Un anno dopo la morte di Davide Astori, la Procura di Firenze ha chiuso le indagini. I due medici che hanno certificato tra il 2014 e il 2017 l’idoneità del capitano della Fiorentina all’attività agonistica sono accusati di omicidio colposo. Si tratta di Francesco Stagno, medico della medicina sportiva di Cagliari, e Giorgio Galanti, collega della medicina sportiva di Careggi. Secondo l’inchiesta, i due medici sarebbero responsabili perché, a causa di un concorso di cause tra loro indipendenti, avrebbero provocato la morte del difensore. A loro è dunque attribuita la colpa di aver violato «protocolli cardiologici per il giudizio di idoneità allo sport agonistico». A Stagno in particolare viene contestato l’aver rilasciato ad Astori un certificato di idoneità alla pratica sportiva in cui si attesta la mancanza di controindicazioni, ma le indagini hanno ricostruito che nella prova da sforzo erano emerse due extrasistoli ventricolari isolate, non segnalate nel referto. A Galanti invece si contesta il rilascio di due diversi certificati di idoneità alla pratica del calcio agonistico. Referti rilasciati nonostante fossero emerse aritmie cardiache nelle rispettive prove da sforzo.
MORTE DAVIDE ASTORI, DUE MEDICI ACCUSATI DI OMICIDIO COLPOSO
Davide Astori è morto improvvisamente a causa di una “cardiomiopatia aritmogena diventricolare”. I medici Francesco Stagno e Giorgio Galanti sono anche accusati di aver omesso di sottoporre il capitano della Fiorentina ad altri esami più approfonditi per indagare sulle cause delle extrasistole, al fine da escludere una “cardiopatia organica” o una “sindrome aritmogena”. La Procura di Firenze ritiene, come riportato da Repubblica, che se la patologia fosse stata diagnosticata quando si trovava in una fase iniziale ciò avrebbe permesso di interrompere l’attività agonistica di Davide Astori e di prevenire l’insorgenza di “aritmie ventricolari maligne” attraverso la prescrizione di farmaci che potevano anche rallentare la malattia. Davide Astori è stato trovato senza vita il 4 marzo 2018 alle 9.30 nella camera d’albergo dove era in ritiro con la Fiorentina prima della partita contro l’Udinese. I compagni lo aspettavano a colazione, poi la scoperta della tragedia. Il mondo del calcio si fermò, la giornata di campionato fu annullata. Ora la svolta nelle indagini.