Tornando ancora sulla polemica delle ultime ore in merito alla Supercoppa Italiana in Arabia Saudita, il Presidente della Lega Calcio chiarisce il concetto in merito alla scelta di Jedda come teatro della finale tra Juventus e Milan: «Il caso Khashoggi avvenuto lo scorso ottobre, dunque mesi dopo la definizione dell’accordo, ha posto la scelta dell’Arabia Saudita sotto i riflettori e doverosamente la Lega Serie A si è interrogata su cosa fosse giusto fare. Il calcio fa parte del sistema culturale ed economico italiano e non può avere logiche, soprattutto nelle relazioni internazionali, diverse da quelle del Paese a cui appartiene». In una intervista successiva a RaiSport, sempre il n.1 della Lega Calcio – dopo aver bisticciato a distanza col Ministro Salvini – spiega meglio «Quando abbiamo preso questa decisione, la vicenda Khashoggi non era avvenuta. Se ci fosse stata, probabilmente non avrei fatto questa scelta». (agg. di Niccolò Magnani)
SALVINI: “SUPERCOPPA IN ARABIA? UNA SCHIFEZZA”
Mancano tredici giorni al fischio d’inizio della partita tra Juventus e Milan, finale della Supercoppa italiana che avrà luogo a Gedda, in Arabia Saudita il prossimo 16 gennaio, ma le polemiche intorno al match sono già infuocate e travalicano il confine del solo sport. Proprio ieri infatti la Lega Calcio Serie A ha diffuso sul proprio sito ufficiale le modalità di vendita dei biglietti e appena letto il comunicato è scoppiata la polemica che ha pure raggiunto la piazza politica. Tramite il comunicato infatti gli appassionati e i tifosi hanno appreso che nello stadio vi saranno dei settori riservati agli uomini e degli altri settori definiti “Families” misti per uomini e donne. Una mossa che è inaudita e sconcertante da noi ma perfettamente in linea con le leggi del paese arabo (doverle donne rimangono di fatto sotto l’autorità di una figura maschile di famiglia, come il marito, il padre o il fratello). Non dimentichiamo inoltre pure ha l’Arabiìa Saudita ha aperto le porte degli stadi di calcio per la prima volta alle donne solo il 16 ottobre scorso, durante l’amichevole di lusso tra Argentina e Brasile. Da queste parole è partita la reazione di forte sdegno da parte del vice premier Matteo Salvini che oggi durante una diretta facebook sul proprio profilo, ha riservato parole durissime contro la Lega Calcio. Il vice premier ha infatti dichiarato: “Che la Supercoppa italiana si giochi in un paese islamico dove le donne non possono andare allo stadio se non sono accompagnate da un uomo è una tristezza, una schifezza”. Salvini, noto tifoso del Milan, e che già nelle settimane precedenti aveva registrato un piccolo battibecco proprio con il tecnico del club del diavolo Gattuso, ha poi aggiunto: “io la partita non la guardo”.
FORTI LE REAZIONI DEL MONDO SOCIAL
Dal vice prime Matteo Salvino fino a molti altri esponenti della politica italiana infatti tutti si sono mossi nelle ultime ore contro la lega Calcio e di converso contro Juventus e Milan, che avevano all’epoca accettato la destinazione allo stadio King Abdullah Sports City Stadium in Arabia Saudita. A dir il vero però la decisione di giocare la finale della Supercoppa così lontano già nelle settimane precedenti aver suscitato violenti polemiche, ancor prima che fosse nota la divisione dei settori riservati ai soli uomini, che sono state ravvivate giusto ieri in vicinanza con lo stesso evento sportivo. Già nei giorni scorsi infatti era sorta la polemica attraverso i social contro la decisone di giocare ancora una volta in un paese straniero un evento sportivo prettamente italiano. I tifosi infatti si erano lamentati della difficoltà di accedere ai biglietti e alla finalissima, di fatto per moltissimi usufruibile solo in televisione.
MICCICHE’ RSPONDE ALLE ACCUSE
Dopo le violenti parole espresse in primis dal vice premier Matteo Salvini contro la decisione della Lega Calcio di giocare la Supercoppa in Arabia Saudita, dopo la notizia che nello stadio vi sarebbero stati dei settori riservati esclusivamente agli uomini (in linea con le leggi del paese) ha preso parola anche Gaetano Miccichè, per rispondere punto su punto alle accuse. Il presidente della Lega Calcio, in un comunicato diffuso solo pochi minuti fa, ha voluto evidenziare come sia consuetudine mondiale esportare il bel calcio e disputare pure lontano dai confini nazionali eventi sportivi di grande livello come è la Supercoppa, e ha speso parecchie parole anche in favore dello stesso paese Arabo. Secondo quanto si legge nel comunicato infatti “Con il benestare di Fifa, Uefa e Confederazione asiatica, stiamo andando a disputare una gara di calcio ufficiale in un Paese con proprie leggi, sedimentate da anni, dove tradizioni locali impongono vincoli che non possono essere cambiati al giorno alla notte”. Il presidente ha poi aggiunto: “Ogni cambiamento richiede tempo, pazienza e volontà di confronto con mondi distanti”. Riguardo poi proprio alla polemica scoppiata in queste ore Miccichè fa una ulteriore precisazione “ Fino a pochi mesi fa le donne non potevano assistere ad alcun evento sportivo, da pochi mesi hanno avuto acceso ad ampi settori dello stadio (…) Stiamo lavorando per far si che nelle prossime edizioni che giocheremo in questo paese possano accedere a tutti i posti dello stadio”. Non manca chiaramente nel comunicato una chiusa polemica contro la politica italiana insorta: “La nostra Supercoppa sarà ricordata come la prima competizione ufficiale internazionale a cui le donne saudite potranno assistere. Il calcio non fa politica, ma è veicolo di unità e comunanza tra popoli”.