Sembra tutta improntata rispetto al principio dello “show must go on”, lo spettacolo deve andare avanti, la strategia del Nantes, se di strategia si può parlare se in gioco c’è la morte di un ragazzo di 26 anni, Emiliano Sala, il calciatore argentino morto a bordo dell’aereo precipitato nel mare della Manica il 21 gennaio scorso nel viaggio verso Cardiff. Ed è proprio alla società gallese che secondo gli accordi avrebbe dovuto rappresentare la nuova casa calcistica di Emiliano Sala che, secondo quanto riportato dalla Bbc, il Nantes ha intenzione di rivolgersi affinché rispetti i pattuiti prima della morte del giocatore e versi nelle casse francesi i 15 milioni di sterline come da accordi. Secondo l’emittente inglese la battaglia legale potrebbe essere dietro l’angolo, ma il Cardiff a suo tempo ha fatto sapere di voler corrispondere la cifra, diluita in 3 anni, onorando dunque gli accordi, non prima di aver fatto luce sull’accaduto.
EMILIANO SALA, TENTATIVO DI RECUPERARE IL CORPO
Ad ognuno la libertà di giudizio: la richiesta del Nantes è lecita o da parte del club francese in presenza di una tragedia di simili proporzioni sarebbe stato più elegante soprassedere dalla richiesta di pagamento al Nantes? Un’altra questione da “risolvere” e ben più dolorosa per amici e parenti di Emiliano Sala è quella che riguarda il recupero del corpo del 26enne argentino all’interno dell’aereo precipitato nelle acque della Manica. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, i lavori procedono a rilento perché ostacolati dalle condizioni meteo. Un portavoce di Air Accidents Investigation Branch a tal proposito ha dichiarato: “Stiamo cercando di recuperare il corpo. Se la manovra riuscirà, considereremo la possibilità di riportare in superficie anche il relitto dell’aereo. Le forti maree ci fanno lavorare solo per periodi limitati durante la giornata e quindi le operazioni di recupero procedono lentamente”.