Dicono che il calcio sia finito, destinato a non emozionare più, preso dai guadagni da capogiro, dalle regole assurde del mercato, dalle bandiere ammainate, dal tifo violento. E forse hanno ragione. Ma poi capita di assistere alla “favola” di Santi Cazorla, e allora del calcio ci si torna ad innamorare, dello sport come rivalsa, della vita che toglie, ma qualche volte qualcosa indietro dà. Esagerazione? Tutto questo per un gol, anzi due, al Real Madrid? Ovviamente no. Non è la doppietta ai campioni del mondo per club e detentori dell’ultima Champions League il motivo preciso di tanto entusiasmo. Bisogna conoscere la storia del calciatore spagnolo, di un folletto dai piedi buoni al punto da ritagliarsi un ruolo importante anche in una Spagna di fenomeni. Già, la Roja: è lì che il sogno si spezza diventando incubo. Ha inizio tutto con un infortunio di gioco durante un’amichevole col Cile, una frattura ossea al tallone d’Achille che all’inizio non sembrava niente di grave (tornò in campo dopo un mese e mezzo) poi si è rivelata l’inizio del calvario…
SANTI CAZORLA, DAL RISCHIO AMPUTAZIONE ALLA DOPPIETTA AL REAL MADRID
Ancora una volta qualcuno potrebbe pensare ad un’esagerazione. Che sarà mai un infortunio per questi giovani milionari? Ma se l’infortunio rischia di portare all’amputazione del piede? Come la mettiamo? Ed è proprio quello che è successo a Santi Cazorla, finito sotto i ferri per 8 volte in tre anni, rischiando appunto di vedersi tagliato il piede a causa di un’infezione. Ecco, basta questo a dare il senso dell’impresa: tornare a camminare, a correre, a giocare, in una squadra della Liga, il Villarreal, e segnare una doppietta alla squadra più forte del mondo. E’ quello che è successo a Cazorla, protagonista a 34 anni suonati di una favola che a dispetto dell’età sembra solo all’inizio:”Per me è stata una partita speciale dopo tutto quello che ho passato. Con il passare del tempo e delle gare mi sento sempre meglio”.