Nell’ottavo di finale di Coppa Italia il Chievo espugna il Friuli di Udine, vincendo due a uno con un gol di Thereau all’ultimo minuto. I ragazzi di Di Carlo accedono così ai quarti di finale, dove se la vedranno con il già qualificato Siena. Risultato nel complesso meritato per quanto il Chievo ha fatto vedere dei novanta minuti: squadra ordinata e capace di ripartire con pericolosità, indice ne sono un paio di ottime occasioni fallite nel primo tempo.



Guidolin e il suo “allievo” (uno dei tanti sulle panchine di mezza Italia) si affidano ad un ampio turnover: nell’Udinese i soli titolari in campo sono Di Natale, Danilo e Handanovic (complice anche gli impegni di Coppa d’Africa), mentre nel Chievo si rivedono gli infortunati di lungo corso Cruzado e Sardo, oltre a Rigoni. 



Subito buon ritmo in avvio, l’Udinese prende in mano l’iniziativa ma produce solo qualche cross dal fondo con Pasquale e Fabbrini. Il Chievo si limita a contenere e provare il contropiede. Il jackpot esce all’8′ minuto: su un pallone alzato quasi a caso dal centrocampo clivense Ekstrand di testa lascia la sfera a Sammarco, che si infila centralmente, supera Danilo con eleganza e fredda Handanovic con un destro chirurgico all’angolino. 

Forte del vantaggio, il Chievo imposta la gara sui binari preferiti: con l’Udinese costretta a scoprirsi, i gialloblu hanno un paio di occasioni per raddoppiare il bottino, sempre con Paloschi: tra il 18′ e il 21′ l’attaccante scuola Milan si presenta due volte solo davanti ad Handanovic, ma il portiere sloveno in entrambi i casi salva capra e cavoli, tenendo i compagni in partita. Compagni che però non ricambiano, anzi gettano al vento un’ottima opportunità con Esktrand, che sugli sviluppi di un corner calcia al volo sotto la traversa ma trova un eccellente Puggioni a chiudergli la porta.



Nella ripresa Guidolin corre ai ripari: escono uno spento Pereyra e un fumoso Fabbrini, entrano Basta e Floro Flores. L’Udinese cresce, spinta dalle folate dell’esterno serbo. Il Chievo sembra scomparire dal campo ma continua a concedere poco e ogni tanto fa vedere una ripartenza, giusto per spaventare i bianconeri.

Dal 75′ però diventa un assedio: Abdi sfiora il gol con un rasoterra fuori di pochissimo, Puggioni dimostra di essere un gran portiere dicendo di no per due volte a Floro Flores. Di Carlo a quel punto si copre con Mandelli per Paloschi, dopo aver cambiato Moscardelli con Thereau; Guidolin ci crede e con l’inserimento di Torje per Ferronetti disegna un 4-3-3 d’assalto. 

All’84’, proprio quando il Chievo si sentiva al sicuro, ecco presentarsi in scena Totò Di Natale. Punizione dai 25 metri che il bomber napoletano manda prima sul palo e poi in fondo al sacco: uno a uno. 

Per il Chievo è una doccia più che fredda, per l’Udinese lo squillo di tromba per l’ultima carica. I friulani spingono, sfruttano tutta l’ampiezza del campo, ma il fortino gialloblu, ormai allo stremo, regge. Supplementari? Macchè. Proprio quando il quarto uomo solleva il tabellone che indica due minuti di recupero, Thereau parte sulla sinistra, serve Vacek e scatta in area. Il filtrante del ceco è perfetto, Danilo per una volta è in ritardo e l’attaccante transalpino scavalca Handanovic con un tocco sotto. Due a uno.

A questo punto è davvero finita, anche se c’è ancora tempo per Fernandes di provare la girata sottoporta: Puggioni è attento. Poi Peruzzo fischia la fine: il Chievo va a sfidare il Siena per il sogno semifinale, per l’Udinese un brusco stop in una stagione fin qui perfetta.

UDINESE-CHIEVO 1-2 (0-1)

MARCATORI: Sammarco (C) all’8′ p.t.; Di Natale (U) al 39′ s.t. e Thereau (C) al 46′ s.t.

UDINESE (3-5-1-1): Handanovic; Ferronetti (dal 30′ s.t. Torje), Danilo, Ekstrand; Pereyra (dal 1′ s.t. Basta), Abdi, Fernandes, Sissoko, Pasquale; Fabbrini (dal 1′ s.t. Floro Flores); Di Natale. (Padelli, Domizzi, Fanchone, Doubai). All: Guidolin

CHIEVO (4-3-1-2): Puggioni; Sardo, Morero, Acerbi, Dramé; Sammarco, Rigoni, Vacek; Cruzado; Moscardelli (dal 23′ s.t. Thereau), Paloschi (dal 28′ s.t. Mandelli). (Squizzi, Frey, Grippo, Gallozzi, Grandolfo). All: Di Carlo

ARBITRO: Peruzzo di Schio 

NOTE: Ammoniti Dramè (C), Sardo (C), Ekstrand (U) e Cruzado (C) per gioco scorretto. Recupero 0′ p.t., 3′ s.t.

