Varsavia, ore 20:45, primo quarto di finale di Euro 2012. Repubblica Ceca-Portogallo: partita tra due formazioni che nelle ultime edizioni del torneo sono spesso state protagoniste. Si gioca, ovviamente, con la consueta formula dell’eliminazione diretta: novanta minuti, poi se ci sarà parità due tempi supplementari da 15 minuti ciascuno, quindi eventualmente i calci di rigore. La Repubblica Ceca arriva alla partita come prima del gruppo A, e incrocia, come da tabellone già sorteggiato prima del torneo, la seconda del gruppo B. Vincendo, la Repubblica Ceca centrerebbe la terza semifinale europea nelle ultime cinque edizioni, dopo quelle del 1996 e 2004 (e la statistica dice che ogni otto anni i cechi ce la fanno), per il Portogallo allo stesso modo sarebbe la terza, facendo seguito a quelle centrate nel 2000 e nel 2004. I precedenti in manifestazioni ufficiali sono due: il più recente è quello della scorsa edizione, nel girone eliminatorio: si giocò a Ginevra, vinse il Portogallo 3-1 e si qualificò, la Repubblica Ceca non ci riuscì. Nella seconda fase però, quella a eliminazione diretta, furono i cechi ad avere la meglio: 1-0 a Birmingham nel 1996, gol di Poborsky a inizio ripresa. Quella squadra andò in finale. 



La Repubblica Ceca, allenata da Bilek, è una squadra profondamente diversa da quella che tra la fine degli anni Novanta e la metà del decennio successivo ha raggiunto per due volte la semifinale all’Europeo, centrando anche una finale. Questa sembra essere la versione del 1996: giovane, con qualche veterano a tirare il gruppo, alle prime esperienze internazionali di livello. Sedici anni fa arrivò la finale, storica e poi persa contro la Germania, e poi da lì una serie di ottimi risultati che fecero della Repubblica Ceca una delle potenze del calcio europeo (ai Mondiali non andò mai altrettanto bene): semifinale nel 2004 con sconfitta inaspettata contro la Grecia, quando tutti erano già pronti ad un altro ultimo atto. Per i talenti che aveva in squadra, quella nazionale raccolse anche troppo poco. Ora ci riprova con un gruppo nuovo, trainato da Cech, Rosicky e Baros, forse all’ultimo appuntamento continentale. La Repubblica Ceca è una nazionale giovane come storia: è nata dalla disgregazione della Cecoslovacchia unita. Mentre la Repubblica Slovacca solo negli ultimissimi anni ha raggiunto un certo status internazionale, i cechi si sono dimostrati competitivi anche senza la “metà”. L’unica grande vittoria è quella degli Europei 1976 – naturalmente come Cecoslovacchia – quando la nazionale si prese il titolo eliminando la fortissima Olanda in semifinale e poi battè la Germania (2-2 dopo 120 minuti) ai calci di rigore. Era un torneo che prevedeva ancora la formula a 4 squadre per la fase finale.



Il Portogallo, una semifinale mondiale nel 1966 sotto la stella di Eusebio (il più grande della storia lusitana) e una semifinale europea nel 1984, non è mai stato visto come una nazionale troppo competitiva sul panorama mondiale. Pochi i traguardi centrati se si esclude, a livello di club, il grande Benfica che tra il 1960 e il 1968 giocò cinque finali di Coppa dei Campioni, vincendo le prime due. Le cose sono cambiate con l’esplodere della Generazione dei Fenomeni: quella di Figo e Rui Costa, quella che vinse il Mondiale Under 20 nel 1991 e poi si ritrovò al “piano superiore”. Tra di loro si ritrovò anche Paulo Bento, attuale CT, fulcro del centrocampo. Quarti di finale a Euro ’96 persi proprio contro la Repubblica Ceca, semifinale nel 2000 (sconfitta al golden gol contro il Brasile), finale in casa nel 2004 (e tragedia nazionale con la vittoria della Grecia), fuori ai quarti nel 2008, all’ultimo ballo, con molti dei protagonisti già out e la rivoluzione iniziata. Ai mondiali, poi, semifinale nel 2006 (ancora la Francia a vincere) con quarto posto finale. Finito un ciclo, ne è nato subito un altro, quasi senza soluzione di continuità: fuori Figo, dentro Ronaldo – i due avevano giocato insieme nel 2004 per la prima volta. Il gruppo è giovane, ma con calciatori già decisamente affermati a livello internazionale. Il problema è sempre quello: tantissima qualità, assenza di un attaccante che sfondi le reti. Si ovvia con Ronaldo, che a Madrid fa 60 gol a stagione ma in nazionale poche volte è stato decisivo. L’ultima volta, però, è accaduta 4 sere fa: il ragazzo sembra essere tornato in palla, tutta una nazione ci spera.



Da stasera si fa sul serio: il pareggio non esiste più, chi vince avanza, chi perde va a casa. Per adesso è stato un bel torneo, con tanti gol e nessuno 0-0: vedremo se la tensione dettata dalla posta in palio toglierà gamba ai protagonisti. Il Portogallo parte con qualche favore del pronostico in più, la Repubblica Ceca però è squadra che non molla e proverà a sovvertire. Chi passa il turno sfiderà il vincente di Francia-Spagna. Repubblica Ceca-Portogallo sta per cominciare: segui e commenta la diretta della partita sul nostro sito.

 

Risorsa non disponibile