Josè Mourinho è furibondo dopo la squalifica di 5 turni inflittagli dall’Uefa per la famosa conferenza-stampa dei ‘Por què’ al termine di Real Madrid-Barcellona, semifinale di andata di Champions. Un turno è stato già scontato nel match di ritorno, ne restano altri tre più uno con la condizionale per i prossimi tre anni, che scatterà se l’allenatore delle merengues avrà un nuovo comportamento irregolare. Il vice dello Special, Aitor Karanka, alla vigilia dell’impegno di campionato con il Siviglia, aveva sottolineato che Mourinho non intende commentare la decisione del massimo organismo europeo. Facile però ipotizzare la sua contrarietà; lo stesso Karanka ha poi confermato che il tecnico portoghese ed il Real Madrid si difenderanno nelle sedi opportune, presentando ricorso.



Mourinho, oltre alla squalifica, dovrà anche pagare un’ammenda di 50.000 euro mentre il club madridista dovrà pagarne 20.000 per il comportamento dei suoi tifosi. Dal Real dicono: “Al nostro allenatore è stato negato il diritto di difendersi visto che ancora oggi sono sconosciute le frasi incriminate per le quali è stato squalificato”. L’ex-allenatore interista, dopo la gara persa in 10 per 2-0 contro il Barça, aveva attaccato il presunto potere del club catalano, il collega Guardiola, la Federcalcio iberica ed addirittura l’Unicef.



La ‘manita’ decisa dall’Uefa è solo l’ultima di una serie di squalifiche subìte da Mourinho, che ha avuto rapporti tormentati un po’ con tutti, sia ai tempi della sua esperienza inglese che ai tempi dell’Inter. Sempre in questa stagione, Mou è stato già punito con due turni (più uno ‘sospeso’) per lo scandalo dei cartellini rossi ‘pilotati’ in occasione del match di Champions con l’Ajax, quando suggerì ai diffidati Xabi Alonso e Sergio Ramos di farsi ammonire apposta per saltare l’inutile (ai fini della qualificazione) match con l’Auxerre. E come dimenticare poi il celeberrimo gesto delle manette ai tempi di Inter-Sampdoria (febbraio 2010), che costarono al portoghese 3 turni di stop ed una mega-multa alla società nerazzurra, dovuta anche ai comportamenti di giocatori e tifosi, che in quell’occasione persero letteralmente la testa. Insomma, dove c’è Mourinho, ci sono le vittorie (Barça permettendo). Ma anche polemiche e squalifiche.

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