La Francia batte l’Ucraina 2-0 nella seconda giornata del gruppo D, e la scavalca in classifica. Vittoria tutto sommato meritata: i Bleus hanno condotto la partita sempre all’attacco, dimostrando di avere imparato la lezione dell’esordio e risultando molto più decisi nel voler vincere. Un applauso enorme all’Ucraina, che anche dopo il doppio svantaggio (maturato in tre minuti) non ha mai rinunciato a giocare a viso aperto, cercando di ripartire in modo veloce e dando sempre fastidio. La Francia però ha controllato bene, e dopo aver tremato nel primo tempo si è presa i tre punti e la possibilità di poter guardare solo in casa propria per quanto riguarda il discorso qualificazione. Che resta apertissimo anche per i padroni di casa, che nell’ultima gara si giocheranno tutto.
Il primo tempo si gioca in due tronconi: dopo 4 minuti di clamoroso nubifragio, l’arbitro olandese Kuipers è costretto a rimandare tutti negli spogliatoi, in attesa di cielo e condizioni climatiche migliori. Il campo è allagato, non si può giocare: tutti al riparo, mentre su Donetsk si abbatte la furia del tempo. Dopo circa un’ora, tutti nuovamente in campo: si può ripartire, e constatare come Blokhin abbia confermato in blocco l’undici che ha battuto la Svezia, mentre Blanc inserisce Menez e Clichy. Dopo una fase di studio le due squadre cominciano a fare sul serio: è il 17′ minuto quando Ribery parte con una percussione delle sue, si accentra da sinistra saltando due uomini e mette al centro un pallone tagliato sul quale si avventa Menez. L’ex romanista segna, ma è in chiara posizione di offside. Il risultato non cambia, ma è la sveglia che serve: l’Ucraina capisce di non poter scherzare e allora Yarmolenko ci prova con un tiro da fuori che non termina a lato di molto. Si torna dall’altra parte, un minuto più tardi: erroraccio di Nazarenko che non copre palla in area, Ribery ringrazia e ruba, ancora Menez che prova il destro a giro, alto. Sempre Menez protagonista al 29′: stavolta errore madornale su geniale palla di Ribery che lo libera in area, tiro senza pretese che incoccia su Pyatov in uscita. Le due migliori occasioni, Ucraina e Francia se le tengono per il finale: al 34′ Shevchenko fa venire i brividi con uno stop di testa in corsa con il quale si aggiusta la palla per il tiro col destro, ma l’ex attaccante del Milan è defilato e Lloris ha buon gioco a coprire il palo. Ancora meglio fa il suo collega Pyatov due minuti dopo: Ribery conquista una punizione da sinistra (fallo di Gusev), batte Nasri che disegna una parabola tesa sulla quale svetta Mexes a colpo sicuro: palla destinata sotto l’incrocio, volo di Pyatov e risultato salvato. Dopo un’ammonizione comminata a Menez (che rischia, e tanto, il secondo giallo pochi attimi dopo), Kuipers manda tutti negli spogliatoi: gran bel primo tempo, speriamo arrivino anche i gol nella ripresa, l’unica cosa che manca.
Nella ripresa Blokhin si presenta senza Voronin, e con Dedic che nelle intenzioni dovrebbe dare più peso offensivo. Si ricomincia da dove ci si era interrotti: squadre all’attacco, sempre e comunque. Menez spreca un altro pallone che gli arriva in area tirando su Pyatov, un minuto dopo Shevchenko rientra da sinistra ed esplode un tiro fuori di niente. Finalmente, poi, Menez si sblocca, e sblocca la Francia: contropiede letale di Ribery che serve centralmente Benzema, apertura immediata a destra per l’ex Roma, rientro sul sinistro e tiro all’angolino sul palo corto, su cui stavolta Pyatov non può nulla. I Bleus, forti del vantaggio, spingono ancora di più sull’acceleratore, e trovano immediatamente concretezza: ancora Benzema protagonista al 56′, quando da destra si gira su Kacheridi e filtra un pallone sul quale Mikhalik non arriva: lo fa Cabaye, che resiste al rientro di Gusev, incrocia il tiro e fa 2-0. Sarebbe finita qui, ma l’Ucraina è encomiabile e non molla mai: ci prova ancora, pur senza creare troppi problemi alla Francia è sempre a trazione anteriore. La Francia, però, non si disunisce, e anzi è ancora pericolosissima con Cabaye, che sfiora la doppietta quando al 65′ centra il palo con una conclusione da fuori. Inizia la girandola dei cambi, si vedono anche Aliyev, Giroud e Yann M’Vila, oggetto dei desideri di Inter, Napoli e non solo. Con il passare dei minuti l’Ucraina capisce che non ce n’è, allenta la sua pressione e tiene forze fresche in vista della partita decisiva contro l’Inghilterra. La Francia gongola, sorpassa i padroni di casa e si avvicina decisamente ai quarti di finale.
