Partita pazzesca a Leopoli: il Portogallo batte 3-2 la Danimarca, ma fino a due minuti dalla fine era virtualmente fuori dagli Europei, dopo che aveva condotto di due gol nel primo tempo. Decide Varela, entrato da pochi minuti: sopperisce alle mancanze di un Ronaldo imbarazzante per i due gol sbagliati (uno da cineteca del brivido) e mette in ginocchio una Danimarca galvanizzata dalla doppietta di Nicklas Bendtner, uno che contro Ronaldo si è giocato campionati e coppe in Inghilterra e che si stava prendendo una grande rivincita. Si decide tutto all’ultima gara: stasera Olanda-Germania ci dirà di più.
Si parte con i 22 giocatori in campo che sono gli stessi che hanno affrontato le prime partite del girone: c’è anche Helder Postiga, che ancora stamattina era in forte dubbio vista la sua abulia contro la Germania. A partire meglio è la Danimarca: gli scandinavi collezionano una serie di calci d’angolo da cui però non viene fuori nulla di concreto. Poi, 16′, Zimling si arrende a un dolore che lo perseguita dai primissimi minuti e deve lasciare il posto a Jakob Poulsen, che va ad affiancare Kvist davanti alla difesa. Il Portogallo con il passare dei minuti prende campo, si fa vedere davanti con un mobilissimo Moutinho e un sempre scattante Nani, ma anche i lusitani peccano di scarso peso offensivo. La prima occasione ce l’ha Ronaldo, su un rimpallo fortunato: ma CR7 invece di avanzare a dovere scarica un destro mollissimo che finisce fuori di molto. Ancora Ronaldo su punizione: alto, poi una deviazione della barriera mette il pallone sopra la traversa. Il Portogallo però continua a premere, finchè passa al 24′: calcio d’angolo da sinistra, parabola perfetta di Joao Moutinho, Pepe si inserisce sul primo palo (se lo perde Simon Poulsen) e batte Andersen. Sbloccato il match, i lusitani volano sulle ali dell’entusiasmo, e raddoppiano al 36′: stavolta gol di Helder Postiga che infila il piattone sotto la traversa su ottimo spunto rasoterra di Nani da destra. Sembra fatta, ma la Danimarca è squadra che non molla mai e, nonostante un Eriksen impalpabile, accorcia cinque minuti più tardi: Jakob Poulsen pesca il taglio a sinistra di Krohn-Dehli, la difesa del Portogallo sale malissimo e allora è un gioco da ragazzi il colpo di testa per Bendtner che a porta spalancata fa 1-2. Il Portogallo rischia il terzo gol su uscita spudorata di Andersen, ma Kjaer è eroico su Ronaldo che non trova più il pallone. Si va al riposo con il Portogallo avanti ma in affanno, perchè sa che se dovesse finire pari sarebbe di fatto fuori da Euro 2012.
La ripresa inizia senza cambi e con Ronaldo che sembra più in palla. Al 50′ il bomber del Real parte da solo a sinistra, si presenta davanti ad Andersen ma tira debolmente alla sua sinistra, favorendo l’intervento del portiere danese. Poi è la volta della Danimarca, che perde anche Rommedahl per infortunio: Kvist da buona posizione tira ma la palla è a lato. Ancora scandinavi: Bendtner ha la palla buona in area, ma manda fuori. Così ancora il Portogallo ha praterie per chiuderla, perchè la Danimarca piazza il forcing per pareggiare e inevitabilmente si scopre: Ronaldo, sempre lui, al 78′ si presenta solo davanti ad Andersen, però stavolta da un centimetro: il portoghese però si sbilancia e invece di saltare il portiere prova a metterla all’angolino. Errore madornale e palla fuori. Siccome il calcio è una legge non scritta e in quanto tale si diverte molto, due minuti più tardi Bendtner ammutolisce i lusitani tutti schiacciando di testa, indisturbato, il gol del pareggio su cross di Jakobsen, che escluderebbe il Portogallo dagli Europei e di fatto qualificherebbe la Danimarca. Paulo Bento capisce che la partita si mette male e inserisce Varela per uno spentissimo Meireles. Passano 3 minuti, solo 3: cross da sinistra, Ronaldo liscia anche questa ma dietro di lui Varela controlla, aggiusta la mira ed esplode il destro che si infila alla sinistra di Andersen. E’ il 3-2: il Portogallo esplode di gioia, la Danimarca piange: entrambe sono a 3 punti e c’è ancora tutto in gioco, le prossime gare saranno decisive.
