CALCIOSCOMMESSE – A poche ore dagli arresti avvenuti all’alba, che hanno portato in manette 17 persone fra cui il capitano dell’Atalanta, Cristiano Doni, emergono nuovi particolari relativi al nuovo filone di indagini relative allo scandalo Calcioscommesse. Oltre a tre partite di Serie B riguardanti l’Atalanta, Atalanta-Piacenza, Ascoli-Atalanta e Padova-Atalanta, vi sarebbero nel calderone anche tre match di Serie A. Si tratta precisamente di Brescia-Bari, Brescia-Lecce e Napoli-Sampdoria, gare su cui sono in corso ulteriori accertamenti per capire se siano avvenute delle alterazioni anomale o meno. La cosa certa è che il quadro sarà più chiaro fra pochi minuti visto che alle 10.30 è prevista una conferenza stampa da parte della questura di Cremona, alle 10.30, a cui presenzieranno anche i magistrati nonchè tutti gli investigatori che hanno condotto la recente inchiesta. A scandalizzare l’opinione pubblica i nuovi arresti ed in particolare la presenza nella lista degli incarcerati nuovamente di calciatori in attività come appunto Doni, già condannato dalla Giustizia Sportiva a 3 anni e 6 mesi di sospensione, nonché di Sartor, altro calciatore di spicco del panorama calcistico nazionale. Secondo quanto raccolto dall’accusa Doni deve andare in carcere perchè, assieme a Antonio Benfenati (gestore di uno stabilimento di Cervia) e all’ex preparatore atletico del Ravenna, Nicola Santoni, sarebbe coinvolto nella combine di alcune partite del campionato scorso dell’Atalanta, e i tre match risultati anomali ne sono il chiaro indizio. L’arresto del capitano nerazzurro si è reso necessario per il pericolo che il suddetto potesse inquinare le prove. Sembra infatti che il centrocampista abbia pagato parte della parcella dell’avvocato di un altro indagato, Nicola Santoni, per il timore che questi parlasse agli inquirenti. E’ emerso inoltre il fatto che Doni si avvaleva di una scheda telefonica intestata a un romeno ritenuta sicura da eventuali intercettazioni durante le partite combinate. Infine, altra circostanza che dimostrerebbe il tentativo di inquinamento delle prove, il fato che Doni avrebbe provato a manomettere i dati dell’I-Phone di Santoni, sequestrato la scorsa estate nell’ambito dell’inchiesta. Da giugno ad oggi sale quindi a 33 il numero di fermati dalla squadra mobile di Cremona, numeri imbarazzanti che fanno chiaramente capire la gravità della questione.



Non ci resta che attendere la conferenza stampa per ulteriori dettagli relativi alle indagini.

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