Il plenipotenziario amministratore delegato dell’Inter ha fatto un immaginario gioco della torre per la sua Inter: inevitabile in lizza Icardi e Spalletti. Ebbene, nella lunga intervista rilasciata oggi a Radio Anch’io Sport, Beppe Marotta – se letto tra le righe del diplomatichese di cui è un grande esperto l’ex Juventus – ha in qualche modo blindato il mistero toscano lanciando invece più di un dubbio sulla permanenza dell’ex capitano Maurito il prossimo anno. Con la Champions nettamente alla portata (anche se l’attenzione va ora al calendario, con Roma, Napoli e Juve ancora da affrontare) è logico che gli interessi dell’Inter si spostino sulla prossima stagione, l’ennesima di tentato rilancio. «In questi mesi nerazzurri ci sono state un po’ di difficoltà di inserimento io all’Inter posso garantire l’esperienza, una componente importante in questo mondo», spiega il dirigente neroazzurro pronto all’imminente primo mercato estivo dal suo arrivo a Milano. Inevitabile, come già anticipavamo, il caso Icardi il giorno dopo la vittoria sul Frosinone con però i gradi di rigorista ceduti (non proprio volontariamente pare) all’odiato compagno Perisic. «Quale sarà il futuro di Icardi? Difficile fare percentuali, il ragazzo sta acquisendo grande esperienza ogni giorno, è una risorsa patrimoniale, al di là di quelli che possono essere i rinnovi di rito ha un contratto di ancora due anni ed è uno dei migliori giovani attaccanti in circolazione. Tutte le riflessioni verranno fatte al momento opportuno: la volontà della società è importante, ma conta tanto quella del giocatore», spiega Marotta.



MAROTTA A 360°: INTER, ICARDI E SPALLETTI

Un possibile scambio Icardi-Dybala ancora non viene escluso (con l’inserimento di Dzeko come aggiunta per coprire meglio in zona gol, ndr) ma Marotta prova ad emergere con la sua astuta diplomazia «Paulo è un giocatore molto forte anche se sta vivendo un periodo di momentanea involuzione. È un professionista serio così come lo è anche Icardi, che è giovane e deve fare esperienza e crescere». Il punto forte, dopo il n.9, sarà però capire chi sederà sulla panchina dell’Inter dopo l’ennesima stagione di alti e bassi e notevoli “casi interni” che hanno minato la serenità del gruppo: «L’Inter sta viaggiando sui suoi obiettivi, siamo terzi, l’anno scorso a questo punto eravamo quinti. Il futuro di Spalletti? Spero possa raggiungere in pieno il suo obiettivo prioritario, è alla portata: gli va data fiducia perché ha dimostrato di poter raggiungere risultati importanti. Le voci su Conte? Antonio è sul mercato, è libero, è il profilo dell’allenatore vincente e si inserisce in modo molto forte nel calcio moderno. Ma Spalletti ha creato una struttura di squadra sempre in crescita, lui è l’allenatore dell’Inter e vanno considerati i risultati ottenuti?». La volontà degli Zhang, racconta ancora Marotta, è quella di crescere anno dopo anno e per questo conclude «Affronteremo il mercato cercando di puntellare la rosa, ci sono aspetti che vanno migliorati, soprattutto dal punto di vista dell’esperienza e della cultura vincente. Siamo vicini a Godin che ha questi valori e dobbiamo cercare calciatori come lui che possano condizionare da questo punto di vista lo spogliatoio. La famiglia Zhang vuole fare bene, nonostante i paletti del fair play».



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