Cesena e Catania pareggiano per 0-0 al “Dino Manuzzi” di Cesena. La partita è stata molto combattuta, ed ancor più condizionata dall’espulsione del bianconero Pudil al 21′ del primo tempo. La disparità numerica ha naturalmente inclinato il possesso palla a favore del Catania (63%-37% il dato finale), che guidato da un Lodi chirurgico (75 passaggi riusciti, più di tutti), ha imbastito un assalto offuscato da forze progressivamente più esigue. Non si può dire che i catanesi non ci abbiano provato, perlomeno nel secondo tempo. Dopo n primo tempo incolore, l’acido lattico ha compresso il Cesena nella propria metacampo, generando un dato di supremazia territoriale eloquente. Al fischio finale risulta infatti che il Catania ha trascorso in campo avversario un quarto d’ora spaccato, quasi 5 volte i 3’52” del Cesena. Tale occupazione ha prodotto un notevole numero di conclusioni, spesso e volentieri imprecise o sballate, se è vero che di 23 tiri, solo 8 hanno centrato lo specchio. Statistiche che hanno necessariamente ingrossato l’indice di pericolosità dei siciliani: un 52% che però ha prodotto quanto lo striminzito 17% offerto dai romagnoli. Evidentemente i numeri non bastano: il Cesena ha strappato il punto con le classiche risorse “invisibili”, quelle del cuore.
Nessuno, ma qualche buona occasione per il Catania. Ne citiamo un paio. Al 26′ della ripresa, Bergessio riceve al limite, spostato sulla destra, e trova Barrientos, sulla verticale del dischetto ed in posizione regolare: l’assist è perfetto ma el Pitu angola troppo il sinistro sul secondo palo, che sibila al legno e termina fuori. Più tardi, al 34′, Lodi batte rasoterra un corner da sinistra. Lo schema funziona: tutti attaccano l’area piccola, dai blocchi esce Llama che da posizione centrale esplode un sinistro violento largo di pochissimo.
Intervistato da SkySport nel dopopartita, Mario Beretta non lesina critiche nei confronti dell’arbitro Rocchi: “Pudil non sa l’italiano, perché è appena arrivato. Sono sicuro che Rocchi non sappia l’inglese, anche se è internazionale. Peccato: ho scoperto solo alla fine che maglietta aveva sotto l’arbitro…“.. Sulla partita, il tecnico bianconero non ha nulla da rimproverare ai suoi: “Questa squadra, questi giocatori hanno grandi capacità di recupero e sofferenza“. Sulla sostituzione di Mutu nell’intervallo: “Non è stata scelta tecnica, aveva un problema all’adduttore. Stava giocando un’ottima partita, avrei evitato volentieri avendo fatto già un cambio, ma non ce la faceva assolutamente, così come Santana poco dopo“. Ecco invece l’analisi di Montella, sempre raccolta da Sky: “Peccato perché abbiamo avuto diverse occasioni limpide. Potevamo forse far girar la palla in maniera più veloce ed efficace, sfruttando la superiorità numerica, invece non lo abbiamo fatto quasi mai, sbagliando spesso l’ultimo passaggio“. Salvezza ormai raggiunta? “Nel calcio si è visto tante volte una squadra fare bene e poi crollare. Dobbiamo sempre tenere alta la concentrazione, pur sapendo che stiamo facendo un buon campionato“.