Questa prima giornata dedicata all’andata dei quarti di finale regala già due sentenze abbastanza importanti. Real Madrid e Chelsea espugnano i cambi dell’Apoel Nicosia e del Benfica e mettono una seria ipoteca per la semifinale. Tutto prevedibile per quanto riguarda la squadra di Mourinho, ben più difficile il compito degli inglesi che, sotto la guida di mister Di Matteo, sembrano completamente rigenerati.



Nessun ribaltone in terra cipriota, la favola dell’Apoel Nicosia resiste per ben 74 minuti, poi crolla sotto il differente tasso tecnico e la stanchezza per una partita vissuta costantemente nella propria metà campo. La squadra di Jovanovic predispone il più classico dei catenacci all’italiana e confida nella buona sorte, le bocche di fuoco a disposizione di Mourinho sono impressionanti ma nonostante tutto faticano a cambiare marcia scontrandosi contro l’attento muro eretto dai padroni di casa. L’occasionissima per passare si presenta comunque già al 34esimo, quando una splendida combinazione tra Ronaldo e Sahin serve a Benzema il più dolce dei palloni. L’attaccante francese si ritrova solo davanti alla porta vuota, ma fallisce il tap in, mandando alto sopra la traversa e premiando gli sforzi di un coriaceo Apoel. Nella ripresa si ricomincia con lo stesso copione tattico. Tra le fila dei ciprioti Ailton prova a creare qualche grattacapo nella difesa delle merengues, la volontà e la qualità non si discutono, i risultati però sono abbastanza scarsi. La mossa che cambia completamente l’incontro arriva dalla panchina. Lo Special One pesca, all’interno del suo sterminato mazzo, la coppia di jolly Marcelo-Kakà. Una mossa che paga per ben due motivi: innanzitutto per l’innalzamento del tasso tecnico complessivo ed in seconda battuta per la palese stanchezza dei padroni di casa. Nell’ultimo quarto d’ora i ciprioti non ne hanno più. Gli spagnoli iniziano a sfondare da ogni lato ed il vantaggio è solo una questione di tempo. Questione che si concretizza al 74esimo: Kakà ispira sulla sinistra e pennella al centro, dove Benzema in tuffo di testa non lascia scampo ad un Chiotis sin lì impeccabile. Di fronte allo svantaggio, la formazione di Jovanovic si scioglie come neve al sole. Passano altri otto minuti e Marcelo fa sfoggio delle sue doti podistiche arrivando sin sul fondo e servendo il piatto a Kakà; per l’ex Milan allungare le distanze è un gioco da ragazzi. C’è poi tempo anche per il 3-0, con Benzema che riesce in quello che aveva fallito nel primo tempo: insaccare a porta vuota. Finisce comunque tra gli applausi del pubblico cipriota; non vissero felici e contenti, ma comunque resta una bellissima favola.



Nel secondo incontro di serata, il Chelsea si impone di misura sul Benfica e prenota un posticino per le semifinali. Partita che fatica ad entrare nel vivo, ma che regala comunque emozioni e premia (forse oltre i reali meriti) la squadra di Di Matteo. I primi 45′ di gioco che vanno in scena al Da Luz sono un inno alla noia. Gli unici brividi li regalano una conclusione di Raul Mereiles dalla distanza, ben disinnescata dalla vecchia conoscenza giallorossa Artur, ed uno spunto di Torres nell’area portoghese. Ben più spettacolare è la ripresa, risvegliata da un Benfica più volitivo e pericoloso. Il biglietto da visita del secondo tempo è infatti una paratissima dell’ex David Luiz che si sostituisce a Cech ed oppone il corpo alla conclusione a botta sicura di Cardozo. Gioca forse meglio la squadra di Jorge Jesus, ma quando i Blues affondano sono dolori. Emblema della pericolosità inglese è la cavalcata di Mata al 16esimo della ripresa. Il fantasista brasiliano però, dopo aver superato Artur in uscita disperata, trova il palo esterno da posizione defilatissima e rimanda l’appuntamento con il vantaggio. Un appuntamento che si concretizza alla mezz’ora, quasi in contemporanea con la rete del Real Madrid. Gran merito va al Nino Torres che lavora un buon pallone sulla destra e serve per Kalou al centro, l’ivoriano da pochi passi non sbaglia e annichilisce il pubblico lusitano. La reazione delle aquile è poco incisiva e produce un solo brivido in pieno recupero. Cole salva però i suoi con un recupero in extremis e permette il colpaccio esterno alla squadra inglese. Allo Stamford Bridge non è richiesta una nuova impresa: basterà non perdere.  

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