Mangia mangerà il panettone? Non è un gioco di parole, abbastanza banale al 15 dicembre, bensì la domanda che legittimamente possono porsi i tifosi del Palermo. Aggiungeteci pure che l’allenatore dei rosanero è milanese (di Cernusco sul Naviglio, per l’esattezza), cioè originario della città del più famoso gioco natalizio, e capirete che l’interrogativo ha il suo perché. Naturalmente alla base non ci sono motivi culinari, ma strettamente calcistici: fino a poco tempo fa il rendimento della squadra – affidata a sorpresa in estate al neo-allenatore della Primavera dopo l’esonero di Stefano Pioli – era globalmente più che soddisfacente, nonostante la macchia del deludente rendimento esterno del Palermo, che infatti lontano dal “Barbera” ha ottenuto solo due pareggi e (dato davvero inquietante) non ha ancora mai segnato in campionato. Ma c’era il fortino della Favorita, appunto: sei vittorie su sei nelle prime uscite stagionali in casa, a partire dal botto del pirotecnico 4-3 contro l’Inter, e la classifica sorrideva a Mangia e a Zamparini. Il giovane allenatore aveva superato bene anche l’addio alla società siciliana di Sean Sogliano, arrivato in estate da Varese e che si era portato dietro Mangia appunto per fargli allenare la Primavera, e poi fautore della promozione del milanese sulla panchina della prima squadra. Ora però anche il rendimento interno mostra segni di cedimento: sabato è arrivata la sconfitta in campionato contro il Cesena terzultimo (che oltretutto ha impedito di raggiungere il record di vittorie interne consecutive), martedì si è aggiunta l’eliminazione negli ottavi di Coppa Italia – manifestazione di cui il Palermo era finalista uscente – nell’incredibile partita contro il Siena, nella quale i toscani hanno obiettivamente giocato molto meglio dei rosanero. Quindi tutti sono sotto esame, allenatore e giocatori; ma, come è inevitabile, quello che è più a rischio è ovviamente il mister. Zamparini ieri mattina ha pesantemente strigliato tutta la squadra, dalla quale si aspetta ben altro rendimento: ha chiesto ai giocatori di recuperare la grinta e l’entusiasmo di inizio stagione e ha rinnovato la fiducia a Mangia. Gesto importante, ma è evidente che per le sorti dell’allenatore sarà decisiva la prossima partita, che non è affatto una sfida qualunque: il derby al “Massimino” contro il Catania.



Non c’è migliore occasione per ribaltare la tradizione esterna sfavorevole, ma è chiaro che se invece le cose andassero male, non si respirerà una bella aria nella società rosanero. Il precedente non è incoraggiante: nella scorsa stagione la trasferta di Catania fu fatale a Serse Cosmi. Zamparini si professa sereno, riconosce l’attenuante dei molti infortuni e cerca di alleggerire la tensione sul derby (“Sarà più difficile la trasferta col Novara”). Comunque queste saranno le tappe per garantirsi un sereno Natale, e quindi per far mangiare il panettone a Devis Mangia.



 

(Mauro Mantegazza)

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