Il Pescara vince due a zero contro il Parma nel match delle ore 12.30. Bella partita degli abruzzesi, il tecnico Stroppa salva la panchina che sembrava molto in bilico. I ducali invece si fermano dopo tre vittorie consecutive.
Dopo un brutto primo tempo in cui fioccano errori e mancano occasioni da gol, il Pescara rientra in campo nella ripresa molto determinato e aggressivo, regalando una seconda frazione di gioco più combattuta ed entusiasmante, grazie anche a un Parma che, pur non avendo giocato all’altezza delle sue possibilità, non si è arreso fino all’ultimo secondo, subendo il 2-0 in contropiede dopo aver rischiato il tutto per tutto.
Era il momento di dare una scossa all’ambiente, per l’allenatore, per i tifosi, per la dirigenza. La scossa è arrivata, seppur in ritardo di 45′. Dopo un primo tempo in cui meritava di esser sotto, la squadra di Stroppa si è conquistata la ripresa con rabbia e grinta, attaccando per la prima metà di tempo, difendendo per la seconda, salvo poi infilare in contropiede il nemico che, imbastito l’assedio, ha lasciato sguarnito il campo base.
La quadra di Donadoni si esprime decisamente al di sotto delle sue possibilità, e non riesce perciò a prolungare la striscia di vittorie consecutive. I ducali hanno il merito di non arrendersi fino alla fine, scoprendo il fianco al raddoppio dei delfini solo per aver tentato il tutto per tutto assediando l’area avversaria per l’ultimo quarto d’ora di gioco.
Partita tutt’altro che difficile da gestire, applica il regolamento alla lettera e dirige in modo impeccabile la gara.
Dopo la prima frazione di gara in cui dalla curva si alzano solo cori contro Stroppa, nella ripresa il mister si riprende il rispetto dei tifosi, che applaudono i propri ragazzi dal gol di Abbruscato fino all’uscita dal campo delle squadre. È chiaro che, al momento, la stima dei tifosi del Pescara per Stroppa è appesa al filo dei risultati sul campo. Il tifoso, si sa, non ha la pazienza di attendere i frutti di un lavoro o di un progetto. È la duro mestiere dell’allenatore.
Perin 7.5: a parte un’uscita un po’ avventata nel primo tempo su Biabiany, nella ripresa compie almeno tre interventi decisivi salvando porta e risultato. Ottima prova di uno dei portieri, in prospettiva, più promettenti del calcio italiano (classe ’92, ricordiamolo).
Cosic 6: non una buona prestazione, ma conquista la sufficienza per un salvataggio sulla linea di porta che vale un gol nel primo tempo su Biabiany.
Capuano 6.5: un paio di recuperi decisivi nella prima frazione, regge l’assedio della seconda metà della ripresa. Unico neo sulla sua prestazione un tiro da pochi passi dalla porta avversaria spedito alto sopra la traversa.
Bocchetti 6.5: contiene Pabon per tutta la partita, concedendogli solo un paio di conclusioni da fuori area.
Zanon 5: spinge poco, e perde la sfida personale con Gobbi.
Blasi s.v.: esce per stiramento dopo un quarto d’ora di gioco. Nielsen, dal 16′ p.t. 6: spezza più volte le iniziative avversarie, e si appoggia sempre a Quintero in fase di ripartenza. Solido ed efficace.
Cascione 5.5: non riesce al pari di Nielsen ad arginare le ripartenze avversarie, e si perde spesso in marcatura Valdes prima, Musacci poi.
Modesto 6: è l’ex della partita, dà tutto fino a che ne ha, e la sua combattività ha dato i suoi frutti. Balzano, dal 30′ s.t. s.v.: subentrato a Modesto.
Quintero 7.5: migliore in campo, una tecnica superiore alla media che quest’oggi ha messo a servizio dei compagni nel migliore dei modi. Suo l’assist geniale per Weiss in occasione del raddoppio: un colpo di tacco volante che smarca il giovane slovacco e gli permette di involarsi verso la porta.