Marcatori: 53′ Menez, 56′ Cabaye
Pyatov; Gusev, Mikhalik, Kacheridi, Selin; Yarmolenko (68′ Aliyev), Tymoschuk, Nazarenko (60′ Milevskiy), Konoplyanka; Voronin (46′ Dedic); Shevchenko. All. Blokhin
Lloris; Debuchy, Rami, Mexes, Clichy; Cabaye (68′ M’Vila), A. Diarra; Ribery, Nasri, Menez (73′ Martin); Benzema (76′ Giroud). All. Blanc
Arbitro: Kuipers (Olanda)
Ammoniti: Menez (F), Selin (U), Debuchy (F), Mexes (F), Tymoschuk (U)
Note: partita sospesa al 4′ per pioggia e impraticabilità di campo, ripresa dopo 55 minuti circa
Altra grande partita. Salva due volte su Menez ed è miracoloso su Mexes, poi si deve arrendere.
Molto più timido che nella prima partita. Ribery col passare del tempo lo costringe dietroe se lo mangia. Però non molla mai.
Affonda. Sul secondo gol è posizionato male e fa passare il filtrante di Benzema.
Ha l’aggravante di far girare Benzema, che lo buggera come si fa con uno scolaretto e poi va a servire il pallone del 2-0 che chiude i giochi.
Tritato da Ribery, si vede solo quando viene ammonito, per il resto sempre in affanno.
Ancora una volta è il migliore dei suoi. Ci prova in due occasioni, poi viene sostituito nel tentativo di raddrizzare il punteggio. Da tenere d’occhio.
( entra a partita andata. Ingiudicabile)
Nel primo tempo ci mette esperienza e peso internazionale (118 presenze con l’Ucraina). Alla lunga, si perde anche lui.
Si infrange contro la barriera Alou Diarra e non incide. Viene tolto all’ora di gioco.
( difficile entrare sullo 0-2 appena subito, ma lui non fa nulla per emergere)
Stavolta non si vede come contro la Svezia. Timido, anche perchè l’Ucraina gioca poco dalla sua parte.
Bel primo tempo in cui pressa alto chiunque e come sempre dà fastidio tra le linee. Viene sostituito nell’intervallo in modo piuttosto misterioso.
(il primo pallone lo tocca forse al 70′, però si fa vedere con due spunti pregevoli che meriterebbero miglior fortuna)
Avrà anche 35 anni, ma a calcio sa giocare. Pregevole quando mette giù di testa e prova il tiro, straripante su un dribbling e bomba di poco fuori. La classe non muore mai.
Bravo a coprire il primo palo su Shevchenko, poi inoperoso.
Non strabordante come nella prima partita, ma il suo lo fa sempre, in appoggio all’attacco e in copertura.
Deve lottare con il coltello tra i denti con una volpe come Shevchenko, ma alla fine lo contiene.
Mezzo voto in meno per un’ammonizione evitabile, ma gran bella partita, condita anche da un quasi gol di testa, la specialità della casa.
Cerca sempre di appoggiare Ribery a sinistra, ma raramente ha la lucidità per fare la giocata giusta. E poi soffre Yarmolenko.
Giù il cappello: gran giocatore. Piccolino, ma si fa sentire. Inserimenti senza palla perfetti come dimostra il 2-0, gran tiro da fuori con cui coglie un palo, gran lottatore. E’ del Newcastle: se lo tenga stretto.
( non ha modo di far vedere se davvero valga 20 milioni. Entra con la partita in ghiaccio)
Non straripante come Cabaye, ma si mette davanti alla difesa e sfida Nazarenko: ne esce vincitore con i muscoli.
Come sempre, genio e sregolatezza. Si mangia due gol e sarebbe da 5, poi indovina la giocata giusta e sblocca la partita. E’ così: prendere o lasciare.
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Poco incisivo, sembra che abbia voglia ma risulta spesso fumoso e inconcludente. Poco male: oggi ci pensano i compagni.
Spacca la partita con le sue progressioni. Il gol dell’1-0 nasce da una sua giocata in slalom, un altro gol l’aveva fatto segnare a Menez (in fuorigioco). Quando è così, valore aggiunto.
Decisivo pur senza strafare. Apre il campo al gol di Menez con un assist da trequartista, porta a scuola Yarmolenko tre minuti dopo: veronica, filtrante, 2-0 di Cabaye. Chapeau.
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(Claudio Franceschini)