Il Frosinone dopo 20 partite in Serie A ha 10 punti, è penultimo, e vive un periodo per nulla semplice nei bassissimi fondi della classifica: eppure mai avrebbe potuto immaginare un attacco del genere da chi, come il Presidente del Napoli, evidentemente vive momenti e obiettivi ben diversi dalla piccola realtà ciociara. Il messaggio lanciato da Aurelio De Laurentiis, in una intervista al New York Times, è di quelli durissimi e ricorda da molto vicino quelli clamorosi di Lotito nel lontano 2015: «Club come il Frosinone non attirano fan, né interessi, né emittenti nel campionato. Arrivano, non cercano di competere e tornano indietro. Se non possono competere, se finiscono per ultimi, dovrebbero pagare una multa». In poche parole, per il Presidentissimo del Napoli – non nuovo ad atteggiamenti non sempre considerati “simpaticissimi” da colleghi e addetti ai lavori – il Frosinone in Serie A sarebbe un danno più che un vantaggio. Sempre al NYT, il n.1 di Castelvolturno spiega come rivoluzionerebbe il sistema calcio, ovvero con la «promozione e la retrocessione sono la più grande idiozia nel calcio. Soprattutto quando anche la Uefa ha cercato di costringere i club a rispettare le regole del fair play finanziario. Le società dovrebbero essere strutturate geograficamente, in modo che possano essere autosufficienti. Se non possono sopravvivere finanziariamente, se non possono essere autosufficienti, dovrebbero essere espulse».



LA DURA REPLICA DEL FROSINONE

Non poteva ovviamente farsi attendere la replica del Presidente Maurizio Stirpe, del tutto spiazzato dalla “invettiva” di De Laurentiis in un Napoli-Frosinone che per nulla c’entra questa volta con il campo di calcio: «Mi sembrano dichiarazioni di una persona che ha la sindrome di Napoleone», spiega il n.1 della società ciociara ai colleghi di Tmw, «Nella vita ancora prima che nel calcio serve rispetto e io qua non ne vedo. Io i soldi nel calcio li ho sempre investiti, con quelli che ho ricavato dai diritti tv ci ho costruito uno stadio nuovo. Cosa che De Laurentiis non mi sembra abbia ancora fatto». Non solo, per Stirpe le parole di ADL sono l’ennesima dimostrazione di una mancanza di rispetto «fatta da gente cafona, poi mi permetto di dire che non voglio neanche accettare consigli da chi non ha vinto praticamente niente negli ultimi anni». Nel comunicato poi pubblicato sul sito del Frosinone Calcio, la squadra prende netta posizione avanzando anche un invito a moderare i toni, onde evitare poi di lamentare (giustamente) orrende reazioni dei tifosi negli stadi fuori Napoli: «per un Presidente utile anche a ‘calmierare’ certe dichiarazioni, certi atteggiamenti. Soprattutto per non tornare a piangere ancora lacrime di coccodrillo – fatti di Milano docet, oltre i vergognosi ‘buu’ razzisti – magari anche a causa di certi comportamenti e di certe dichiarazioni. Che non fanno mai il bene del Calcio nostrano».

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