Il Chievo ottiene tre punti davvero importanti per avvicinare ancora di più la salvezza (ora è a quota 33 punti), anche se la partita di oggi contro il Cesena non passerà di certo alla storia del calcio. In ogni caso, il gol di Moscardelli fa sorridere Di Carlo e invece fa sprofondare sempre di più il Cesena ultimo in classifica – 16 punti anche se una partita ancora da recuperare – nonostante l’esordio in panchina di Beretta. Partita non piacevole, si è detto, ma la vittoria del Chievo è incontestabile: i padroni di casa possono vantare il 59% di possesso palla, 644 palloni giocati (contro i 474 degli ospiti), molta più precisione nei passaggi (64,8% contro 52,8%) e soprattutto diciassette tiri verso la porta avversaria contro i dieci effettuati dal Cesena. Certo, solo cinque tiri del Chievo hanno centrato la porta avversaria, ma il Cesena ha fatto addirittura peggio con due soli tiri in porta in tutta la partita: facile capire che al Bentegodi non ha regnato lo spettacolo oggi pomeriggio. Come ulteriore conferma possiamo considerare i soli tre calci d’angolo battuti in tutta la partita. Al Cesena non può certo bastare il fatto che due siano stati suoi per avanzare pretese su una partita che avvicina ancora di più i romagnoli alla retrocessione.
— Un solo gol nella partita tra i due attacchi peggiori del campionato, ma decisivo per gli opposti destini di Chievo e Cesena. Siamo già al 33’ minuto del secondo tempo quando Hetemaj, dalla fascia sinistra, lascia partire una sorta di tiro-cross molto insidioso, sul quale si avventa Moscardelli che in scivolata insacca da pochi metri. L’attaccante clivense torna ad esultare e con il suo gol porta ai veronesi tre punti molto pesanti.
— Di Carlo incassa i tre punti, ma non vuol sentir parlare di salvezza: “Non mi sento ancora tranquillo, era importante vincere perché questi tre punti ci portano in alto, ma il campionato è ancora lungo. Le squadre che stanno in fondo alla classifica cominciano a fare punti, come testimoniano i successi odierni di Lecce e Siena. Dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo, mi sono piaciuti lo spirito e la concretezza della squadra. Nelle ultime due gare interne eravamo stati meno attenti, stavolta abbiamo messo in campo quella determinazione che spesso consente al Chievo di fare qualcosa in più. Il Cesena ha fatto la sua gara, mettendoci in difficoltà a tratti, ma noi abbiamo ribattuto palla su palla, dimostrandoci più concreti. Sono contento per il gol di Moscardelli, non segnava da tanto, anche questo è un segnale positivo per la squadra”. Beretta invece prova ad infondere speranza ai suoi: “La speranza per la salvezza c’è, perché la squadra ha giocato con grande spirito. Siamo stati un po’ penalizzati dalla decisione dell’arbitro. Non ho rivisto l’episodio dell’espulsione di Lauro, ma non mi è sembrato un fallo passibile da ammonizione e rimanere in dieci in questo momento non è il massimo. È chiaro che è dura, ma noi dobbiamo crederci. Iaquinta e tutti gli altri hanno fatto quello che abbiamo chiesto, concedendo poco o niente al Chievo. La squadra ha lavorato bene e vuol dire che non è rassegnata. Punti da prendere ce ne sono e dobbiamo darci dentro, ma i margini di errore adesso sono veramente ristretti. Non ho trovato la rosa nelle migliori condizioni psicologiche, ma è normale visto che ha cambiato già tre allenatori. La squadra però ha fatto una settimana di lavoro con determinazione. È questo lo spirito che dobbiamo tenere da qui sino alla fine del campionato”. (Mauro Mantegazza)



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