hai avuto una carriera pazzesca, abbiamo giocato grandi partite, non solo come avversarie ma anche come compagne”. A tale proposito Casey Dellacqua, lei pure ritiratasi quest’anno, ha ricordato la sua prima finale Slam: era il 2008 ed era Parigi, la coppia fu sconfitta da Anabel Medina Garrigues e Virginia Ruano Pascual e ora l’australiana scrive che “sarai sempre ricordata come una giocatrice leggendaria e, più importante, come una persona leggendaria”. (agg. di Claudio Franceschini)
LE PAROLE DI FRANCESCA SCHIAVONE
L’annuncio del ritiro di Francesca Schiavone è arrivato con parole semplici ma molto chiare: “E’ arrivato il momento di dire basta adesso e ho deciso di comunicarlo”. Francesca Schiavone ha detto basta da New York, nella cornice degli US Open, nella sala conferenze dell’Arthur Ashe Stadium: “E’ un passo che era nella mia testa già da dopo il Roland Garros, poi mi sono serviti alcuni mesi per focalizzarlo al meglio e capire che era la cosa giusta da fare. E’ un momento molto importante della mia vita, perché ho deciso di dire arrivederci al tennis, e lo faccio ascoltando il mio cuore. Sì, perché quando sono arrivata qui invece la mia testa mi diceva: ‘Scendi in campo e lotta, perché puoi battere tante giocatrici’. Ma il cuore ha detto che sono in pace con me stessa e felice della mia carriera e della mia vita. Quando mi alzo al mattino, sono serena”. Il futuro della Schiavone sarà comunque sempre legato al tennis: “Amo questo sport e sono pronta a trasmettere la mia esperienza e la mia passione. Da qualche mese mi sto dedicando ai ragazzini a Miami, negli Hamptons, e mi piace, amo quello che faccio e da loro sto imparando tantissimo. E allora queste sono state le risposte che cercavo dentro di me. Sono infatti tre-quattro mesi che ci sto pensando, dopo il Roland Garros ero indirizzata verso questa decisione. E la sensazione gratificante che provo in quello che faccio adesso mi ha dato la conferma che è il momento giusto. Forse posso sembrare triste, ma invece dentro sono felice. E una volta uscita da qui andrò a bere un po’ di champagne…”, ha sottolineato con un sorriso. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
IL RINGRAZIAMENTO ITALIA TEAM
L’addio al tennis di Francesca Schiavone, che ha deciso di ritirarsi, non può lasciare indifferente il mondo dello sport italiano. La Leonessa infatti ha vissuto una carriera da protagonista assoluto e lo si capisce già dai tanti messaggi d’affetto che arrivano proprio dopo l’annuncio della ragazza. Tra questi sicuramente è splendida la foto scelta dal Team Italia che pubblica un ringraziamento speciale citando una sua frase: “Avevo due sogni nella mia carriera: vincere il Roland Garros e diventare una Top 10. Li ho realizzati e sono davvero felice”. Arrivano poi i ringraziamenti nei suoi confronti con la gioia di aver visto un’atleta illuminare il colore azzurro: “A trentotto anni Francesca Schiavone ha annunciato il ritiro dall’attività agonistica. Grazie di tutto Leonessa”, clicca qui per la foto e per i commenti dei follower. Sono tantissimi poi quelli che decidono di mandare un saluto personale tra i tifosi, utilizzando i social network per far sentire all’ormai ex tennista tutto l’affetto di cui ha bisogno. (agg. di Matteo Fantozzi)
HA VINTO IL ROLAND GARROS
Francesca Schiavone si ritira: adesso è ufficiale, lo aveva preannunciato qualche giorno fa su Instagram confidando che sarebbe arrivata una notizia importante. Lo ha confermato a Flushing Meadows, dove si stanno giocando gli Us Open: la Leonessa ha scelto il fascino della Grande Mela per dire stop una seconda volta (aveva presentato il 2017 come la sua ultima stagione, per poi ripensarci). Una carriera durata ben 22 stagioni, e che l’ha vista prendersi soddisfazioni enormi (per esempio quella di essere stata la prima italiana a vincere uno Slam), sta per giungere alla fine. Era il 1996 quando Francesca faceva il suo esordio in un torneo WTA: aveva 16 anni, lascerà a 38 con otto titoli vinti in carriera e quello più prestigioso, il Roland Garros, che rimarrà eterno perchè, al di là dell’averlo vinto a ridosso dei 30 anni, la Schiavone è stata come detto la prima azzurra a mettere un Major in bacheca, seguita poi da Flavia Pennetta nella finale newyorchese tutta italiana. A tale proposito, con il ritiro della Schiavone va detto che l’Italia del tennis femminile sarà orfana di tre straordinarie interpreti: Roberta Vinci ha salutato tutti agli Internazionali d’Italia, Flavia lo aveva fatto dopo aver trionfato agli Us Open, oggi tocca a Francesca. Insieme, le tre hanno anche portato l’Italia sul tetto del mondo: la Leonessa di Fed Cup ne ha vinte tre, l’ultima in quel magico 2010 nel quale aveva già fatto sventolare il tricolore su Parigi. Adesso ha un nuovo sogno: quello di allenare, come lei stessa ha detto in conferenza stampa. E poi, le vittorie nel doppio: sette titoli e altre nove finali, almeno una semifinale in ognuno dei quattro Major. Sì, è stata una carriera pazzesca: tante giocatrici italiane devono molto a lei, a come è stata in campo e a quello che ha dato al tennis, cioè tutto.
LA CARRIERA DI FRANCESCA SCHIAVONE
Francesca Schiavone è forse stata la più regolare tennista che l’Italia abbia mai prodotto: la vittoria del Roland Garros, battendo Samantha Stosur in finale (uno dei suoi sogni, come ha detto poco fa: l’altro era la Top Ten della classifica mondiale), è stata solo la ciliegina sulla torta di una carriera che l’ha vista raggiungere l’ultimo atto parigino anche l’anno seguente (sconfitta contro Na Li) ma anche giocare i quarti di finale in ciascuno degli altri Slam. Due volte agli Us Open, a sette anni di distanza: simbolo di una longevità che le ha anche permesso di aprire la seconda striscia più lunga per partecipazioni ai Major (61, si intende ovviamente il tabellone principale), affrontare tre generazioni di grandissime giocatrici (ha giocato contro Martina Hingis e le sorelle Williams, contro Monica Seles e Jennifer Capriati, contro Simona Halep e Angelique Kerber) e diventare la prima italiana a fare il suo ingresso, appunto, nella Top Ten del ranking Wta, alla posizione numero 4. Nessuna come lei: Sara Errani e Flavia Pennetta sono state rispettivamente 5 e 6. Una giocatrice che tante ammirano: dentro il campo (anni fa Kirsten Flipkens disse che per imparare la vera tecnica del tennis fosse necessario guardare una partita di Francesca) ma anche fuori, perchè chi l’ha avuta come compagna (di Fed Cup) e avversaria ha sempre raccontato di una ragazza disponibile e sorridente, sempre pronta a dare una mano alle più giovani. Non a caso adesso spera di poter allenare (a dire il vero lo sta già facendo da qualche mese); negli anni lo hanno fatto con costrutto altre grandi ex (da Lindsay Davenport ad Amélie Mauresmo passando per Justine Henin), siamo certi che riuscirebbe alla grande anche a Francesca. Quello però è un capitolo che deve ancora cominciare: prima, è giusto tributare una grande ovazione ad una campionessa vera.