Questa volta Luciano Spalletti, solitamente allenatore molto pacato e sorridente, non ci ha visto più. Si gioca Dinamo Mosca-Zenit San Pietroburgo, partita valida per il campionato russo, la Russian Premier League, come viene denominata. Gli ospiti, allenati appunto da Spalletti, passano in vantaggio al minuto 82 con Lazovic. Siamo quasi alla fine, vengono assegnati quattro minuti di recupero. Al 94’ il tecnico di Certaldo guarda nervosamente l’orologio e pensa ‘ma perché non fischia’. Si arriva in pratica al recupero del recupero, quando a 94 minuti e 49 secondi il giocatore della Dinamo Samedov pareggia con un tiro di piatto destro dal limite. E’ l’1-1 finale e Spalletti si infuria. L’occasione per lo sfogo anti-arbitro gliela concedono le telecamere di una televisione russa. Il cronista, forse avventatamente, gli chiede che emozione ha provato al gol subìto nell’extra-time. Il traduttore gli riferisce la domanda e Spalletti parte all’attacco a testa bassa: “Ma quale emozione, ma che c… dice? Doveva dare (riferito all’arbitro, ndr) 4 minuti di recupero, 4 e 30 con la sostituzione, la regola è regola. Perché l’ha fatta durare 20 secondi in più? Perché gli fa piacere così. Per cui io ho già detto che non gli sto simpatico e anche oggi l’ha fatto vedere”. Il traduttore sarà stato sicuramente in difficoltà, nel cercare di riportare esattamente le parole del Luciano furioso. Spalletti non è il primo dei nostri tecnici all’estero che si rende protagonista di un’invettiva di questa portata. In passato sono da ricordare i famosi precedenti di Trapattoni e Malesani. Il Trap si scagliò, all’epoca della sua esperienza sulla panchina del Bayern Monaco, contro il centrocampista Thomas Strunz, accusato di passare più tempo in infermeria che in campo. Il suo sfogo divenne addirittura un rap; sul web si parlò del rap del Trap, facendo la felicità di milioni di appassionati sportivi e di trasmissioni tv dalla Gialappa’s in giù. E poi ci fu la ‘sbroccata’ di Malesani, in una conferenza stampa da allenatore del Panathinaikos, condita da ripetute imprecazioni rimaste poi nella cronaca del periodo. E chissà che Spalletti non si stufi presto della Russia, anche se episodi simili siamo abituati a vederli sui nostri campi. In passato il suo nome è stato accostato alla panchina della Juventus e si era paventata addirittura l’ipotesi di un ritorno alla Roma. Galliani rivelò: “Ho parlato con lui ma non vi dico quando”. Anche la Fiorentina sarebbe stata sulle sue tracce. Adesso, però, l’importante per lui sarà sbollire la rabbia…



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