Borja Valero, centrocampista spagnolo della Fiorentina, è una delle maggiori rivelazioni delle prime undici giornate di campionato. La società toscana lo ha acquistato dal Villarreal per circa sette milioni di euro, Montella ne ha già fatto una colonna e il giocatore sta rispondendo alla grande. Si può dire che assieme a David Pizarro, Borja Valero sia uno dei giocatori chiave della nuova Fiorentina, squadra ambiziosa ed improntata al bel gioco. Lo spagnolo è arrivato in Italia a ventisette anni, nel pieno della maturazione agonistica e dopo una rilevante esperienza in patria, con le maglie di Maiorca e Villarreal. Cresciuto nelle giovanili del Real Madrid, aveva già tentato l’esperienza all’estero nella stagione 2008-2008, quando lo acquistò il West Bromwich Albion. Non fu un’annata fortunata per i Baggies, che chiusero all’ultimo posto in classifica; dal canto suo Valero ebbe modo di misurarsi con un altro calcio, e rientrò in patria l’anno successivo sicuramente più forte. Non a caso nelle tre stagioni seguenti si è affermato come uno dei migliori registi europei, come la Fiorentina sta constatando. Per parlare del buon momento di Borja Valero ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva il suo procuratore, Alejandro Camano. Ecco le sue dichiarazioni: 



In Italia siamo entusiasti di Borja Valero: possibile che in Spagna nessuno abbia voluto puntare su di lui? (Ride, ndr) Borja Valero si può considerare un grande calciatore per il campionato spagnolo, così come per quello italiano e qualsiasi altro europeo. Lui è molto contento che Eduardo Macià, ds della Fiorentina, abbia voluto puntare su di lui per la squadra viola. 



C’erano altre squadre italiane interessate a comprarlo? La Fiorentina si è mossa prima di tutti. Borja aveva ancora tre anni di contratto col Villarreral, e la società viola ha pagato molti soldi per averlo. Adesso è molto felice in questa squadra.

Montella lo ha messo al centro del suo progetto: Borja è felice del nuovo allenatore? Prima che Borja arrivasse in Italia, Macià gli parlava di Montella, e del suo modo di allenare e di intendere il calcio. Montella è stato un fattore importante per la decisione di Borja Valero: è molto felice di essere in questa squadra e a Firenze, dove si è ambientato bene alla vita italiana, assieme alla sua famiglia.



Borja pensa ai prossimi mondiali? La nazionale spagnola ha centrocampisti fortissimi, ma se lui continua così… Effettivamente nel centrocampo attuale della Spagna è difficile trovare posto. Però Del Bosque conosce bene Borja, che ha giocato nel Real Madrid per quattordici anni e anche sotto la sua gestione. Per questo non mi sorprenderebbe se lo convocasse presto in nazionale.

Qualche anno fa Borja Valero si trasferì in Premier League, poi tornò in Spagna dopo una stagione: qualcosa andò storto per lui?

In Inghilterra si gioca un calcio diverso. Il West Bromwich Albion era una squadra tipica del calcio inglese, il livello tecnico medio non era così alto. Però Borja ha giocato bene in Premier, poi purtroppo la squadra è retrocessa ed è tornato in patria.

La Fiorentina può puntare a qualificarsi all’Europa League, o addirittura alla Champions? Ne ho parlato con Borja. Lui è molto felice dell’attuale situazione della squadra e della vita a Firenze, e pensa solo a raggiungere i vertici del calcio italiano. Sta lavorando perché la Fiorentina possa arrivare al massimo delle sue possibilità, che può essere anche la qualificazione alla Champions League o alla UEFA. Però devo dire una cosa.

Quale? Siamo appena arrivati nel calcio italiano, è ancora difficile capire quale può essere la vera dimensione della Fiorentina; quel che è certo è che la squadra sta giocando bene, e che Borja si sta dimostrando adatto al calcio italiano. Anche la vostra nazionale sta pensando meno al catenaccio e più al gioco ultimamente: in un calcio del genere Borja non può che fare bene.

Noi stiamo imparando ad apprezzare Borja Valero sul campo. Sul Borja uomo cosa può dirci? E’ un ragazzo molto umile, un uomo onesto. Per me è un grande motivo di orgoglio essere il suo procuratore.

 

(Carlo Necchi)