Abbruscato 7: autore del gol che sblocca le marcature, un bel piazzato di destro all’angolino lontano. Per il resto della gara, lotta come un leone su ogni pallone, dando una mano dietro quando l’assedio del Parma si fa più serrato.
Jonathas 6: prestazione discreta, non si è mai reso pericoloso ma ha messo in campo tanta corsa e tanto sacrificio. Generosità riconosciuta e premiata dai primi applausi convinti per il ragazzo da parte del pubblico al momento della sua sostituzione.
Weiss, dal 21′ s.t. 7: in poco meno di mezz’ora va al tiro due volte da fuori sfiorando il gol, e segna in contropiede la rete del definitivo 2-0 bruciando Paletta in velocità e piazzando il suo tiro senza dare scampo a Mirante.
Stroppa 6.5: si sente urlare di tutto dalla curva per i primi 45′ minuti. Poi costringe i tifosi a ricredersi. Il suo Pescara ha 11 punti, più di altre squadre che ad inizio campionato erano sicuramente favorite rispetto ai delfini. Bisogna solo dare tempo a questa squadra composta per lo più da giocatori giovani, e non lasciarsi prendere dalla fretta di giudicare un allenatore e dei ragazzi dopo una serie di qualche partita senza vittoria. Il progetto c’è, la qualità pure. Se son rose, fioriranno.
Mirante 6: incolpevole sul primo gol, avrebbe forse potuto fare qualcosa in più sul secondo, visto che il tiro di Weiss lo ha trafitto sul suo palo. Nel complesso, attento ma non decisivo.
Benalouane 6: pericoloso sui calci piazzati a proprio favore con buoni tempi d’inserimento. Dietro tiene bene per tutta la partita, lasciandosi sorprendere solo nel primo quarto d’ora di fuoco del Pescara nella ripresa.
Marchionni, dal 37′ s.t. s.v.: subentrato a Benalouane
Paletta 4: pessima prestazione del centrale argentino, che sbaglia un colpo di testa all’indietro regalando ad Abbruscato la palla del primo gol, e si fa bruciare da Weiss in occasione del raddoppio.
Lucarelli 6: tiene in piedi la difesa per buona parte della gara, e sfiora anche il gol con un colpo di testa su calcio d’angolo, parato con un tuffo spettacolare da Perin.
Gobbi 6.5: vince il duello personale con Zanon e arriva spesso sul fondo, da cui mette in mezzo cross precisi per i compagni.
Parolo 5.5: prova discreta, come sempre tanta corsa, ma poco incisivo nella manovra offensiva.
Valdes 7.5: è il migliore dei suoi, un giocatore di un’altra categoria, come Quintero dalla parte opposta. Infatti, esattamente come Quintero, gioca da regista basso, regalando assist al bacio ai compagni con lanci di 40 metri e fungendo da metronomo a centrocampo nel dettare i tempi delle giocate. Ma, purtroppo per lui, non è abbastanza.
Musacci, dall’8′ s.t. 6.5: sostituisce il migliore dei suoi senza farlo rimpiangere troppo. Sfiora il gol del pareggio nel finale con un missile dai 30 metri deviato in angolo da Perin.
Morrone 6: solita prestazione da guerriero per il capitano gialloblu, che mette in campo quantità e qualità, e quando quest’ultima viene meno, compensa il cuore.
Sansone, dal 14′ s.t. s.v.: subentrato a Morrone
Rosi 6: spinge molto sulla fascia, più di una volta salta l’uomo e conquista il fondo.
Biabiany 6: è l’uomo più pericoloso del Parma, tuttavia, pur avendo il merito di costruirsi delle buone occasioni, non ha quello di finalizzarle. Più di un errore evitabile sotto-porta, in particolare il tiro da dentro l’area piccola che si fa respingere sulla linea da Cosic.
Pabon 5.5: a parte un tiro da lontano di poco a lato del palo, prestazione non sufficiente del giovane colombiano.
Donadoni 5.5: vede la sua squadra esprimersi ben al di sotto delle sue possibilità, prova a fare qualcosa per cambiare le cose, ma non ci riesce.
(Pietro Macchiarella)