Prima partita con la nuova maglia del Chelsea, “vecchie” polemiche ancora una volta dal Ministro Salvini che – milanista sfegatato – non accenna a diminuire la carica di critiche a Gonzalo Higuain nonostante il Pipita non vesta più i colori del Milan: in una intervista a Rtl 102.5 questa mattina, la domanda sibillina sul passaggio in Premier League alla corte di Maurizio Sarri non è mancata e il milanista Salvini non si è certo risparmiato, «Si è comportato in maniera indegna, spero non si faccia più vedere a Milano. A me non piacciono i mercenari». Il pensiero arriva un giorno dopo quanto già affermato prima di Milan-Napoli, la prima vera partita dei rossoneri senza più il loro numero 9, «Sono contento che se ne sia andato, l’attaccamento alla maglia è fondamentale». In merito all’acquisto di Krysztof Piatek, arriva il “bene placet” del Ministro-tifoso che a differenza di Higuain – già pesantemente criticato con quella espulsione “cruciale” avvenuta durante Milan-Juventus – lo accoglie a braccia aperte: «Mi piace molto e poi è un comunitario».
DAL MILAN AL CHELSEA, ANCORA RIGORE “DANNATO”
Per il Pipita Higuain invece il periodo-no continua e non è bastato allontanarsi da Milano dopo i guai della vicenda pre e post Supercoppa Italiana contro la Juventus: nel primo match in FA Cup del suo Chelsea contro lo Sheffield Wednesday subito titolare lanciato da Sarri ma al momento del rigore assegnato ai londinesi torna l’incubo. Willian gli propone di tirare lui il rigore ma Higuain rifiuta, forse proprio pensando a cosa è successo dopo quel maledetto rigore tirato e parato da Szczesny sul palo nel big match di San Siro. «Volevo che segnasse subito il suo primo gol», ha spiegato il brasiliano nel post partita ma dal dischetto alla fine si è dovuto presentare lui stesso, segnando il gol ed esultando con tutti i compagni. Il Pipita è rimasto a secco (sostituito nel finale) dopo una prova incolore e con forse ancora troppi pensieri in testa: del resto le accuse di mercenario e quant’altro, dopo quanto avvenuto tra lui e il Milan, non sono piaciute e non aiutano a chiudere una parentesi assai poco felice da agosto fino ad oggi.