Alle 20:45, a Wroclaw, va in scena una delle due partite che chiudono il gruppo A di Euro 2012: Repubblica Ceca-Polonia. E’ una partita che vale tutto per entrambe le formazioni, la situazione in classifica del resto non lascia dubbi: la Repubblica Ceca ha 3 punti, la Polonia 2. Questo vuol dire che il pareggio sta meglio ai cechi, visto che i padroni di casa sono dietro e hanno a disposizione la sola vittoria per qualificarsi. Non è così per la Repubblica Ceca, che può permettersi di non portare a casa i 3 punti (con i quali non rischierebbe nulla), ma solo a patto che da Varsavia venga fuori un risultato utile, cosa altamente improbabile. Dunque, il pareggio è un risultato che scontenterebbe la Polonia, ma come abbiamo detto anche i cechi: c’è da scommettere che vedremo squadre lunghe e occasioni da gol. Nei precedenti comanda la Repubblica Ceca, con 12 vittorie e 6 pareggi, contro 4 affermazioni della Polonia; 19 delle 22 partite però sono amichevoli, gli scontri ufficiali sono appena 3 e uno risale addirittura al 1933 (girone di qualificazione ai Mondiali 1934, ovvero l’alba dei tempi): si impose la Cecoslovacchia unita per 2-1, e quella squadra sarebbe poi andata in finale. Decisamente di altro tenore e indicazione il doppio incontro per le qualificazioni in Sudafrica: una vittoria a testa, perchè la Polonia si è imposta 2-1 in casa e ha poi perso 2-0 a Praga.



La Repubblica Ceca ha esordito in questo Europeo perdendo nettamente contro la Russia. Un 1-4 che ha lasciato pochi alibi ai cechi, incapaci di far fronte alle ripartenze sovietiche e al loro possesso palla sempre alla ricerca della verticalizzazione, ma soprattutto non in grado di essere davvero pericolosi. Ci è voluta la mano del CT Bilek per raddrizzare la situazione: un paio di cambi in formazione (Kadlec spostato al centro e l’inserimento di Hubschmann per Rezek) e la squadra ha risposto con due gol nei primi sei minuti ai danni della Grecia. Il crollo verticale della ripresa non ha comunque inficiato il risultato e i tre punti, che a questo punto si rivelano fondamentali, visto che i cechi potrebbero anche permettersi di pareggiare questa sera, ma nella realtà pratica no: sono dietro nella differenza reti e, a meno che la Grecia non batta di goleada la Russia, non si qualificherebbero. Dunque, tutti all’attacco per la vittoria, che consentirebbe ai cechi di proseguire la tradizione favorevole agli Europei: la vittoria del 1976 (come Cecoslovacchia) resta il punto più alto, ma nel 1996 è arrivata un’altra finale (stavolta persa, sempre contro la Germania) e nel 2004 una semifinale, con una squadra che sembrava aver raggiunto la maturità necessaria ad arrivare fino in fondo. La vendetta c’è stata martedi scorso: l’avversario era la Grecia, battuta qui 2-1. 



La Polonia di Smuda gioca in casa: solitamente, una squadra padrona di casa si qualifica almeno al turno successivo. Per molto tempo è stato così, tanto da far nascere qualche vago sospetto di “favoreggiamento” nel tabellone e poi da parte degli arbitri sul campo. Naturalmente il fatto che chi gioca a domicilio sia sempre e comunque considerato una testa di serie aiuta nel sorteggio, e infatti la Polonia è capitata bene (ma non l’Ucraina, ad esempio); questo però non ha evitato che la Polonia si complicasse la vita nella strada verso i quarti di finale, andando a pareggiare due partite, una delle quali avrebbero potuto e dovuto vincere (contro la Grecia). Ora, dunque, la squadra di Smuda rischia di fare la fine di Belgio, Austria, Svizzera e Sudafrica, ovvero le ultime tre squadre che, pur giocando in casa, non hanno visto la seconda fase delle rispettive manifestazioni (le prime due agli Europei). Per passare il turno serve una vittoria, necessariamente: non ci sarebbe bisogno di guardare la partita di Varsavia, perchè i tre punti servirebbero a scavalcare la Repubblica Ceca e a rimanere comunque davanti alla Grecia. Una nazione intera ci spera: la tradizione calcistica di questo Paese non è delle migliori, i risultati di prestigio sono arrivati negli anni Settanta e Ottanta, con un paio di semifinali ai Mondiali del 1974 e 1982. Oltre, non si è mai andati: agli Europei, addirittura, quella del 2008 era stata la prima partecipazione assoluta a una fase finale, chiusa malissimo con 1 punto ottenuto contro la modesta Austria e due sconfitte contro Germania e Croazia.



Partita che come detto sarà probabilmente aperta: nessuna delle due squadre vuole e deve pareggiare, quindi nessuna paura, niente da difendere e tutti al’arrembaggio per quelli che, entrambe sperano, non siano gli ultimi novanta minuti del torneo. Scopriremo dunque quale sarà la prima squadra ad accedere ai quarti di finale di Euro 2012: Repubblica Ceca-Polonia sta per cominciare, segui e commenta la diretta sul nostro sito.

 

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