I casi più spinosi della Fiorentina, gira e rigira, sono legati sempre a quei due nomi: Riccardo Montolivo e Alberto Gilardino. I due nazionali hanno vissuto un’estate davvero strana. Il centrocampista, dopo il suo rifiuto di rinnovare il contratto con la società, è stato a lungo un separato in casa. La fascia di capitano, come punizione, gli è stata strappata; premiato al suo posto il difensore Alessandro Gamberini. Negli ultimi tempi, però, ci sarebbe stato un mezzo riavvicinamento. Artefice il ds Corvino, che si era detto fiducioso addirittura su un rinnovo pluriennale dello stesso Montolivo, che radiomercato dà invece per vicino al Milan. Il ‘Monto’ sarebbe una sorta di promesso sposo dei rossoneri per il 2012 (gennaio o giugno, questo si vedrà…). Ma la Fiorentina non molla e conta di riuscire a strappare il sì del giocatore. Sull’argomento si è espresso  oggi l’ad Sandro Mencucci, fissando a mercoledì il D-Day per discutere con il diretto interessato della situazione. L’obiettivo del club è quello di “definire la sua situazione prima che inizi il campionato”. Mencucci, che si è definito un ottimista per natura, non si è voluto sbilanciare sull’esito dell’incontro. Sia Montolivo che il suo manager, comunque, sono persone intelligenti e tra persone intelligenti un’intesa prima o poi si trova; questo il pensiero del dirigente, che ha detto la sua anche sull’altra grande vicenda di casa viola, quella legata a Gilardino. “Abbiamo letto il suo comunicato, abbiamo apprezzato la parte in cui lui ha sottolineato l’attaccamento alla maglia viola”. Solo quella, però. A detta di Mencucci, ‘Gila’ sarebbe addirittura pentito della parte in cui dichiarava la propria delusione per il silenzio della società. Il sospetto della dirigenza è che quelle parole non siano “tutta farina del suo sacco”. Direttamente da Coverciano, dov’è in ritiro con la Nazionale, il centravanti biellese ha affidato la replica – ancora una volta – al proprio sito web: “Tutto quello che avete letto, leggete e leggerete sul mio sito ufficiale è ovviamente quello che io penso”. Come a dire: sono io che parlo, ero io che ero deluso da voi, e poi nessuno mi mette le parole in bocca. Una risposta orgogliosa, quella del bomber viola, che aggiorna il tormentone all’ennesima puntata. Per una telenovela che si fa sempre più lunga ed estenuante.



A proposito, ma le telenovele, dalle parti di Firenze, non finiscono mai?

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