Il Pescara di Zdenek Zeman, con il suo gioco spumeggiante e i suoi tanti talenti, è a sole 6 reti da un record particolare, certo difficile da battere o da eguagliare, ma che comunque si può ben definire storico. La squadra abruzzese (89 gol in questa stagione) cercherà di superare nell’incontro casalingo contro la Nocerina questo record per tornei a 22 squadre che appartiene alla Spal fin dal campionato 1949-1950. Una macchina da gol la formazione biancoazzurra, con il suo attacco straordinario, con giocatori come Insigne, Immobile, Sansovini; un gioco scintillante e divertente, come è normale nelle squadre costruite da Zeman, che porta le sue squadre a fare sempre spettacolo. Ma per parlare di questo record che sta ancora resistendo nel tempo, abbiamo sentito proprio un giocatore di quella Spal del 1949-1950 che con i suoi gol contribuì a questo primato della squadra ferrarese. Lui è Alberto Fontanesi, una carriera importante con anche tre presenze in Nazionale. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Nel 1949-1950 la sua Spal fece il record di gol in serie B, ora il Pescara è a sole 6 reti da questo record. Sta seguendo il campionato degli abruzzesi?
Sto seguendo il campionato del Pescara, mi sembra molto bello e appassionante, ma se devo essere sincero non sapevo neanche che la Spal avesse questo record. So solo che riuscii a fare molti gol in quegli anni con la squadra ferrarese.
Com’era il calcio a quei tempi?
In campo ci si picchiava meno, era un calcio non così cattivo. E poi fuori dal campo di gioco non c’era tutto questo stress, si viveva questo sport in maniera molto più semplice. Era un calcio veramente lontano da tutto quello che è diventato oggi.
Voi venivate dalla tragedia del Grande Torino: cos’era quella squadra per il calcio e per l’Italia in generale?
Era una squadra fantastica, invincibile, la cui perdita lasciò un vuoto incolmabile.
Ci può parlare della sua carriera?
Ho fatto una buona carriera, giocando nella Spal di Mazza, un grande personaggio che ha permesso alla squadra ferrarese di stare tanto tempo in serie A. E poi sono stato nella Lazio, nel Verona e nell’Udinese. Sono stato alle Olimpiadi di Helsinki del 1952, e parteciparvi è stata una soddisfazione davvero importante.
Che tipo di attaccante era?
Col tempo ero diventato un’ala sinistra, mi ero specializzato in quel ruolo di attaccante.
Ha fatto cose importanti anche in serie A con la Spal…
Sì, ho segnato diversi gol nella Spal anche in serie A. D’altronde era il mio dovere di attaccante realizzare tante reti.
E ha giocato anche tre partite in Nazionale…
E’ stato bello indossare la maglia azzurra, anche questa è una cosa che mi ha dato una grande soddisfazione.
Ha nostalgia della sua carriera di calciatore, conserva ancora i suoi trofei?
No, conservo solo le medaglie, solo quelle come ricordo della mia carriera di calciatore.
Le piace il calcio attuale?
Ripeto, è troppo cattivo in campo e poi è un calcio che anche fuori dal recinto di gioco è soggetto a troppi stress, troppe tensioni. Un calcio certamente diverso dai miei tempi.
Quale squadra e quale giocatore le piacciono attualmente?
Sono stato fin da piccolo tifoso dell’Ambrosiana Inter, e ancora adesso tifo per l’Inter, oltre che per la Spal. Certo, la squadra ferrarese non compete più per traguardi importanti come un tempo. Come giocatore Messi è veramente un fuoriclasse, un calciatore di livelli eccezionali.
(Franco Vittadini)