All’ultimo tuffo sorride il Catania di Vincenzo Montella. Decisiva la rete del ‘Pitu’ Barrientos, un capolavoro dalla distanza su cui nulla ha potuto l’ottimo Benassi. Va detto, però, che il Lecce non ha giocato malissimo, anche se a fine gara Di Francesco è stato molto duro con i suoi: “Così non ci salviamo”. E’ mancata di sicuro la concretezza in fase offensiva, ma questa ormai è una vecchia storia per i salentini, che stanno accusando tremendamente la mancanza di un vero uomo-gol. Le cose potrebbero cambiare con il ritorno di Di Michele, ma intanto i giallorossi dovranno far sfoggio dell’arte di arrangiarsi. Diversi dati, ad ogni modo, hanno premiato i padroni di casa. A partire da quello del possesso palla: 55% circa contro il 45 degli ospiti. I pugliesi si sono visti respingere ben quattro conclusioni e hanno battuto sette calci d’angolo; quattro invece i corner a favore degli etnei. Questi ultimi sono caduti cinque volte nella trappola del fuorigioco, contro i due offside per i leccesi. I ragazzi di Di Francesco hanno effettuato più cross (29 a 17), più passaggi utili (337 a 266) e anche più passaggi in generale (433 contro 352). Da non sottovalutare però il furore agonistico del Catania, che ha vinto ventuno contrasti, contro i tredici leccesi. Dato che stride con quello delle ammonizioni, sei complessive, di cui quattro comminate al Lecce e solo due ai siciliani. Quella dei Montella boys, in pratica, è stata la vittoria del cuore e dell’orgoglio. Da parte loro c’era tutta la volontà di rialzarsi dopo i due passi falsi consecutivi contro Milan e Chievo. Adesso la classifica si è fatta di nuovo interessante, in attesa naturalmente delle altre gare in programma oggi. Questo Catania continua a frequentare le zone alte della classifica, cosa che ad inizio stagione era difficilmente preventivabile. Grandi meriti vanno dati a mister Montella, ormai tra gli allenatori emergenti più apprezzati del nostro campionato. Si trova invece in pessime acque Di Francesco. Dopo l’illusorio successo di Cesena, sono arrivate due sconfitte – contro Roma e, appunto, Catania – che rimettono in discussione tutto, ad iniziare dalla sua panchina.