Ci risiamo. Real Madird e Barcellona nuovamente di fronte sul campo. Non bastassero le punzecchiature di tutti i giorni, questa tra Guardiola e Mourinho è la sfida numero nove da quando lo Special One siede sulla panchina dei blancos. Bilancio ultrafavorevole a Guardiola, che contro il Real Madrid ha perso solo una volta (la finale di Coppa del Re della scorsa stagione). Si gioca stavolta per i quarti di finale di andata, ma Real Madid-Barcellona non perde un grammo di fascino. Cosa dire della partita, se non che ovviamente sarà una guerra di nervi prima che di tattica e tecnica? E’ chiaro che il Real Madrid può sfruttare il fattore campo e l’inesauribile spinta dei suoi tifosi; ma i Barcellona, di contro, sa che un pareggio può andare più che bene. E visto che qui hanno vinto le ultime due partite (la semifinale di ritorno di Champions League e l’andata della Liga) sanno che l’impresa è tutt’altro che impossibile. 
Il Real Madrid di Mourinho se l’è vista brutta nel turno precedente. Il Malaga del nuovo corso all’insegna dei petroldollari è andato in vantaggio per 2-0 al Bernabeu nell’andata degli ottavi, prima di essere rimontato da tre gol della Casa Blanca. Al ritorno, solo una papera di Caballero su tiraccio di Benzema ha permesso al Real Madrid di sbrogliare la pratica e qualificarsi per il Clasico. Sarebbe stato un fallimento per Mourinho, che vive la sfida con il Barça (e Guardiola) ormai quasi come un’ossessione, nonostante faccia buon viso a cattivo gioco. il fatto che lo Special One senta la tensione è evidenziato dalle dichiarazioni della vigilia (“Se faccio una cosa mi criticate, se ne faccio un’altra mi criticate”) anche se poi come suo abituale costume ha fatto piazza pulita delle critiche ai suoi giocatori (“Dite tutto a me ma lasciate stare Cristiano – Ronaldo, ndr – che lavora come una bestia”). Formazione: in mezzo alla difesa il giovane Varane con Sergio Ramos, Pepe davanti alla difesa come lo scorso anno, Callejon confermatissimo alla mezzala destra, Benzema intoccabile davanti. 
Il Barcellona di Guardiola vive la vigilia forte dell’andata di campionato, quando espugnò il Bernabeu dopo l’avvio shock (gol subito dopo 24 secondi). I blaugrana sanno che se sono al 100% sono superiori, lo dice il campo, ma il Real quest’anno fa paura e i catalani non sono sembrati, nelle ultime uscite, quella macchina da guerra perfetta e cinica che eravamo abituati a conoscere. Per di più, quando giochi contro il rivale di una vita le motivazioni raddoppiano, ma allo stesso modo lo fanno i timori di una sconfitta. Guardiola sceglie la formazione tipo: difesa a tre con Puyol, Piqué e Abidal, va ancora in panchina Thiago Alcantara per far spazio ai tre canterani delle meraviglie (Xavi-Iniesta-Fabregas) e perchè Sergio Busquets non si tocca. La sorpresa è Dani Alves sulla linea degli attaccanti. Si gioca alle 22, il tempo stringe già: Real Madrid-Barcellona sta per cominciare.



 

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