La Pro Vercelli è tornata in serie B dopo 64 anni, vincendo a Modena contro il Carpi per 3-1 nel ritorno della finale dei playoff della Prima Divisione di Lega Pro, girone A. All’andata il risultato era stato di 0-0. Una squadra dunque che da decenni era ormai uscita dal grande calcio, ma che aveva conquistato ben sette scudetti tra il 1908 e il 1922, dunque un club leggendario del calcio italiano, che ha contraddistinto l’epoca del football italiano del primo novecento, con altre squadre piemontesi come Casale, Novese, Novara e Alessandria. Ora ecco di nuovo la Pro Vercelli nel campionato cadetto: per parlare di questa promozione in serie B abbiamo sentito Domenico Marocchino, ex giocatore di grande valore, ora commentatore tv, soprattutto nativo di Vercelli e tifoso illustro della Pro Vercelli. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.



Pro Vercelli in serie B, come commenta questo grande ritorno?

Una bella soddisfazione. Era da 64 anni che la Pro Vercelli mancava dalla serie B. Un risultato importante, soprattutto se pensiamo che due anni fa questa squadra era sull’orlo del fallimento.

Quali meriti ha la società in tutto questo?

Direi tanti, in primis presidente e direttore sportivo. Ma ricordiamo anche i tifosi, veramente fantastici, che sono sempre stati vicini alla squadra.



Se l’aspettava questa promozione?

All’inizio no, poi ho cominciato a crederci durante il corso del campionato e ho pensato che la Pro  Vercelli si potesse giocare la promozione in serie B nei playoff. Così è stato.
E adesso cosa succederà?

Bisognerà ristrutturare lo stadio “Silvio Piola” e adeguarlo alla categoria, di modo che la Pro Vercelli possa giocarci anche nel campionato cadetto, e poi cercare di fare un buon campionato.
Come è stato vissuto a Vercelli questo avvenimento?

Grandi festeggiamenti, i giocatori sono stati accolti dai tifosi in maniera trionfale. Un grande successo da parte di una città che ha una grande tradizione sportiva in discipline come l’hockey su pista, la scherma, la ginnastica. 



Le squadre storiche piemontesi stanno tornando a essere competitive?

E’ stato un anno molto buono, oltre alla Juventus che ha vinto lo scudetto, c’è stata la promozione del Torino. Negli scorsi anni il Novara è diventato protagonista con due promozioni. Ora c’è la Pro Vercelli. Due squadre come Pro Vercelli e Novara in serie B sono un buon segno, giocheranno tutte e due in uno stadio intitolato a Silvio Piola, e sarà un derby molto sentito, il derby del riso. 

Piemonte di nuovo capitale del calcio?

Il calcio piemontese sembra essersi risvegliato dal letargo in cui si trovava, è tornato protagonista con la Juventus, il Torino, il Novara e la Pro Vercelli. Sembra di essere tornati indietro di un secolo, con i 7 scudetti tra il 1908 e il 1922 della Pro Vercelli e la presenza di altre squadre importanti come il Novara, l’Alessandria, il Casale, la Novese.
La Pro Vercelli può pensare alla serie A?

No, andiamoci piano, è una squadra fatta di ragazzi: la serie A è un obiettivo troppo difficile da conquistare. Anche rispetto al Novara, la Pro Vercelli è un club meno organizzato, che non ha la struttura di quel club, e la città è più piccola rispetto alla stessa Novara. Godiamoci questo traguardo e viviamo la serie B, sperando in un buon campionato di questo club leggendario.

 

(Franco Vittadini)