«Papà non mi parla da anni, sono disperata». Comincia così il lungo sfogo della figlia di Emerson a Domenica Live. L’ex centrocampista fino a tre anni fa aveva un rapporto molto stretto con la ragazza, poi qualcosa è cambiato, visto che Emerson non si è messo più contatto con Karolayne. E lei ha deciso di presentarsi in tv per lanciare il suo appello. «Mi manchi tanto, il denaro non può comprare il tempo e l’amore delle persone. Non posso pensare che non mi ami più. Ti vorrei al mio fianco, non più lontano». Nel frattempo Emerson, che si era separato dalla moglie Sonia, si è costruito una nuova famiglia: si è sposato e ha altri due figli. Ma Karolayne vuole essere comunque parte della sua vita. Al suo appello si è unita anche la conduttrice di Domenica Live. Barbara d’Urso infatti ha dichiarato al termine dell’intervista: «Dai, fate pace, qualunque cosa sia successo. Vi prego, dai Puma. La vita è una». (agg. di Silvana Palazzo)



EMERSON, IL PUMA DI ROMA E JUVENTUS

Lo chiamavano “Puma”, perché in campo mostrava lo stesso passo felpato di questo felide, ma Emerson è ricordato per la sagacia tattica, che sapeva abbinare alla sua potenza muscolare, per le punizioni e per essere stato il primo calciatore a saltare gli allenamenti con un certificato medico che attestava una “depressione”. Idolo dei tifosi di Roma e Juventus, non ha rispettato invece le aspettative di quelli del Milan. La trattativa tra Roma e Juventus nel 2004 è storia: Emerson fu protagonista di un braccio di ferro col club capitolino per forzare la mano e seguire Fabio Capello in bianconero. Quando gli veniva fatto notare che quell’addio da alcuni era stato avvertito come un tradimento, lui rispondeva: «Per quattro anni ho fatto il mio lavoro e l’ho fatto bene. Il traditore è chi guadagna bene, non fa nulla per la squadra e poi se ne va». L’idea di rovinare il rapporto con l’ambiente lo turbava, ma era in Brasile ad aspettare notizie, dopo sei mesi vissuti senza stipendio e promesse non mantenute. «In quel periodo nemmeno i dipendenti ricevevano gli stipendi. Voglio dire, per noi giocatori è un conto, siamo ricchi. Ma nel club lavorano anche persone che guadagnano 1.000 euro al mese», disse a Il Messaggero.



IL FEDELISSIMO DI CAPELLO

Personalità dentro e fuori dal campo per Emerson, a cui non piacque la mossa della Roma, che non sapeva come spiegare ai tifosi la sua cessione ma aveva bisogno di venderlo. Alla fine passò alla Juventus, diventato titolare al fianco di Camoranesi, Vieira e Nedved. Con i bianconeri vinse due scudetti cancellati poi con Calciopoli dal palmares bianconero. «Ancora oggi, non ho capito il finale di quella storia. Si dicevano tante cose sugli arbitri, ma chi seguiva la partite si meravigliava per la forza e la tecnica di quella squadra: non aveva bisogno di aiuti per vincere le partite. Nel tempo avremmo avuto grandi possibilità di vincere la Champions League», dichiarò Emerson a Marca. Ma la Juventus andò in Serie B e lui seguì Fabio Capello al Real Madrid, dove vinse la Liga. È stato il Milan a riportarlo in Serie A, ma era nella fase discendente della sua parabola, nonostante abbia vinto la Supercoppa Europea e il Mondiale per Club. Dopo due anni firmò per il Santos, salvo poi decidere di terminare la sua carriera, studiare per diventare direttore sportivo e fondare una scuola calcio nel suo quartiere di nascita, Pelotas. Dal 2014 il Fragata è diventato club satellite della Roma, che può vantare una prelazione sui giovani cresciuti lì.



EMERSON, LA “GUERRA” CON L’EX MOGLIE SONIA PER LA FIGLIA

Oggi Emerson potrebbe tornare protagonista, ma in tv, perché pare che i rapporti con la figlia Karolayne non siano idilliaci. In effetti burrascoso è stato in passato il rapporto con l’ex moglie Sonia. Anni fa si parlò di una “guerra degli Emerson”. Quotidiano.net raccontò nel 2007 di una lite furiosa perché il calciatore, anziché accompagnare la figlia in vacanza in Sardegna come concordato, volò a Madrid con la bambina, violando gli accordi stipulati in sede di separazione legale e che vietavano l’espatrio di Carolina senza la madre. All’epoca si parlò di un rischio di denuncia per il centrocampista, che stava per trasferirsi al Milan. In un momento delicato della sua carriera, il Puma si ritrovò ad affrontare una guerra in famiglia che potrebbe aver lasciato i segni nei rapporti tra le parti.