Il calcioscommesse sta sconvolgendo l’Italia. Non è ancora iniziato il processo, e già si parla di azioni che cambieranno il volto di un mondo, quello del pallone, che si sta rivelando molto diverso da come siamo abituati a vederlo in televisione. Oggi è scattata una nuova ondata di arresti che ha colpito nomi decisamente in vista: Stefano Mauri e Omar Milanetto sono finiti dietro le sbarre, e sono stati indagati, con tanto di perquisizione, Antonio Conte, allenatore della Juventus, e Domenico Criscito. Il laterale del Genoa, addirittura, è stato costretto a rinunciare alla convocazione di Prandelli per gli Europei, e ha lasciato decisamente sconvolto il ritiro della Nazionale a Coverciano. Stessa sorte potrebbe toccare a Bonucci, secondo alcune fonti anche lui coinvolto e indagato, anche se per ora al calciatore non è stato comunicato nulla e quindi il Commissario Tecnico l’ha confermato nel gruppo. Insomma: dopo il 2006, si torna a parlare di sistema calcio italiano “malato”, “marcio”, “annacquato”. Accadde anche negli Ottanta, quelli storici del Milan retrocesso in serie B, di Paolo Rossi squalificato, di nomi come Manfredonia e Franco Colomba indagati. Fu coinvolto anche Riccardo Sogliano, all’epoca Direttore Sportivo del Bologna, padre di Sean che ha ricoperto lo stesso ruolo a Varese e Palermo, e in precedenza aveva giocato in serie A con il Perugia. Sogliano all’epoca fu sì indagato, ma poi totalmente assolto: “Io ne uscii pulito”, ci tiene oggi a precisare, in esclusiva per Ilsussidiario.net. Lo abbiamo contattato per farci dire cosa sia cambiato rispetto ai suoi tempi, se ci siano delle differenze, oppure se sia tutto come prima: “Succedeva 30 anni fa, e anche adesso: ci sono dei ragazzi, forse mal consigliati, che si lasciano convincere a commettere azioni non legali. Chi sbaglia, naturalmente, paga le conseguenze. Sono cose già viste”. Lo dice con una punta di rammarico, anche se lui con il calcio ha smesso da tempo: “Da vent’anni, in questo mondo va avanti mio figlio. Lui fa questo lavoro ormai, io certamente leggo i giornali e guardo la televisione, e mi dispiace sapere che il calcio italiano va sempre peggio”. E’ confortante, tuttavia, sapere che il figlio sia riuscito a fare strada in questo mondo, che il mestiere e la passione del padre si siano tramandati anche a Sean:



“Ma io non gli ho trasmesso nulla”, dice Sogliano senior. “Mio figlio è nato così, è cresciuto e ha giocato a calcio, in serie A e in serie B. Adesso fa questa attività, e io mi auguro che la faccia sempre in modo leale, e che non ci siano problemi come quelli che si stanno verificando adesso. E’ questo l’augurio che, da padre, gli faccio”.



 

(Claudio Franceschini)

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