Si è giocata nel fine settimana la quindicesima giornata di serie A. in testa rimane tutto invariato, o quasi: la Juventus vince il derby e mantiene due punti di vantaggio sul Napoli, che all’ora di pranzo di domenica ha liquidato il Pescara con una goleada. Tiene il passo, pur soffrendo, anche l’Inter: il Palermo si è saputo difendere con ordine, ma i nerazzurri hanno comunque trovato il gol da tre punti grazie a una sfortunata quanto goffa deviazione di Garcia. La stessa deviazione che, effettuata da Gonzalo Rodriguez, ha impedito alla Fiorentina di spiccare il volo: secondo pareggio consecutivo per i viola nonostante la doppietta di Savic, e Sampdoria che esce indenne da un campo difficile. Così, adesso al quarto posto c’è anche la Lazio: non brillanti gli uomini di Petkovic, ma capaci anche grazie all’arbitro Guida (non impeccabile) di superare il Parma. Si risollevano anche Roma e Milan che finalmente riescono a dare continuità ai loro risultati, mentre in coda il Genoa è sempre più in crisi, sconfitto in casa anche dal Chievo (terzo 2-4 stagionale subito a Marassi). Dunque, la classifica comincia a delinearsi e a designare i reali valori delle squadre. Per un commento sulla quindicesima giornata del campionato abbiamo contattato Massimo Caputi. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.
La Juventus torna a vincere nel derby: è tornata quella dello scorso anno? Sinceramente il derby non ci può dire se è tornata davvero quella Juventus. E’ stata una squadra dai due volti: un po’ impacciata nella prima mezz’ora e travolgente successivamente, ma quando c’era una superiorità numerica. E’ chiaro che rimane la squadra più forte di questo campionato, che ha delle forze fisiche e mentali che le vengono sottratte dall’impegno europeo.
Le scelte di sabato sera sono indirizzate in questo senso? Sì, mi sono sembrate indirizzate anche in previsione della Champions League; mercoledì c’è questa gara che va giocata come quella contro il Chelsea. C’è comunque una differenza tra la Juventus del campionato e quella europea, perchè passare il turno è importantissimo e nel frattempo si può gestire un po’ in campionato.
L’anti-Juve chi è? Il Napoli che vince di goleada o l’Inter che pur soffrendo prende i tre punti? Io fin da prima che iniziasse il campionato avevo indicato che fosse il Napoli la squadra più attrezzata per contrastare la Juventus. Analizzando le prime quindici giornate emerge un dato: le formazioni che hanno cambiato di meno sono quelle che danno maggiore affidabilità, e cioè Juventus, Napoli e Lazio.
Le altre invece?
Sono le formazioni che hanno cambiato molto e che quindi, chi prima e chi dopo, possono non avere quella solidità e continuità che hanno le tre di cui sopra. L’Inter in particolare è arrivata carichissima e troppo in fretta ai vertici del campionato pur non essendone pronta; poi c’è la Roma, che con Zeman ha cambiato tanto rispetto all’anno scorso, sia nei giocatori che nel modo di stare in campo. Ecco, queste squadre – a cominciare dalla Fiorentina – vanno tenute in considerazione.
Settimana prossima c’è Inter-Napoli… Una partita che ci dirà di più del valore di queste due squadre.
Nella Roma rientra De Rossi, Osvaldo scalpita e Destro ha segnato due gol: cosa succederà? Conoscendo Zeman non darei per scontato il rientro di De Rossi come titolare, e Osvaldo va valutato fisicamente. Personalmente ritengo che la Roma avesse bisogno di una serie di risultati utili per prendere confidenza, morale e convinzione. Le tre vittorie consecutive e la prestazione di Siena sono confortanti.
Forse ci voleva un po’ di tempo, non crede?
Certo, la Roma è una squadra giovane che aveva bisogno di coraggio ed entusiasmo che solo i risultati possono dare. E’ una squadra da prendere con le molle: non vincera il campionato evidentemente, ma se prende il giusto ritmo e la consapevolezza può fare un grande campionato.
Il Milan potrebbe inserirsi nella corsa al terzo posto?
Potrebbe, ma i punti di ritardo sono tanti. Può lottare sicuramente per il terzo posto; è sicuramente una squadra ritrovata rispetto all’inizio del campionato e ha cambiato atteggiamento. E’ tornata a fare bene, ma i limiti sono pur sempre evidenti. Aspetterei a dire che può tornare nelle prime posizioni.
Infine, in coda, il Genoa è in crisi. E’ quella che rischia di più? Rischia tanto: non ha i giocatori adatti per un campionato di lotta per la salvezza, non essendo partito con quello scopo. L’ambiente è difficile ed esigente: c’è il rischio di non riuscire a tirarsi fuori da questa situazione. Anche il cambio di allenatore, con tutto il rispetto per Delneri, non so se sia stato giusto; non sempre l’avvicendamento in panchina porta risultati positivi.
Quando sarebbe giusto cambiare? Soprattutto quando la squadra non segue più l’allenatore, e non credo che fosse quello il caso di De Canio. Credo piuttosto che la squadra abbia dei limiti, sia stata smembrata e abbia tanti giocatori nuovi; non ha un’identità precisa. Tuttavia ha valori tecnici superiori a molte altre, per cui credo che ce la possa fare.
(Claudio Franceschini)