Pazzesco epilogo al Santiago Bernabeu: il Bayern Monaco va in finale, la giocherà in casa contro il Chelsea, quando tutti si sarebbero aspettati il Clasico Barcellona-Real Madrid. Invece, ecco le due outsider, che saranno decimate dalle squalifiche ma meritano in pieno: il Bayern Monaco è venuto a Madrid a giocarsela, è andato sotto di due gol e quando poi si è trattato di dover rimontare l’ha fatto subito, senza mai concedere un’occasione facile agli uomini di Mourinho e ribattendo colpo su colpo alle Merengues; anzi, ai punti avrebbero già meritato di più, ancor prima di essere più freddi dal dischetto. Il 13 maggio allora, all’Allianz Arena, sarà Chelsea-Bayern Monaco.
Il Bayern Monaco parte a spron battuto, e non dovrebbe essere così visto che può difendere il primo gol. La prima occasione però è del Real Madrid: Di Maria sfonda ed entra in area da destra, Khedira ci prova ma il suo tiro è fiacco. Passano due minuti, e il Real Madrid ha un calcio di rigore a favore: lancio lungo da sinistra, Di Maria si coordina e tira al volo, Alaba nell’andare giù per l’opposizione ci mette un braccio malandrino: rigore che ci può stare, e giallo pesante per il laterale austriaco che salterà l’eventuale finale. Ronaldo va sul dischetto, e spiazza Neuer per l’1-0. Il Bayern, che sarebbe eliminato, si rivolta in avanti, sfonda dappertutto e un minuto dopo Robben si mangia un gol grande così, sparando alto da un centimetro un pallone messo in mezzo da uno strepitoso Alaba che in progressione si beve mezzo Real. A quel punto le Merengues prendono paura, e su un rovesciamento di fronte trovano il 2-0 che potrebbe chiudere la partita e il discorso finale: Benzema gioca un pallone sulla trequarti, il rimpallo finisce sui piedi di Ozil che serve Ronaldo, liberissimo al centro della difesa larga dei tedeschi. Piatto destro impossibile da sbagliare e finale che sembra in ghiaccio. Non è così: i bavaresi si riversano nuovamente nella metacampo avversaria, spingono come forsennati ed è il 27′ quando Kroos viene liberato a destra. Cross immediato, Gomez va sul pallone ma viene piallato al suolo da Pepe, che si prende il giallo e causa il rigore. Robben, che ha sbagliato un penalty decisivo a Dortmund non più tardi di 15 giorni fa, si fa perdonare e batte Casillas, che pure aveva intuito e quasi ci arrivava. E non finisce qui: Benzema ha un’occasionissima al 31′ ma manda fuori con un bellissimo destro a giro, poi al 34′ Casillas para un tiro di Gomez che si era liberato in area. Proprio allo scadere Robben – tuffandosi, per la verità – si guadagna una punizione al limite, la calcia lui ma Casillas respinge. Poi Kassai fischia: 15 minuti di pausa e si ricomincia, la partita è uno spettacolo e non si tratta che rituffarsi nel secondo tempo per vedere come andrà a finire.
Nel secondo tempo le cose cambiano poco: il Bayern cerca di fare la partita perchè sa che segnando un gol costringerebbe il Real a farne due. Già al 51′ Gomez ha la palla buona sulla testa, ma non riesce a darle forza e la manda a lato. Il Real Madrid risponde con Benzema, che sfonda a destra e da posizione impossibile manda in porta, ma Neuer si distende e la devia fuori. Poi succede davvero poco: i ritmi si mantengono alti, ma di occasioni se ne vedono pochine. Mourinho e Heynckes non fanno cambi, prevedendo i supplementari: il primo a entrare è Kakà, al 75′, per un abulico e irriconoscibile Di Maria. Poi, all’86’ minuto, il Bayern ha la palla della finale: Alaba, impressionante per corsa e dedizione, serve Robben che entra in area da sinistra, il suggerimento per Mario Gomez è perfetto ma l’attaccante decide di portarsi la palla sul destro invece di tirare di prima intenzione con tutto lo spazio del mondo, e così Sergio Ramos può rinvenire e chiudere. Il brivido finale è Real Madrid: Ronaldo parte e mette al centro, palla messa fuori, ancora il portoghese che però tira stancamente facendosi fermare da Neuer. Si va ai supplementari: altri trenta minuti di tensione.
