Mancano ancora due partite per chiudere la sedicesima giornata di serie A: Sampdoria-Udinese (ore 19) e Bologna-Lazio (ore 21) completeranno il programma e ci daranno la classifica definitiva al termine di questo turno. Possiamo però già trarre qualche indicazione importante rispetto alle gare che si sono giocate tra sabato e domenica: intanto la Juventus ha salutato il ritorno di Antonio Conte in panchina dopo 23 partite e lo ha fatto con una vittoria sul campo del Palermo, 1-0 sofferto ma al termine di una partita sostanzialmente dominata. La verve e la carica del tecnico salentino saranno l’arma in più dei bianconeri per tenere a distanza l’Inter, che ha vinto lo scontro diretto tra le inseguitrici: 2-1 sul Napoli, ma partenopei che per larghi tratti hanno fatto la partita costringendo i nerazzurri a non tirare mai in porta. La partita più bella si è però giocata all’Olimpico: un grande spot per il calcio (anche a discapito di qualche leggerezza tattica) con la Roma che ha battuto la Fiorentina per 4-2, agganciandola in classifica al quarto posto e frenando la corsa di Vincenzo Montella. Ha vinto la terza in fila il Milan, rimontando sul campo del Torino e dimostrandosi squadra in palla; i rossoneri hanno però perso Nigel De Jong, probabilmente per tutta la stagione. In coda è bagarre: il Chievo ha vinto a Cagliari scavalcando i sardi, il Pescara si è rilanciato affondando il Genoa, il Bologna spera in un risultato positivo questa sera. Per un commento sui temi della sedicesima giornata abbiamo contattato Marco Giampaolo, ex allenatore tra le altre di Cagliari, Catania e Siena. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.
Mister, partiamo dalla Juventus: torna Conte e la squadra vince a Palermo. E’ sempre la più forte? La Juventus è una squadra forte, ormai ha la consapevolezza e l’autostima della più forte. Lì davanti la classifica è corta, per cui gli impegni internazionali e gli stessi incroci di campionato tengono ancora tutto aperto. E’ vero che la Juventus molto probabilmente ha qualcosa in più rispetto alle inseguitrici, ma il torneo è aperto.
Può ancora succedere tanto, insomma? Assolutamente, può succedere di tutto: magari si inciampa in una partita e siamo tutti pronti a criticare.
Da Inter-Napoli come escono le due squadre? E’ stata una bella partita, tra due squadre forti. Il primo gol è maturato da una disattenzione; senza quella rete forse il Napoli se la sarebbe potuta giocare più sul filo dell’equilibrio. Anche così però ha avuto una grande reazione, dimostrando di essere una squadra competitiva. Il risultato ha premiato l’Inter, ma sono due formazioni che possono dire la loro e il Napoli non esce ridimensionato dalla sconfitta.
Forse all’Inter manca un regista che permetta di soffrire meno quando deve fare la partita? E’ una caratteristica: la squadra è forte fisicamente, sia a metacampo che in difesa. Davanti poi si affida alla qualità di Cassano, Milito e Palacio; se avesse un regista probabilmente non giocherebbe così. E’ una scelta ben precisa credo: sono stati trovati questi equilibri, c’è la qualità dei giocatori offensivi e gli altri hanno corsa, grinta e sacrificio. E’ una squadra tosta.
Dietro inseguono Roma, Fiorentina e Milan: dove possono arrivare?
Queste tre squadre giocano un calcio diverso rispetto alle prime tre, se non altro sul piano fisico. Hanno giocatori con un tasso qualitativo forse migliore ma con minore impatto fisico. Credo che attraverso il miglioramento dell’aspetto tecnico e organizzativo potranno addirittura fare meglio; forse non adesso, ma in futuro sì.
Quale delle tre la convince di più? Il Milan è una squadra che ha saputo rialzarsi, grande merito va ad Allegri che è riuscito a venir fuori dalla tempesta. La Fiorentina gioca un calcio tecnico, e la Roma rispecchia le caratteristiche del suo allenatore. Sono squadre più belle da vedere, che cercano di raggiungere il meglio attraverso filosofie diverse.
Per lo scudetto è comunque lotta a tre? Sì, con la possibilità di Roma e Fiorentina di togliersi delle soddisfazioni; il Milan non credo, mi sembra troppo attardato. Non dimentichiamo che i viola avevano assenze importanti all’Olimpico, e quando giochi contro squadre forti è un dato che pesa.
In coda c’è grande incertezza: chi rischia di più? La lotta per la salvezza è sempre durissima. Il Cagliari ha un ottimo organico: giocano insieme da tempo, ha avuto questa battuta di arresto ma ha un parco attaccanti importante e a metacampo ha ottimi giocatori. In questo momento è più in difficoltà il Genoa e le altre lottano: Pescara, Palermo, lo stesso Chievo che fino a 15 giorni fa era in difficoltà e adesso è riuscito a fare dei risultati importanti. E’ difficile prevedere cosa succederà.
(Claudio Franceschini)