E’ un Mario Balotelli protagonista in positivo e in negativo quello sceso in campo durante la sfida contro il Tottenham giocata ieri pomeriggio all’Etihad Stadium di Manchester. Il bad boy italiano ha infatti realizzato la rete decisiva, quella del 3 a 2 finale, a pochi istanti dal fischio finale del match. In pieno recupero ha trasformato il rigore da lui stesso procurato permettendo ai Citizens di mantenere la vetta della classifica della Premier League nonostante vittoria del Manchester United sull’Arsenal. Ma purtroppo la prestazione di Supermario non si esaurisce al gol vittoria. Prima del rigore, infatti, 20 minuti dopo essere sceso in campo, è stato protagonista di un brutto gesto nei confronti di un avversario, Scott Parker. Dopo un contrasto di gioco con lo stesso, Balotelli ha praticamente passeggiato sulla testa del povero Parker, a terra. Un gesto chiaramente intenzionale, come i diversi replay hanno mostrato, e che probabilmente indurranno la Football Association a squalificare l’attaccante italiano per un bel po’ di turni. Al termine del match ha tuonato l’allenatore del Manchester City, Harry Redknapp, che molto stizzito ha confessato: «Non è la prima volta e sono sicuro che non sarà l’ultima. Scott è stato colpito due volte. Se la prima volta è stata accidentale, nella seconda lo colpisce alla testa. Non mi piace vedere reazioni di questo tipo, Scott ha un taglio alla testa». Il Manchester City ha invece cercato di minimizzare l’accaduto. Nella conferenza stampa post-gara si è presentato David Platt al posto dell’allenatore Roberto Mancini, confessando di non aver visto quanto accaduto. Siamo comunque certi, conoscendo il tecnico jesino, che quest’ultimo sarà letteralmente indiavolato per quanto accaduto ieri. L’ex allenatore nerazzurro pretende il massimo dal proprio giocatore e soprattutto non ammette i continui colpi di testa di cui spesso e volentieri è protagonista il giovane centravanti italiano. Sono moltissime le sbandate di Balotelli da quando gioca in Inghilterra. Oltre ai vari flirt più o meno veritieri a lui associati, come dimenticarsi l’incendio provocato dal lancio di petardi, oppure lo sfratto per schiamazzi, ma anche la famose querella a distanza fra Supermario e Mancini per le sigarette fumate dal giocatore.