Si gioca questa sera alle 19 Udinese-Liverpool, sesta ed ultima partita del girone eliminatorio di Europa League. Siamo nel gruppo A, uno dei più equilibrati e incerti dell’interca competizione la cui prima fase prevede dodici raggruppamenti da 4 squadre ciascuno con le prime due che si qualificano per i sedicesimi di finale, dove verranno sorteggiate insieme alle otto “declassate” dalla Champions League. Due verdetti in realtà sono già sanciti in questo gruppo, e uno purtroppo riguarda l’Udinese, che è già eliminata: ha 4 punti (una vittoria, un pareggio e tre sconfitte) e non può più raggiungere la seconda posizione. Tecnicamente può farlo: sarebbe possibile un arrivo a 7 punti di tre formazioni, ma i friulani sarebbero fuori per classifica avulsa (ovvero la graduatoria che prende in considerazione solo gli scontri diretti tra le squadre a pari punti). Lo stesso discorso riguarda il Liverpool, ma per il passaggio del turno: i Reds si qualificano se vincono oppure pareggiano o perdono, con lo Young Boys che non fa meglio di loro. Dovesse esserci un triplo leader a quota 10 punti, la squadra allenata da Brendan Rodgers sarebbe seconda e comunque qualificata. Dunque si tratta di una partita ininfluente per l’Udinese, con Guidolin che farà giocare chi ha visto meno il campo fino a qui e al contempo cercherà comunque di onorare l’impegno (clicca qui per le probabili formazioni di Udinese-Liverpool). E’ la prima volta che le due squadre si affrontano in gare ufficiali, così abbiamo solo il precedente della partita di Anfield Road: lo scorso 4 ottobre l’Udinese aveva fatto l’impresa vincendo a Liverpool per 3-2 (reti di Di Natale e Pasquale inframmezzate dall’autogol di Coates; Shelvey e Suarez per i Reds). Peccato che da lì in poi i friulani abbiano sempre perso. Prima di quest’annoi bianconeri avevano giocato tre partite contro squadre inglesi, con un bilancio di una vittoria e due sconfitte (una vittoria e una sconfitta al Friuli). Tanti invece i precedenti del Liverpool in Italia: ben 11, con 2 vittorie, 3 pareggi (compreso quello nella finale di Coppa dei Campioni del 1984, giocata contro la Roma e all’Olimpico (e sei sconfitte). L’arbitro sarà il portoghese Duarte Gomes, che in questa stagione ha portato bene a una squadra italiana: l’Inter ha vinto a Belgrado 3-1 e ha centrato in Serbia la qualificazione ai sedicesimi di Europa League.



L’Udinese è dunque eliminata dalla coppa: la sensazione è che siamo giunti alla fine di un ciclo per la squadra di Guidolin, che chiude un anno e mezzo importante in Europa. Lo scorso anno i friulani avevano centrato gli ottavi di finale, eliminati poi dall’AZ Alkmaar; in questa stagione le partenze illustri (Handanovic, Isla, Asamoah) si sono fatte sentire, il gruppo forse non si è amalgamato al 100% e le solite assenze per infortunio hanno fatto il resto. L’Udinese era partito bene: pareggio interno contro l’Anzhi, poi la vittoria di Anfleld Road che aveva messo in discesa il girone. I problemi sono però emersi in pieno nella doppia sfida contro lo Young Boys, fino a quel momento fanalino di coda nel girone con zero punti: i friulani hanno raccolto due sconfitte, non dando mai l’impressione di poter competere alla pari con gli svizzeri. La partita di Mosca contro l’Anzhi era quindi un’ultima spiaggia: anche qui l’Udinese è parsa sfiduciata, dovendo anche recuperare la situazione in campionato; Eto’o e compagni sono passati per 2-0 e nemmeno il gol di Zverotic nei minuti finali di Anfield Road è valso a salvare l’Udinese dall’eliminazione. Il bilancio interno in Europa League parla di un pareggio e una vittoria, con 3 gol realizzati e 4 subiti. Stasera quindi i friulani proveranno quantomeno a salvare l’onore e a regalare ai tifosi sempre presenti una vittoria. Resta l’idea, al termine di questa avventura, che l’eliminazione dai preliminari di Champions League subita dallo Sporting Braga (ai calci di rigore) abbia influito in negativo molto più dei valori tecnici in campo rispetto alle avversarie: il girone era abbordabile, e l’Udinese vista nella scorsa stagione l’avrebbe superato di slancio. 



Il Liverpool non è più lo squadrone di un tempo: fa quasi tristezza ripensare alle due finali di Champions League in tre anni, alla Coppa vinta a Istanbul, agli scontri epici contro il Chelsea. Oggi la realtà dei Reds è questa: i Reds non vincono la Premier League dal 1990, ma almeno in coppa la squadra girava. Adesso nemmeno quello: se il club della Mersey arriva all’ultima giornata di Europa League a giocarsi la qualificazione significa che i tempi sono cambiati. Tante cessioni illustri nel corso degli anni (Arbeloa, Xabi Alonso, Fernando Torres, Maxi Rodriguez) e arrivi che non sono stati all’altezza del blasone del club (forse solo Suarez sta ripagando le attese, pur con tutti i limiti caratteriali dell’uruguayano). L’Europa League è comunque alla portata di una squadra come il Liverpool, e Brendan Rodgers è un allenatore che ha lavorato benissimo con lo Swansea e può sicuramente migliorare le prestazioni di una squadra che appare decisamente sfiduciata e ha già capito che non vincerà la Premier nemmeno quest’anno, così che ora restano solo la competizione europea e la FA Cup, che non arriva dal 2007. I Reds si sono complicati la vita non solo perdendo in casa contro l’Udinese, ma anche e soprattutto subendo il gol del pareggio due settimane fa negli ultimi minuti di recupero: senza quel gol, Rodgers e i suoi sarebbero entrati subito ai sedicesimi senza fare calcoli. Così invece sono costretti a fare risultato al Friuli e sperare, in caso questo risultato non sia una vittoria, che lo Young Boys non faccia meglio. Nelle due partite giocate in trasferta i Reds hanno raccolto una vittoria e una sconfitta: affermazione per 5-3 allo Stade de Suisse contro lo Young Boys, poi la sconfitta 1-0 al Lokomotiv contro l’Anzhi. Quantomeno l’Europa League è servita a mettere in mostra giovani talenti che potranno fare la storia futura del club: lo spagnolo Suso e Shelvey (4 gol fino a qui) su tutti gli altri. 



La partita è indecifrabile: l’Udinese non ha motivazioni, ma vorrà vincere davanti ai suoi tifosi. Ci aspettiamo un Liverpool che faccia la partita, stando però attento a non commettere gli errori di Anfield Road quando concesse troppi spazi alle ripartenze friulane. Anche la qualificazione ai sedicesimi dunque non è per niente scontata. Che la sfida sarà imprevedibile lo ha detto anche Massimo Margiotta (clicca qui per l’intervista esclusiva). Non resta che dare la parola al campo: Udinese-Liverpool sta per cominciare…

 

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