Record di Gerd Muller? Macchè. Anzi: il Camp Nou ieri sera il fiato l’ha trattenuto sì, ma per la paura di qualcosa di grave che, stando alle ultime indiscrezioni, non c’è. Però, la serata di ieri da festa che poteva essere si stava per trasformare in un incubo per tutti i tifosi del Barcellona quando Leo Messi ha lasciato il campo in barella, visibilmente dolorante. Doveva essere la gioia per l’aggancio – e magari il sorpasso – agli 85 gol nell’anno solare, quelli che avrebbero reso la Pulce il goleador più prolifico nei 12 mesi, e invece è finita con staff tecnico, dirigenti e calciatori del Barcellona in ospedale, in attesa di notizie rassicuranti. I fatti: il Barcellona gioca contro il Benfica la sesta e ultima partita del girone eliminatorio di Champions League. I catalani sono già qualificati e certi del primo posto: inutile per Vilanova mandare in campo i titolari, così Xavi, Iniesta e Fabregas vanno in tribuna, e in campo ci sono i canterani (quelli attuali). Montoya, Rafinha, Carles Planas, Sergi Roberto: è la loro sera. Il gioco ovviamente ne risente: il Benfica ha un paio di grosse opportunità per passare (vincendo, i portoghesi si sarebbero qualificati) ma le sciupa. Al 58′ il Camp Nou esplode: Messi si alza dalla panchina e prende il posto di Rafinha. Chiaro l’intento di Vilanova: far centrare il record al suo numero 10 in una partita ininfluente. E all’85’ sembra che sia la sera giusta: il Benfica è tutto sbilanciato alla ricerca del gol qualificazione, Piqué prende palla e lancia con uno scavetto Messi, che parte da destra eludendo il fuorigioco e si invola verso Artur. Il pubblico si alza lentamente, con calma, come a gustarsi il momento. Solo che non va come previsto: Messi scarta sulla destra per evitare il portiere, che nel contrastarlo gli sposta sì il pallone, ma lo urta anche con il corpo. La Pulce sta in piedi, recupera palla, si gira e prova il sinistro a scavalcare Artur. L’ex portiere della Roma rientra in porta e para sotto la traversa. Rinvia, ma il tempo a Barcellona si è fermato: Messi è a terra, palesemente dolorante. C’è un silenzio irreale sulle tribune, che viene spezzato dall’osannante coro “Messi, Messi” quando l’argentino viene portato fuori dal campo in barella. La notte di Barcellona è frenetica e ansiosa come non mai: tutti provano a capire quali siano le condizioni della Pulce. Intanto il sito ufficiale dei blaugrana apre con un inequivocabile “Final con susto”, testimoniato dalla foto dell’impatto Messi-Artur. Dall’ospedale rimbalzano notizie: si parla inizialmente di una distorsione al ginocchio sinistro, ma ci vuole poco per capire che non è così. Sembra essere andata bene: 



“Si tratta di una contusione all’esterno del ginocchio sinistro”, ha detto Vilanova, sottolinenando però che sarà solo oggi che si conoscerà l’esito degli esami. I tifosi del Barcellona trattengono il fiato: non c’è bisogno di spiegare con cifre e discorsi tattici cosa significherebbe per i catalani perdere Leo Messi per lungo tempo. Tuttavia, la previsione più ottimistica e probabile dovrebbe consegnare Messi nuovamente al campo domenica sera a Siviglia, nella partita di Liga contro il Betis. Non dovesse essere così, per centrare il record la Pulca avrà a disposizione ancora tre partite: difficile che scenda in campo contro il Cordoba negli ottavi di finale di Copa del Rey, e allora gli appuntamenti sono lo scontro al vertice contro l’Atletico Madrid (16 dicembre) e la trasferta di Valladolid(22 dicembre). In giornata, comunque, ne sapremo di più.



 

(Claudio Franceschini)

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