In 48 ore è cambiato tutto, o quasi, nell’Inter: improvvisamente Luciano Spalletti nella conferenza pre-gara di Genoa-Inter annuncia non solo di aver convocato Mauro Icardi dopo la clamorosa esclusione contro la Lazio di domenica scorsa, ma che giocherà anche titolare: «Icardi è convocato. E domani è titolare. Ha avuto la reazione giusta, che è quella mentale. Conta poco il muscolo. Si è allenato domenica da solo, ieri è venuto a prendere le randellate, a sudare con tutti. Ora lui crede nella maniera giusta, sa che non tutto dipende da lui. In ogni momento, in ogni istante bisogna stare dalla parte dell’Inter. E lui adesso lo è». Quel “adesso” dice di fatto tutto anche se resta impressionante il cambio di marcia del mister neroazzurro dopo lo sfogo ai microfoni di Sky Sport dopo il posticipo di domenica «Mauro sta fuori per come si è comportato. Poteva giocare anche un tempo, ma è giusto che giochino gli altri. [..,] La mediazione è una cosa umiliante, mediare con un calciatore per fargli mettere la maglia dell’Inter è una cosa umiliante». Eppure, qualche ora dopo, cambia di nuovo tutto, nonostante le imbeccate di Wanda Nara emerse sia durante che dopo Tiki Taka.
IL DIETROFRONT DI SPALLETTI
Dopo avere attaccato Mauro Icardi anche pesantemente per essersi di fatto rifiutato di chiedere scusa ai compagni (in seguito ad un mese e mezzo di totale “psico-follia” collettiva sul triangolo fascia capitano-accuse ai compagni-rapporti con la moglie Wanda), Spalletti lo aveva definito assai meno importante di CR7 e Messi avanzando invece l’Inter come interesse massimo. Ebbene, anche qui il ribaltone clamoroso: «Una maglia da sola, come quella che avete messo sulla prima pagina della Gazzetta, non vale niente, ma dentro il contesto di una squadra vale più di Messi e Ronaldo messi insieme, soprattutto per noi. Per 1500 volte si è detto che è un giocatore fantastico e fondamentale, ma con la goccia di sudore sulla tempia». Domani Icardi sarà in campo (senza fascia di capitano) e per Spalletti il caso è chiuso, «Ha pagato quello che deve pagare. La sintesi è che c’è bisogno del sudore e di scarpe bullonate. In questi ultimi allenamenti che ha fatto lui è già sulla strada buona. Icardi dentro la nostra squadra non solo può aiutare, ma può trascinarla. Ma se ci sta dentro. Però se sta a dieci km di distanza si fa fatica, se è avanti un metro noi possiamo seguirlo. Per valutare quanto tempo può giocare si vedrà: gioca e poi si vede quando toglierlo, se serve toglierlo». Impensabile non ritenere decisivo l’impatto-manina di Marotta in seguito alle ultime “schizofreniche” vicende di casa Inter, lo ammette lo stesso Spalletti «Quello svolto da Marotta è stato un lavoro determinante, chi ha voluto mettere le mie parole in contrapposizione ha dato una lettura distorta. Si è arrivati così a un confronto reale e non virtuale, che ha messo in condizione Icardi di poter essere d’aiuto alla squadra. Certo, se la mediazione è stata chiesta per mettere delle condizioni diventa tutto più complicato, perché ad ascoltare c’è una squadra, una tifoseria e per ultimo un allenatore. E tutte queste componenti hanno un cuore e delle orecchie, e quindi un valore».