Primo tempo in cui non succede niente: entra Muller per Ribery, ma non combina niente sulla destra. Da annotare solo le ammonizioni di Luiz Gustavo e Badstuber, anche loro diffidati al pari di Alaba. Il secondo tempo si apre invece con il cambio di Mourinho: Higuain rileva Benzema, stanchissimo. Il Real in questi trenta minuti si fa preferire, ha un altro piglio, ma non sfonda, nemmeno quando Granero rileva Mesut Ozil. A un certo punto il Bayern Monaco prova a venire fuori, con qualche azione isolata, ma Robben non ne ha più e Muller non è decisamente in serata. Al 116′ Granero va giù pressato da Neuer in uscita: giallo, giustissimo, per simulazione al Pirata. L’ultimo brivido al 117′: Gomez in area per Kroos che non stoppa, Robben viene anticipato e Marcelo scatta e serve Higuain, che scatta solo verso Neuer ma viene colto in offside. Quando Boateng resta a terra per crampi si capisce che le due squadre non ne hanno più: si decide tutto ai calci di rigori.
Si parte con Alaba: il laterale austriaco non sbaglia. Lo fa invece Cristiano Ronaldo: il giocatore più atteso incrocia, ma Neuer apre la manona e ci arriva. Gol anche per Mario Gomez, mentre Kakà, l’altro gioiello strapagato nel 2009, si fa parare la conclusione identica a quella del portoghese. Sembra già chiusa, ma poi accade l’impensabile: sia Kroos (brutto tiro alla sinistra di Casillas) che Lahm (bravissimo il portiere a non andare giù e alzare una mano) falliscono i loro tentativi, mentre Xabi Alonso, in mezzo a loro due, spiazza freddamente Neuer. Si riapre tutto, ma Sergio Ramos manda al terzo anello il quarto rigore del Real Madrid. Bastian Schweinsteiger ha il match point per ammutolire il Santiago Bernabeu: non lo spreca. Il Bayern Monaco esplode di gioia: dopo 11 anni torna a giocarsi la finale. Stavolta, a casa sua.
Marcatori: 6′ rig. Ronaldo (R), 14′ Ronaldo (R), 27′ rig. Robben (B)
Sequenza rigori: Alaba (B) gol; Ronaldo (R) parato; Mario Gomez (B) gol; Kakà (R) parato; Kroos (B) parato; Xabi Alonso (R) gol; Lahm (B) parato; Sergio Ramos (R) alto; Schweinsteiger (B) gol
Casillas; Arbeloa, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Xabi Alonso, Khedira; Di Maria (75′ Kakà), Ozil (111′ Granero), Ronaldo; Benzema (105′ Higuain). All. Mourinho
Neuer; Lahm, J. Boateng, Badstuber, Alaba; Luiz Gustavo, Schweinsteiger; Robben, Kroos, Ribéry (95′ Muller); Mario Gomez
Arbitro: Kassai (Ungheria)
Ammoniti: Pepe, Arbeloa, Granero; Alaba, Robben, Luiz Gustavo, Badstuber
Se il Real Madrid non va in finale, la colpa non è sua. Salva in partita su Robben, poi ai rigori compie un miracolo su Lahm e intuisce il tiro di Kroos: tutto inutile.
Bravo nel contenimento di uno spento Ribéry, ma in fase di spinta non aiuta Di Maria, che infatti non brilla.
Partita enorme: dimostra che se si deve limitare a difendere è un signor giocatore. Chiude tutto, fa vedere le streghe a Mario Gomez, meriterebbe la finale. Non la giocherà.
