Questa sera, ore 20.00: tutti sintonizzati, si decide la Liga Spagnola. Nell’ennesimo capitolo dell’eterno confronto tra Barcellona e Real Madrid si cela l’esito del campionato ispanico 2011-2012. Il Real Madrid ci arriva con 4 punti di vantaggio: una vittoria, a quattro giornate dal termine, chiuderebbe di fatto i conti, mente un successo dei Catalani ridurrebbe il gap ad un solo punto. Diciamo che per il Barcellona un pareggio equivarrebbe quasi a una sconfitta: non c’è via d’uscita, stasera, per classifica ed orgoglio, bisogna solo vincere. Per introdurci al Superclasico di oggi ilSussidiario.net ha intervistato in esclusiva Nando Sanvito, voce sportiva di SportMediaset e grande esperto di calcio spagnolo. Ecco le sue impressioni su Barcellona-Real Madrid:



Come arrivano le due squadre a questa partita cruciale?

Ci arrivano tutt’e due sull’onda di una sconfitta. Però sono due sconfitte che pesano diversamente.

Perchè?

Quella del Barcellona non ha messo in discussione l’identità di gioco del Barcellona, nè le scelte dell’allenatore.

In che senso?



Il Barcellona ha fatto la sua partita a Londra. Non ha avuto fortuna sotto rete, ma ha avuto il possesso palla vicino all’80%. L’unica esclusione eccellente è stata quella di Piquè, ma non ha inciso sul risultato.

E il ko del Real Madrid a Monaco di Baviera?

Ha messo in discussione le scelte dell’allenatore.

Quali, per esempio?

Con il pareggio, il Real Madrid poteva infierire e dare la stoccata definitiva ai tedeschi.

Invece?

E’ parso accontentarsi, si è dedicato a gestire il risultato. Alcune scelte sono state contestate, anche dallo spogliatoio.

Ad esempio?

La scelta di puntare su Coentrao.



Non pensa abbia giocato per preservare Marcelo in vista di stasera?

Sicuramente domani giocherà Marcelo. Il problema è un altro.

Quale?

In tutte le sconfitte del Real Madrid, Coentrao ha giocato 90 minuti.

In effetti, Coentrao è stato fortemente voluto da Mourinho quest’estate…

Ha fatto spendere al Real Madrid 30 milioni: è chiaro che deve giustificare l’investimento inserendolo, anche se finora il suo apporto è stato deludente. In ogni caso, la sconfitta in Germania ha avuto un effetto negativo.

Cioè?

Ha messo in discussione Mourinho agli occhi dell’opinione pubblica, ma anche all’interno dello spogliatoio stesso. Anche le sostituzioni hanno fatto discutere, tipo quando è stato tolto Ozil, al di là di chi è entrato. Comunque, la situazione di spogliatoio non è serena.

 

Perchè?

Mourinho, ancora una volta, ha preteso che la squadra entrasse nella comunicazione, attaccando gli arbitri. I giocatori, anche dopo la recente partita contro il Valencia, si sono rifiutati di farlo; e lui, per ritorsione è andato in silenzio stampa, e non ha parlato più da allora, se non quando è stato obbligato dall’UEFA.

 

E’ per questo che i giocatori del Real appaiono spesso troppo nervosi?

Diciamo che in questo momento non c’è tranquillità dentro lo spogliatoio, c’è tensione tra il tecnico e buona parte della squadra.

 

A livello tattico: visti i precedenti, come potrebbe impostare la gara Mourinho? 

Tutte le volte che ha messo in campo una squadra più difensiva, contro il Barcellona non è mai andata bene, tranne che nella finale dell’ultima Copa Del Rey. Anche sentendo quanto ha dichiarato Karanka (il vice di Mourinho, ndr), ho l’impressione che stavolta andrà con un assetto più offensivo.

 

A livello di singoli, c’è la sfida nella sfida. Come arrivano al big match Messi e Cristiano Ronaldo?

Entrambi sono delusi. Cristiano Ronaldo ha fatto una brutta partita, è stato anche preso in giro dalla stampa tedesca.

 

E Messi?

Non ha fatto una gran partita, anzi, confermando la sua “allergia” al Chelsea, cui in 7 partite non ha mai segnato. Entrambi comunque hanno un duello personale in ballo, per il titolo di Pichichi della Liga ma non solo.

 

Chi potrebbero essere le spalle? Mourinho ha schierato Benzema in Champions, potrebbe essere la volta di Higuain?

Nelle partite importanti, Mourinho sembra preferire Benzema. In questo caso va fatta anche una valutazione sulla freschezza atletica: può anche darsi che li alterni.

 

Il Real può essere ancora succube di una sorta di “complesso Barcellona”? Riusciranno a scrollarselo di dosso?

Posto che le partite sono sempre imprevedibili, certamente alcune statistiche sono impressionanti, ed hanno un loro peso psicologico sulla squadra. Tutti i giocatori del Real hanno provato sulla pelle questo senso di frustrazione, e sicuramente un pò pesa. Però questa partita ha una “rete” di protezione.

 

In che senso?

Il Real ha 4 punti di vantaggio: se perde resta in vantaggio. Perciò non è un dentro o fuori, per il Real. Anzi, lo diventa di più per il Barcellona: una sconfitta sarebbe una resa definitiva, ma anche con un pareggio diventerebbe difficile recuperare.

 

Se dovesse sbilanciarsi in un pronostico?

Non lo farei, perchè ci sono troppi fattori imprevedibili.

 

Ad esempio?

Ci sono giocatori in campo la cui aggressività può anche causare un’espulsione, come ben sappiamo. Certo, il modo in cui Mourinho prepara queste partite dà sempre una gran carica ai suoi, ma anche eccessiva pressione.

 

Ma lei crede che questa sarà l’ultima stagione di Mourinho a Madrid?

Con i dirigenti del Real Madrid, Mourinho ha già discusso del futuro: ha preparato già il calendario delle amichevoli, ha anche cominciato a parlare di mercato. Quindi in teoria ci sono i presupposti perchè resti. Poi però bisogna vedere cosa succede.

 

In che senso?

Ha questa idea che i media di Madrid ce l’hanno con lui, che non lo seguano. E si è fatto anche un’altra idea.

 

Quale?

Che una parte dello spogliatoio gli è ostile, o comunque non è così leale come lui vorrebbe. D’altro canto non ci sono ancora offerte chiare da altre squadre.

 

Chi potrebbe farsi avanti per Mourinho?

Il Manchester City può benissimo mandare via Mancini, però non c’è ancora un orientamento chiaro espresso dalla dirigenza in questo. Diciamo che non ci sono ancora delle bocce ferme per cui lo stesso Mourinho possa valutare se gli convenga restare o andare. Ma attenzione anche a Guardiola.

 

Perchè?

Non è così scontato che rimanga. Ma non perchè ci siano altre offerte che lo allettano, ma perchè lui deve fare i conti con le proprie motivazioni, non solo psicologiche ma anche fisiche.

 

Cioè?

Tanti anni su una panchina così, ad alto livello, possono snervare, logorare una persona: potrebbe anche decidere di staccare la spina. In questo caso comunque non c’entrano altre offerte: se deciderà di smettere vuol dire che resterà fermo un anno.

 

(Carlo Necchi)