La vicenda ha colpito tutta l’Italia. Durante la partita Livorno-Verona di sabato scorso, valida per la decima giornata di serie B e vinta dai veneti per 2-0, la tifoseria del Verona si è resa protagonista di alcuni cori vergognosi, che oltraggiavano la memoria di Piermario Morosini. Ad onor del vero, bisogna dire che solo pochi degli ultras al seguito della squadra di Mandorlini (si pensa circa una ventina) hanno intonato questi cori, e che la reazione della società gialloblù e di tutta la città – sindaco Tosi in testa – è stata esemplare, ma oggi sono arrivate le inevitabili decisioni del giudice sportivo di serie B su questa vicenda. Egli ritiene che in casi come questo siano da punire principalmente “gli effettivi autori delle condotte illecite, disincentivandoli dal porre in essere simili condotte”, considerando che non si possono addebitare colpe né al resto della tifoseria né alla società: per questo motivo, non vengono applicate le sanzioni più severe previste in questi casi per le società, di cui si sottolinea che “sin da subito si è attivata con varie iniziative per dissociarsi dalla condotta degli autori dei cori, nonché si è obbligata a porre in essere nell’immediato futuro una serie di iniziative dirette ad onorare la memoria di Piermario Morosini”. Un gesto simile – descritto come “grave da censurare, oltre che moralmente, anche a livello sanzionatorio, e ciò anche a causa della potenziale incidenza sull’ordine pubblico, stante l’evidente contenuto provocatorio dei cori in questione” (le tifoserie di Livorno e Verona sono storicamente nemiche per ragioni politiche, e probabilmente sta qui la vera motivazione dei cori) – richiede però inevitabilmente anche una sanzione alla società per “responsabilità oggettiva”. Il Giudice Sportivo Emilio Battaglia ha dunque stabilito di infliggere “alla Società Verona la sanzione dell’ammenda di € 50.000,00, unitamente alla diffida”. Dunque una forte multa, unita alla diffida per lo stadio “Bentegodi”, che farà scattare la squalifica del campo del Verona al prossimo episodio in cui dovesse essere sanzionata la tifoseria. Per i tifosi invece di sicuro scatterà il Daspo, oltre alle eventuali altre sanzioni penali che verranno decise dalle autorità.
A tutti gli altri, resterà il ricordo di un ragazzo di soli 25 anni, morto su un campo di calcio mentre giocava: Morosini, centrocampista bergamasco classe 1986, ci ha lasciato sabato 14 aprile per un infarto occorsogli durante Pescara-Livorno (clicca qui per lo speciale sulla sua morte). Un personaggio esemplare che tutta l’Italia ha imparato ad amare.