PAGELLE

 

Udinese

 

Handanovic 6,5: nel primo tempo salva nemmeno lui sa come su Paloschi. Incolpevole sui gol.

Ekstrand 5,5: buon contributo in fase di spinta, ma il gol di Sammarco nasce da un suo rinvio sballato.

Danilo 5,5: elegante e diligente come al solito, ma si fa saltare da Sammarco sul primo gol e si addormenta sul pallone di Vacek in occasione del secondo.

Ferronetti 6: attento dietro, ci prova spesso sui calci piazzati. Sacrificato nel finale per l’assedio a Fort Apache.

(Torje 6: entra e dà verve alla manovra friulana. Non un contributo indimenticabile, ma aggiunge pericolosità).

Pereyra 5: di lui dicono sia un gran talento, forse migliore di Lamela, suo compagno al River Plate. Stasera, forse, ha mandato suo cugino scarso. 

(Basta 6,5: entra lui e l’Udinese pare animarsi all’improvviso. Nel secondo tempo tutte le azioni friulane partono dai suoi piedi. A oggi è indispensabile quasi più di Di Natale).

Abdi 6,5: dal centro le note più liete per Guidolin. Cuce i reparti con attenzione e personalità, nel finale sfiora anche il gol con una sassata fuori di poco.

Sissoko 6,5: vedi sopra. Novanta minuti di corsa, interdizione, assistenze costanti agli esterni. Da rivedere al più presto.

Fernandes 5,5: uno degli ex in campo stasera. Non lascia il segno, troppo fumoso e pasticcione. Ha la palla del secondo pareggio ma semi-liscia da un centimetro.

Pasquale 6: nel primo tempo spinge tanto e mette al centro palloni interessanti. Peccato si dimentichi che deve anche difendere: Sardo dalla sua parte sfonda.

Fabbrini 5: il talentino scuola Empoli incide zero su questo match. Lento, impacciato, spesso largo a sinistra e fuori dalle zone calde del campo. Sostituito all’intervallo quasi per disperazione.

(Floro Flores 6: quantomeno ci prova, a differenza di Fabbrini. Trova un Puggioni in stato di grazia. Da parte sua, un po’ troppo spesso in fuorigioco).

Di Natale 6,5: sembrava perso e rattristato nella morsa dei centrali del Chievo. Poi mette in porta la punizione dell’illusione. Come sempre ci pensa lui, anche se stavolta non basta.

CHIEVO

 

Puggioni 7,5: è lui il vero eroe della serata. Salva la porta almeno tre volte prima di arrendersi alla parabola di Di Natale. E al 92′ è ancora lucido su Fernandes. Sarebbe titolare in metà serie A.

Sardo 7: una spina nel fianco costante per l’Udinese. Complici le distrazioni di Pasquale spinge come un forsennato per tutta la partita.

Morero 6: senza strafare mette la museruola agli avversari. In coppia con Acerbi contiene bene Di Natale. Più lavoro con Floro Flores: se la cava.

Acerbi 6,5: come il suo compagno di reparto, appare però più solido e sicuro di sè. Nel finale rintuzza più volte gli attacchi bianconeri. 

Dramé 6: inizia bene, offrendo una spinta non indifferente sulla corsia mancina. Poi si trova davanti Basta, e la musica cambia. Nel complesso, sufficiente.

Vacek 6,5: non lo si vede per novantuno minuti. Allo scoccare del novantaduesimo regala un cioccolatino a Thereau e si guadagna del tutto la paga.

Rigoni 5: non giocava da tanto: si è visto. Sempre sovrastato da Abdi e Sissoko, cerca di cavarsela con l’esperienza ma perde il duello.

Sammarco 6: ha il merito di sbloccare la gara con un ottimo inserimento. Poi però non lo si vede più.

Cruzado 6,5: al rientro dopo lungo stop, domina il primo tempo con giocate di classe. Non ha ancora i 90 minuti e si perde un po’, ma fino alla fine resta nel vivo del gioco.

Paloschi 5: si presenta due volte davanti ad Handanovic, per due volte gli tira addosso. La sua partita è tutta qui.

(Mandelli s.v.: entra per difendere il fortino nel finale.)

Moscardelli 5: si impegna e lotta come da par suo, ma di fatto non la vede mai. Giustamente sostituito.

(Thereau: gli arriva un pallone, lo mette in porta con un pregevole scavetto che beffa Handanovic. Basta e avanza.)