A margine della manifestazione dl Globe Soccer in corso a Dubai, il presidente della Fifa Gianni Infantino ha approfittato della lunga intervista rilasciata ai microfoni di Sky per prendere nuovamente una dura posizione contro il triste episodio di razzismo di cui è stato vittima il giocatore del Napoli Kalidou Koulibaly in occasione della partita di Serie A. Questo terribile episodio, anticipato dai terribili e violenti scontri tra tifoserie (dove ha perso la vita anche Daniele Belardinelli) ha suscitato ovviamente una reazione forte da parte della dirigenza del calcio mondiale e non solo, e già nei giorni scorsi anche la Uefa si era espressa con toni davvero duri per condannare l’intera vicenda. Proprio in questi giorni Infantino ha poi fatto coro a quando già affermato, aggiungendo: “Noi continuiamo a lavorare per risolvere la situazione: la prima reazione da presidente è tristezza, sdegno, oltre che solidarietà nei confronti del giocatore”. Per il presidente Fifa infatti “non vi è spazio per il razzismo” e ha aggiunto che gli ululati razzisti nei confronti dello stesso Koulibaly: “vanno condannati con la massima severità, ma devono essere uno stimolo per tutti i dirigenti del calcio ad abbassare i toni, altrimenti fomentiamo l’aggressività che c’è in giro e che a volte sfocia in razzismo e altre in violenza. Il calcio è un mondo tollerante, dove violenza e razzismo non devono trovare posto”.



INFANTINO: SERVE UNA LEGGE DURA E VA APPLICATA

Dopo la condanna ecco che però Infantino individua già una prossima mossa, in qualità di presidente della Fifa e invita tutti, società e governi a prendere sul serio questo consiglio: “le leggi vanno cambiate, ma anche e soprattutto applicate, basta guardare quei paesi che hanno avuto problemi più gravi rispetto all’Italia e che li hanno risolti”. Il riferimento più vicino e che giunge alla mente di tutti non può che essere al fenomeno Hoolignas inglese, strenuamente combattuto dal governo inglese gli anni settanta e ottanta. Ecco quindi che lo stesso Gianni Infantino ha aggiunto, individuando la strada d’azione: “Come? Andando a prendere i violenti, non sono migliaia come si pensa, sono decine, nel momento in cui li prendi e li togli dagli stadi fermi la violenza. Non è un problema solo italiano, la violenza va combattuta con leggi dure,  non esiste che lo stadio venga considerato una zona franca. La Thatcher ha risolto il problema hooligans in Inghilterra facendo una legge e applicandola“. Ovviamente il richiamo del presidente è per tutti “Per riuscirsi ci vuole la collaborazione di tutti, a cominciare dalle società”.

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