Francesca Schiavone lascia il tennis a 38 anni: La leonessa nella sua carriera ha ottenuto un palmares di tutto rispetto, arricchito naturalmente dalla vittoria al Roland Garros (prima italiana a imporsi in uno Slam) ma anche da altri 7 titoli Wta, dalla quarta posizione del ranking mondiale (mai nessuna tennista azzurra così in alto), dai tre successi in Fed Cup, capitanando una generazione d’oro che, oltre a lei, ha visto primeggiare Flavia Pennetta (che ha vinto gli Us Open), Roberta Vinci (era in finale dall’altra parte della rete) e Sara Errani che, oltre a essere la quinta giocatrice Wta con finale al Roland Garros (e a Roma) ha anche completato il Grande Slam nel doppio, formando una coppia pressochè imbattibile con la tarantina. Una generazione che ha fatto grandi cose, ma dietro la quale c’è il vuoto o quasi; anche per questo il ritiro di Francesca Schiavone fa male, al netto della grande riconoscenza dovuta a una campionessa che ora allenerà (e chissà che non sia lei a far crescere i gioielli di domani). Per parlare dell’addio al tennis da parte della Leonessa, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Nicola Pietrangeli.
Francesca Schiavone ha annunciato il ritiro: cosa ne pensa? A 38 anni era probabilmente giusto; Francesca Schiavone in ogni caso è una leonessa, è sempre stata una leonessa!
La vittoria al Roland Garros nel 2010, la finale l’anno successivo: cosa dire di queste imprese? Sono grandi successi, so per esperienza personale che non è facile giocare a grandi livelli a Parigi per due settimane consecutive; lei l’ha fatto anche un anno dopo…
Un giudizio sulla carriera di Francesca? Fossi in lei sarei stracontenta della sua carriera, deve ritenersi soddisfatta per tutto quello che è riuscita a centrare.
Avrebbe potuto avere una carriera ancora più importante? Francesca sa di aver fatto grandi cose: non penso abbia rimpianti, ha davvero avuto una grande carriera.
Come definirebbe il gioco e lo stile di Francesca? Leonessa, una Leonessa!
E’ stata lei la più grande giocatrice italiana di tutti i tempi? Non lo so e non è giusto fare paragoni tra epoche passate: non mi piacciono.
Di lei e Panatta però si può dire… Per i risultati avuti, io batto Panatta 5-0 (ride, NdR) ma non parliamo di questo.
Abbiamo avuto una grande generazione nel tennis femminile ma alle spalle di Schiavone, Pennetta, Vinci ed Errani c’è il vuoto: c’è un reale motivo se oggi il nostro rinnovamento soffre così tanto? Il punto è un altro: perchè quando queste giocatrici vincevano veniva dato per scontato? Ad ogni modo, aspettiamo in ogni caso la loro erede, le loro eredi. Il tennis femminile sta passando un momento difficile, dovremo aspettare perchè per ora c’è solo Camila Giorgi che però deve ancora migliorare.
Francesca vuole allenare, per ora lo fa con i ragazzi: se la immagina coach di successo per qualche big, donna o uomo? Ha tutta la stoffa per farlo: ha tanto carisma, tanta grinta, mi sembra capace di poterlo fare. Francesca è la leonessa, resterà per sempre la leonessa!
(Franco Vittadini – Claudio Franceschini)