Partita da 7, perchè è impeccabile in marcatura su chiunque gli passi davanti. Il rigore, però, è pietoso e arriva proprio quando con un gol avrebbe messo pressione al Bayern Monaco.
Contiene benissimo Robben, che non incide come potrebbe, e spinge a ripetizione sulla sua fascia di competenza. Forse, se avesse giocato anche all’andata…
Aveva già brillato nel Clasico: si ripete qui, sempre presente in cabina di regia e nel recuperare miriadi di palloni. E’ l’unico a segnare il rigore, peraltro.
Anche lui enorme in mezzo al campo, un po’ troppo impreciso nei lanci.
Non la sua partita. Vero che Arbeloa non lo aiuta, ma uno con la sua classe dovrebbe fare ben altro. Non a caso, è il primo a uscire.
( non incide. E nella lotteria dei rigori si fa ipnotizzare da Neuer)
Bravo nel pescare l’assist per Ronaldo sul 2-0, poi scompare un po’ dalla partita: accelera e ci prova, ma non ha mai il guizzo.
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La doppietta la fa: non gol impossibili, ma aveva mandato il Real a Monaco. Poi però è un po’ uscito dalla gara, e sul più bello ha tradito, facendosi parare il rigore. Cosa che gli era già capitata a Mosca, 4 anni fa.
Un paio di guizzi interessanti in cui impegna Neuer, un destro alto non di molto; per il resto non incide più di tanto, anche se ci mette fisico e dedizione come sempre
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è l’eroe della serata. In partita prende due gol inevitabili e ferma bene le – poche – conclusioni che gli arrivano; ai rigori si traveste da Bat-Man e ferma Ronaldo e Kakà. Ecco perchè è arrivato al Bayern.
Era da comprare quando era allo Stoccarda. Spinge come un forsennato, difende, non molla mai. Non tira bene il rigore, mezzo voto in meno ma una prova gigantesca.
Giganteggia su Benzema, su Ozil, su Ronaldo, su tutti. Sembrava in calo al Manchester City, è rinato in Baviera. Fondamentale.
Non giocherà la finale per uno stupido giallo durante i supplementari. Peccato: stasera è stato ordinato e compatto.
Dopo 6 minuti causa rigore e si prende il giallo che lo esclude dalla finale. Chiunque crollerebbe, non lui: un minuto dopo mette su Robben il pallone del possibile pareggio, poi continua a correre come se fosse invasato. Scommessa stravinta da Heynckes.
Se gioca lui, e non Muller, un motivo ci sarà. Bravissimo in interdizione contro un mostro sacro come Xabi Alonso, e non fa mai partire Ozil. Ammonito: è il terzo squalificato nel Bayern Monaco.
Era partito piano, non al meglio. Si è ripreso strada facendo, tornando quasi il giocatore inesauribile di sempre. E’ lui a spingere il Bayern oltre la soglia della semifinale, e a portarlo all’Allianz, che è poi casa.
Pronti via, e si divora un gol da un centimetro. Tornano i fantasmi di Dortmund, ma sul rigore è freddo, anche se Casillas quasi glielo prende. Peccato che non salti mai Marcelo, ma aver messo la palla in porta al 24′ è stato il primo passo verso la finale.
Sempre molto utile come raccordo tra Mario Gomez e il centrocampo, cala alla distanza ma garantisce un moto perpetuo e più di una volta innesca gli esterni, che non approfittano.
è in modalità off. Ci prova, si cerca gli spazi al centro, ma quando ha la palla buona esita e Sergio Ramos lo mura. E’ l’unico cambio di Heynckes.
( il suo ingresso non cambia le cose. Aveva poco tempo, e si piazza largo a destra, non propriamente il suo ruolo)
Le uniche cose buone della sua partita sono il rigore che si procura, e quello che segna durante la lotteria finale. Per il resto si divora almeno due gol facili facili e sembra sempre un po’ fuori giri. Encomabile nel finale con un paio di recuperi in mediana.
(Claudio Franceschini)