Ancora cori discriminatori dalle curve: è accaduto in Roma-Entella, ottavi di finale di Coppa Italia. Dalla Curva Sud sono partiti cori di discriminazione territoriale contro Napoli e contro i carabinieri dalla Curva Sud occupata dai tifosi della Roma. Nella fattispecie, “Odio Napoli” è stato il canto intonato al 37′ della prima frazione di gioco, accompagnato da successivi cori contro Liverpool, Juventus e Bergamo. Cori anche contro le forze dell’ordine e in particolare contro i carabinieri. Tra i cori contro Napoli, spesso oggetto di valutazione di sanzioni per discriminazione territoriale, anche “Vesuvio lavali col fuoco”. Un episodio che si aggiunge a quelli già citati negli ultimi giorni per quanto riguarda il tifo giallorosso, con gli adesivi e i volantini firmati da un gruppo di tifosi romanisti inneggianti contro Lazio, Napoli e Israele rinvenuti la scorsa settimana.
NO A SOSPENSIONE PARTITA SE I CORI PARTONO DA UNA MINORANZA
I filmati della partita dei momenti in cui si sono innalzati i cori sono stati passati al vaglio della polizia, che effettuerà degli accertamenti per risalire ai responsabili. A partire dal caso dei cori razzisti nei confronti del calciatore del Napoli, Koulibaly, rivolti durante Inter-Napoli del giorno di Santo Stefano, il calcio italiano si è ritrovato a parlare di cori offensivi, razzismo e discriminazioni all’interno delle curve. Un primo summit del Governo con forze dell’ordine e società aveva stabilito di non procedere a sospensione della partita o a sanzioni per i club, valutando in ogni caso se i cori partano da una porzione minoritaria dello stadio. L’Inter per i cori a Koulibaly ha subito una squalifica di due partite per lo stadio intero, da disputare a porte chiuse, e un terzo match da giocare senza la curva.