Prova a discolparsi. Lo scandalo, però, è ormai scoppiato in tutto il mondo, tramite i siti e i giornali che stanno dando risalto all’ennesima vicenda poco edificante che lo riguarda. I fatti sono ormai noti a tutti: l’attaccante del Corinthians è sospettato di aver ferito una ragazza, una sua amica, con una pistola che si trovava nella sua auto. Oggi il calciatore si è difeso strenuamente in una conferenza-stampa convocata per l’occasione, assicurando di non aver mai sparato alla donna. I fatti sono tuttora in corso di accertamento: se venisse provata la paternità dello sparo da parte di Adriano, questi rischierebbe da sei mesi ad un anno per lesioni colpose e da sei mesi a quattro anni per frode processuale. Se l’amica Adriene, invece, avrà detto una bugia, scatterà per lei un’incriminazione per calunnia (dai due agli otto anni). Il Corinthians, attuale club dell’Imperatore, ha preso le parti del suo tesserato, riducendo l’episodio a pura fatalità. Adriano, ha detto il presidente Roberto de Andrade, concluderà di sicuro il suo contratto con noi, che scadrà a giugno, non nascondendo, però, una certa preoccupazione per l’immagine dell’attaccante. Sono lontanissimi i tempi dell’Imperador, quello vero, che faceva tremare le difese avversarie con la sua forza d’urto. In questi ultimi anni Adriano ha fatto parlare di sè più per vicende alquanto discutibili che per le prodezze in campo. A tormentarlo, inoltre, ricorrenti problemi di alcol e di peso. In pratica il brasiliano non è mai più tornato quello dei primi anni interisti, che rimarranno i suoi migliori, assieme ad alcuni bagliori mostrati a Firenze e a Parma. Pessima l’esperienza di Roma, un autentico flop, dovuto soprattutto alle sue precarie condizioni fisiche. L’ultimo ruggito nel 2009, con la maglia del Flamengo: 30 presenze e 19 reti, poi il buio, tra il deludente ritorno in Italia, in maglia giallorossa, fino al presente targato Corinthians. Adesso, però, Adriano, prima di pensare a tornare sè stesso in campo, dovrà risolvere l’intricata vicenda che lo vede protagonista. Il suo dovere sta cercando di farlo fino in fondo, con tanto di visita in ospedale alla ragazza ferita. La sua guardia del corpo ha assicurato di non aver mai dato a nessuno la pistola in questione, nè sono state trovate tracce di polvere da sparo nella mano della donna, come assicurato dal legale del giocatore. Il mistero, dunque, si infittisce.



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