Milan, altro riferimento dalla Uefa: caos Fair Play Finanziario, arriva l’opinione di Marco Bellinazzo. Raggiunto da Tmw, il giornalista ha spiegato: «Ogni primavera la UEFA valuta il triennio precedente ed è entrato in gioco nella valutazione l’anno 2018 che ha portato 126 milioni di rosso. I due anni precedenti, invece, erano oggetto della prima sanzione. In ambito penale non si può punire due volte per lo stesso illecito. Qui, essendosi la UEFA già espressa un anno fa, può entrare in gioco la recidiva. Il terzo anno doveva essere quello che avrebbe dovuto far tornare il club bei parametri richiesti. Invece si è fatto peggio dei tre anni precedenti. Il limite è un rosso di 30 milioni di euro, qui si è arrivati con l’incidenza importante dell’ultimo esercizio preso in considerazione a oltre 200 milioni». Prosegue l’esperto, parlando dei prossimi passaggi: «Ci sarà un confronto fra le parti, poi si arriverà alle sanzioni. Di solito si parte da sanzioni intermedie come il voluntary agreement e il settlement agreement. Ma essendoci state già delle sanzioni relative all’anno scorso la UEFA può ritenere il Milan recidivo. Questo porterebbe all’esclusione dalle coppe europee a partire dalla prossima stagione. Come può intervenire il Milan? La pronuncia della UEFA è prevista entro l’inizio della stagione successiva. Siccome nella stagione passata, col Milan che si è appellato al TAS la situazione si è prolungata, questa è una situazione particolare. Ora si apre un processo contabile in cui il Milan deve spiegare che non è colpa sua e vediamo il giudizio finale. C’è il rischio muro contro muro UEFA-Milan, che eventualmente può ricorrere al TAS». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“NON RISPETTATO FAIR PLAY FINANZIARIO 2015-2018”
Tra il Milan e l’Uefa la “guerra” non solo non si è mai chiusa ma si è aggiunto un nuovo capitolo che rischia di mettere ancora più in crisi il progetto di ricostruzione del Fondo Elliott con la nuova dirigenza Scaroni-Gazidis-Leonardo-Maldini. Il Milan è stato infatti deferito dall’Uefa (precisamente dalla Camera di investigazione del’Organo Uefa di Controllo Finanzio dei Club) per il presunto non rispetto del Fair Play Finanziario nelle stagioni tra il 2015 e il 2018, il che sembra un dettaglio da niente ma sposta definitivamente l’orologio più in là di un anno rispetto al precedente deferimento che aveva portato fino alla multa dello scorso 13 dicembre (con successivo ricorso ancora al Tas di Losanna). Prima di tutto, ecco il comunicato dell’Uefa: «La Camera di Investigazione dell’Organo UEFA di Controllo Finanziario dei Club (CFCB) ha comunicato la decisione di deferire il caso AC Milan alla Camera Arbitrale CFCB poiché il club non è riuscito a rispettare il pareggio di bilancio nel periodo di osservazione corrente riguardante le stagioni 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018. La UEFA non rilascerà altri commenti al riguardo fino a una decisione da parte della Camera Arbitrale CFCB. Il deferimento non riguarda la decisione presa dalla Camera Arbitrale CFCB a dicembre 2018, relativa al periodo di osservazione precedente (stagioni 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017)».
ORA COSA CAMBIA PER IL MILAN?
Per capire però cosa vuol dire tradotto dal “burocratese” della organizzazione europea, al Milan qualcosa di negativo potrebbe accadere di certo (da una ulteriore multa fino all’esclusione delle Coppe Europee), specie perché in questo deferimento rientra l’anno di competenza del Milan gestito dai fantomatici “cinesi”. Mirabelli e Fassone con il Presidente Yongong Li hanno lasciato 12 mesi dopo l’acquisto con diversi “strascichi” non tutti proprio chiarissimi e ora l’Uefa intende andare a monitorare cosa sia successo, sul fronte del pareggio di bilancio, proprio in quel fosco periodo in casa Milan. Intendiamoci, oggi la società con Elliott e Scaroni è assai più solida ma il rischio di pagare per errori del passato è di nuovo alla “portata” del futuro rossonero: con oggi l’Uefa monitora il triennio precedente con le stagioni 2015/16, 16/17 e 17/18 in cui Milan non ha rispettato break-even (pareggio di bilancio). La sentenza di dicembre invece (multa di 12 milioni, con la limitazione a 21 giocatori nella lista Uefa per due stagioni e l’esclusione dalle coppe in caso di mancato pareggio di bilancio nel 2021) era la coda della scorsa indagine e il Tas riuscì a rimetterli nelle Coppe dopo l’iniziale esclusione. Ora però di nuovo tutto potrebbe cambiare, e non esattamente per il meglio per Maldini e soci..