Un altro episodio spiacevole ha coinvolto Adem Ljajic. Il calciatore della Fiorentina, già protagonista dell’incresciosa rissa con Delio Rossi durante la gara contro il Novara, ha avuto guai anche con la sua nazionale, la Serbia. L’amichevole contro la Spagna (persa 5-0) rappresentava l’esordio di Sinisa Mihajlovic sulla panchina, e i due si conoscono bene per aver condiviso, sia pure per pochi mesi, l’esperienza di Firenze. All’inizio della partita, Ljajic non ha cantato l’inno nazionale; Mihajlovic si è infuriato, e lo ha cacciato dalla selezione dopo essersi accertato che il trequartista non avesse intenzione, nemmeno in futuro, di cantare. Vanno qui spiegate un paio di cose: la Serbia è un Paese fortemente nazionalista, e Mihajlovic, in tal senso, ha richiesto, nel suo personale “codice etico”, che tutti i calciatori onorassero l’inno. Ljajic, però, fa parte della minoranza musulmana del Paese, pertanto evidentemente non sente tale canzone come sua (a questo punto però ci chiediamo perchè abbia accettato la convocazione in Nazionale). Sembra di rivedere alcune scelte di Prandelli in nome del suo codice, quelle che hanno escluso De Rossi e Osvaldo per peccati veniali, che evidentemente però sono atteggiamenti che nn fanno bene a un gruppo che sta insieme poche volte l’anno e in quelle poche volte deve essere in grado di cementare l’unità (specialmente se c’è di mezzo una competizione importante, cosa che non riguarda la Serbia comunque, visto che è stata eliminata da Euro 2012 nel girone di qualificazione, lo stesso dell’Italia). Sappiamo che Mihajlovic è un uomo, prima che allenatore, fermo e deciso, che raramente torna indietro sulle proprie decisioni. Dopo l’esclusione di Ljajic, comunque, Sinisa ci ha tenuto a precisare che le porte della nazionale serba non sono chiuse per sempre al giocatore della Fiorentina; a patto, ovviamente, che torni sui suoi passi e dimostri di voler cantare l’inno nazionale. Chi pensa che Mihajlovic abbia fatto una tragedia di un problema di poco conto dovrebbe forse ricordarsi tutte le polemiche che anche qui sono venute fuori. Insomma, evidentemente quello dell’inno nazionale non cantato è un nervo scoperto per molti. Intanto, il futuro di Ljajic è sempre più nebuloso:
Due vicende che lo hanno visto protagonista negativo in poche settimane non posono che avere un’influenza sulla carriera. A Firenze il serbo è stato messo fuori rosa dopo la rissa con Delio Rossi e ancora non si sa se il prossimo anno sarà reintegrato tra i viola (la scelta spetterà probabilmente al nuovo allenatore) o se invece dovrà trovarsi un’altra squadra. Certo, questo episodio fa capire che il carattere del ragazzo non deve essere facilissimo, senza scendere nel particolare o entrare nel merito di una scelta comunque personale. Peccato abbia trovato due persone che, sbagliando nei modi o meno, gli hanno risposto per le rime.