Guai con la giustizia per Maurizio Zamparini. Dopo aver venduto il Palermo al prezzo simbolico di € 10, ceduta alla proprietà Mepal, l’imprenditore finirà agli arresti domiciliari: come sottolinea Il Fatto Quotidiano, la Cassazione ha respinto il ricorso dell’ex numero uno rosanero contro il provvedimento disposto dai giudici di Palermo. L’accusa è pesante: falso in bilancio e autoriciclaggio, con la misura cautelare che è eseguibile. Interpellato dall’Ansa, Zamparini ha commentato: «Questa resterà una storia di vergogna per una città che così ha corrisposto la passione e l’amore che ho dato assieme ai miei soldi regalati e profusi per i rosanero. Questo è il mio unico pensiero. Con molta compassione verso chi mi ha fatto e sta facendo male».



PALERMO, ZAMPARINI AGLI ARRESTI DOMICILIARI

Inammissibile il ricorso della Procura di Palermo contro due sequestri di somme, di cui uno nei confronti dell’ex patron palermitano da 100 mila euro. Confermati i domiciliari, dunque, ma non la parte sul sequestro in materia di autoriclaggio e reati fiscali. Il Fatto Quotidiano sottolinea che Zamparini, sia in sede civile che in sede penale, si era visto riconoscere il rigetto dell’istanza di fallimento. Sul caso è intervenuto il tecnico rosanero Roberto Stellone in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Cremonese: «E’ una questione che riguarda l’ex presidente, io posso fare un discorso solo dal punto di vista umano: gli siamo vicini, ci spiace per la notizia. Da parte mia e del mio staff, dei calciatori e di tutta la società, non possiamo che esprimergli vicinanza. Posso solo dire questo».

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