Dopo nove giornate il campionato di Serie B vede il Sassuolo in testa alla classifica con quattro punti di vantaggio sul Verona. La squadra di Di Francesco però domenica ha conosciuto la prima sconfitta in campionato. Il Brescia di Alessandro Calori è a metà classifica, può contare su un Caracciolo rinato ma contro il Bari ha perso una grande occasione per vincere la partita. L’uno a uno del San Nicola sta stretto al tecnico Calori, la squadra ha creato tanto ma non è stata cinica davanti al portiere. Le Rondinelle hanno cambiato volto in estate, sono andati via giocatori importanti che adesso giocano in Serie A, sono ritornati alcuni giocatori di proprietà e anche altri giovani da lanciare. Il tecnico Calori sta lavorando bene, il gioco si vede ma manca ancora qualcosa per poter lottare a grandi livelli. Proprio Alessandro Calori, attuale tecnico del Brescia, intervistato in esclusiva a Ilsussidiario.net, ha parlato del momento delle Rondinelle e anche del campionato di Serie B.



Contro il Bari contento del gioco ma non della prestazione. E’ giusto? Sì è giusto, anche perché il gioco lo si era già visto in precedenza. Purtroppo anche contro il Bari siamo stati poco cinici perché se la partita fosse finita cinque a tre per noi nessuno avrebbe potuto dire niente

Il Brescia è a metà classifica. Qual è l’obiettivo della società? La società mi sta facendo lavorare senza un obiettivo fisso. Leggendo i giornali dopo il mercato estivo ci davano tutti come una squadra pronta a lottare per i playout. Stiamo dimostrando invece di volere qualcosa in più anche perché Brescia è una grande piazza. 



La squadra però ha perso tanto rispetto allo scorso anno… Sono andati via giocatori importanti, questo è vero, però ci sono giovani interessanti ed altri giocatori di categoria.

Quale obiettivo vuole centrare mister Calori? Io voglio che la squadra cresca sempre; bisogna essere più cinici, più attenti in qualche momento della partita. A tutto questo vorrei abbinare i risultati. Ho dei ragazzi che hanno voglia di fare, per questo sono sicuro che cresceremo ancora.

Caracciolo è rinato, a Brescia si trasforma… Le qualità di Andrea sono indiscutibili, però è un ragazzo che va capito, a volta gli allenatori devono essere anche bravi psicologi. Con lui ho un grande rapporto, ha tutta la mia stima, poi ama Brescia e per questo rende al massimo.



Oltre a Caracciolo ci sono tanti giovani interessanti che piacciono in Serie A…

Ci sono dei giocatori di talento che hanno bisogno di lavorare. Fortunatamente per loro io sono un tecnico a cui piace lanciare i giovani. Lo scorso anno El Kaddouri con me ha giocato bene, El Shaarawy a Padova l’ho schierato titolare.

Quest’anno ha a disposizione Bouy arrivato dalla Juventus: cosa ne pensa? E’ un giocatore di qualità che deve crescere ovviamente come tutti. Ma a me piace parlare anche di Daprelà che ha già segnato in questo campionato, e di Làsik. Ci sono dei giovani interessanti.

Il Sassuolo è la squadra da battere? No, anche se è partito benissimo e questo porta tanto entusiasmo; hanno la fortuna di lavorare assieme da tanto tempo e questo è una base fondamentale. Ma non credo sia la squadra più forte.

Come organico chi vede favorito? Certamente il Verona, perché ha giocatori di qualità che sono anche di categoria superiore. Mandorlini sta facendo benissimo e ha guadagnato la stima della società e del gruppo.

Per qualcuno il livello della Serie B si è alzato tanto da chiamarla A2. Condivide questo pensiero? In parte si, ci sono delle partite importanti, però non tutte sono così. Anche perché la caratteristica principale della Serie B è l’aggressività, l’intensità.

Che ha pensato quando ha saputo dei cori contro Morosini? Un gesto ignobile, quei pochi che hanno cantato quel coro devono vergognarsi. Ho conosciuto Morosini e posso dire che non ha niente a che fare con queste cose. Purtroppo il calcio rischia di incattivirsi sempre di più.

 

(Claudio Ruggieri)