Marcatori: 24′ Pepe (P), 36′ Postiga (P), 41′ Bendtner (D), 80′ Bendtner (D), 87′ Varela (P)
Andersen; Jakobsen, Kjaer, Agger, S. Poulsen; Kvist, Zimling (16′ J. Poulsen); Rommedahl (60′ Mikkelsen), Eriksen, Krohn-Dehli (90′ Schone); Bendtner. All. Morten Olsen
Rui Patricio; Joao Pereira, Pepe, Bruno Alves, Fabio Coentrao; Raul Meireles (84′ Varela), Miguel Veloso, Joao Moutinho; Nani (89′ Rolando), Helder Postiga (64′ Nelson Oliveira), Cristiano Ronaldo. All. Paulo Bento
Arbitro: Thomson (Scozia)
Ammoniti: Raul Meireles (P), J. Poulsen (D), Jakobsen (D), Cristiano Ronaldo (P)
PAGELLE
DANIMARCA
ANDERSEN 6.5: deve avere dei poteri magici: per due volte ipnotizza Cristiano Ronaldo, mica roba da tutti. Sul gol di Varela non si aspetta il tiro così secco.
JAKOBSEN 7: bravissimo, soprattutto perchè da quando esce Rommedahl si fa tutta la fascia. Suo l’assist per il 2-2.
KJAER 6.5: l’aria della Nazionale gli fa bene: sbaglia pochissimo, ma la distrazione sul gol di Postiga è fatale e vale lo 0-2.
AGGER 6.5: come il suo compagno di reparto, attento in difesa e bravo a impostare. Nel finale attaccante aggiunto, ma non basta.
S. POULSEN 6: era già piaciuto contro l’Olanda, si ripete, anche se ogni tanto perde il senso dell’orientamento e si fa infilare.
KVIST 6: si perde un po’ nella marea di centrocampo, annaspa nel provare ad aggiungere qualità.
ZIMLING sv: si arrende dopo un quarto d’ora.
(16′ J. POULSEN 6.5: entra a freddo ma con grinta, ci mette tutto quello che ha)
ROMMEDAHL 6: bene, davvero bene a destra finchè dura. Si accascia infortunato al 60′: rischia di aver chiuso il suo Europeo.
ERIKSEN 5: lui invece male. E’ un talento, si rifarà: oggi non l’ha mai vista, almeno si è sacrificato in copertura.
KROHN-DEHLI 5.5: ancora nel vivo dell’azione, stavolta con un assist, ma poi cala alla distanza fino alla sostituzione finale.
(90′ SCHONE sv)
BENDTNER 7.5: fa a sportellate con Pepe e Bruno Alves, segna due gol che potevano significare tantissimo. Non è mai davvero esploso, ed è un peccato.
PORTOGALLO
RUI PATRICIO 6: incolpevole su entrambi i gol, abbandonato dalla difesa. Poi inoperoso, un po’ tremante nelle uscite.
JOAO PEREIRA 6.5: è piaciuto per la spinta che ha garantito per 90 minuti, e perchè a Krohn-Dehli l’ha fatta vedere poco. Distratto sul 2-1 di Bendtner.
PEPE 6: il gol, e la sollta prova tutta grinta su Bendtner. Ma per due volte si perde Bendtner, e paga dazio.
BRUNO ALVES 6: timido. Si perde anche lui sul primo gol della Danimarca, poi soffre sempre un po’.
FABIO COENTRAO 6.5: ai Mondiali 2010 aveva impressionato, al Real non troppo. Quando gioca le grandi partite si trasforma: spinge e copre tutto, suo il cross che poi Varela trasforma.
RAUL MEIRELES 5: si perde in troppi leziosismi a centrocampo, è impreciso al tiro, è nervoso. Viene sostituito e, ironia della sorte, la sua uscita è decisiva.
(84′ VARELA 8: Paulo Bento lo butta dentro quasi per disperazione. Dopo tre minuti prende e fa quello che non ha fatto Ronaldo in tutta la partita: spacca la porta senza ragionare e fa impazzire una Nazione)
MIGUEL VELOSO 5.5: anche lui si perde nell’arte dimenticata del palleggio fine a se stesso quando dovrebbe randellare senza pretese. Ma almeno non affonda.
JOAO MOUTINHO 6: gara di corsa e sacrificio, fa quello che non fanno i compagni di reparto, ovvero sudare. Alla distanza, naturalmente, cala.
NANI 6.5: accelera che è un piacere, sempre e comunque: non finisce mai la benzina. Bellissimo l’assist per Helder Postiga.
(89′ ROLANDO sv)
HELDER POSTIGA 6: segna, ed è già una notizia. Poi, poco altro: duelli fisici con Kjaer e Agger che non gli lasciano un centimetro. Sostituito.
(64′ NELSON OLIVEIRA 6: cresce bene, davvero. Non lascia troppo il segno, ma intanto mostra voglia, qualità e una certa dose di personalità. Meglio di altri, per intenderci)
CRISTIANO RONALDO 4: se ti chiami Cristiano Ronaldo, ti autoproclami il più forte, segni 50 gol al campionato e giri con Irina Shayk, due gol così non li puoi sbagliare. In realtà non li puoi sbagliare nemmeno se ti chiami Margheritoni o Crisantemi: capirete l’aggravante.
(Claudio Franceschini)